Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Alla ricerca del tuo cuore
Alla ricerca del tuo cuore
Alla ricerca del tuo cuore
E-book155 pagine2 ore

Alla ricerca del tuo cuore

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Trovare Skye. Ovunque sia. A qualunque costo.
Per Luc Peretti la promessa fatta a suo fratello è diventata l'obiettivo di una ricerca difficile, ma non impossibile, che coinvolge anche il suo cuore. Lui, infatti, non ha mai dimenticato quei capelli biondi e quegli occhi profondi di cui sei anni prima si era innamorato follemente. Skye Sumner, però, sarà tutt'altro che felice di rivederlo, a causa di alcuni eventi del passato di cui lo ritiene erroneamente colpevole. Luc ne ha la certezza anche pochi minuti prima di affiancarla con la sua ferrari e invitarla a seguirlo perché le deve parlare con la massima urgenza. Appena lo riconosce, Skye rimane senza parole e poi tenta di...
LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2021
ISBN9788830525276
Alla ricerca del tuo cuore
Autore

Emma Darcy

La vita di Emma Darcy è stata caratterizzata da tanti colpi di scena, esattamente come succede ai protagonisti dei suoi romanzi. Nata in Australia, al momento abita in una bella fattoria nel Galles.

Leggi altro di Emma Darcy

Autori correlati

Correlato a Alla ricerca del tuo cuore

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Alla ricerca del tuo cuore

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Alla ricerca del tuo cuore - Emma Darcy

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Italian’s Stolen Bride

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Emma Darcy

    Traduzione di Maria Elena Vaccarini

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2006 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-527-6

    1

    «Ricordi Skye... Skye Sumner...?»

    Sentire quel nome sulle labbra del fratello fu un autentico shock per Luciano Peretti. Osservò corrucciato gli occhi colmi di angoscia di Roberto. Perché si sforzava di parlare di lei proprio in quel momento? Perché sprecava il tempo con lei, quando anche i minuti erano così preziosi?

    Entro pochi istanti, Roberto sarebbe stato portato in sala operatoria per subire un intervento che avrebbe potuto salvargli la vita... forse. I dottori avevano spiegato alla famiglia che le possibilità che si salvasse erano del cinquanta per cento.

    I genitori aspettavano fuori insieme al sacerdote e alla moglie di Roberto, poiché il fratello aveva insistito per parlare da solo con lui. Sembrava assurdo sollevare l’argomento Skye Sumner, una vecchia ferita fra loro che Luc aveva accantonato ormai da parecchio tempo, per il bene della famiglia.

    «Acqua passata» mormorò. «Tutto dimenticato e perdonato» aggiunse, per rassicurare il fratello.

    «No, Luc.» Nonostante lo sforzo evidente, Roberto era determinato a continuare. «Ho mentito. Non era Skye... nelle foto. Lei non è mai stata con me... in quel senso. Ho organizzato tutto... per allontanarla da te.»

    Non era Skye?

    Luc si rifiutava di credere che fosse vero. Era troppo... mostruoso! E ciononostante, perché mai Roberto avrebbe dovuto confessare un inganno così devastante, a meno che non volesse liberarsi la coscienza?

    E se fosse stata la verità? La mente di Luc fu pervasa dall’orrore. Tornarono a galla ricordi sopiti, liberando i fantasmi di un dolore e di una collera profondi. Rivide con la memoria quelle maledette foto che l’avevano spinto a troncare la sua relazione con Skye: Roberto a letto insieme a lei, la voglia sulla coscia, i lunghi capelli biondi sparsi sul guanciale e al polso quel braccialetto inconfondibile, tre cerchietti d’oro bianco, rosa e giallo.

    Il volto bellissimo era nascosto dalla testa di Roberto, chino su di lei come per sussurrarle qualcosa all’orecchio, ma Luc non aveva dubitato nemmeno per un istante che si trattasse proprio di Skye. Inoltre, Roberto aveva confessato il loro flirt, affermando che aveva conosciuto per primo Skye e, di conseguenza, perché non avrebbe dovuto averla quando lei era disponibile?

    Disponibile a scherzare con Roberto, a flirtare con lui... Luc non vi aveva dato peso, lieto che Skye si sentisse a proprio agio almeno con un membro della sua famiglia, oltre a lui. In realtà, era stato grato al fratello... finché quelle foto non gli avevano mostrato una realtà molto diversa.

    Accecato dalla collera, non aveva avuto motivo di sospettare un raggiro, e non aveva voluto credere a Skye quando lei gli aveva spiegato di aver smarrito il braccialetto e di averlo ritrovato soltanto in seguito.

    «Perché?» La domanda gli uscì a fatica dalla gola serrata. «Io l’amavo, Roberto.» Si alzò in piedi, con i pugni stretti lungo i fianchi, trattenendo a stento la rabbia. «Perché?» ripeté, cercando disperatamente di capire il motivo di una tale meschinità da parte del fratello minore, del quale si era sempre fidato. «Che soddisfazione può averti dato? Perché distruggere il mio amore per lei?»

    «Papà voleva che tu la lasciassi.»

    Un’opinione che Luc conosceva, e aveva sempre respinto sprezzante.

    «Non era adatta a te.» Nello sguardo sofferente di Roberto comparve un lampo di mesta ironia. «Papà aveva scelto Gaia... per te.»

    Gaia Luzzani, che non aveva mai risvegliato in Luc il minimo interesse, e che Roberto aveva sposato, conquistandosi l’approvazione del padre e ponendo le basi per la fusione della multimilionaria impresa di costruzioni dei Luzzani con l’impero edilizio dei Peretti. Ironia della sorte, i nipoti tanto attesi dalle due famiglie italiane non erano mai arrivati. Gaia aveva avuto due aborti spontanei, e se adesso Roberto fosse morto...

    «Ero... geloso di te, Luc. Tu sei il primogenito, il beniamino di papà. Volevo che nostro padre... si accorgesse di me... che avesse fiducia in me...»

    Luc scosse la testa, senza sapere che cosa rispondere. Cercò disperatamente di riordinare le idee. «Non ha più importanza» mormorò, accasciandosi sulla sedia sotto il peso della disperazione.

    La vita era continuata. Erano trascorsi sei anni e ormai Skye non avrebbe più voluto saperne di lui, di certo non dopo il modo brutale con cui Luc aveva respinto le sue spiegazioni.

    A che cosa sarebbe servito inveire contro il fratello, che sarebbe potuto morire entro poche ore, ben sapendo che era stato succube del padre?

    Deciso a lasciare tranquillo Roberto prima del delicato intervento, Luc tirò un profondo respiro e cercò di calmarlo. «Mi dispiace di averti reso la vita difficile, Roberto... per il fatto di essere il primogenito.»

    «Non è colpa tua.»

    Era terribile assistere allo sforzo che Roberto faceva per respirare. Con le costole fratturate e parecchie lesioni interne causate dall’incidente d’auto, era un miracolo che fosse ancora vivo. E cosciente.

    «Devo dirti...»

    «Hai parlato abbastanza» l’interruppe Luc, deciso a scacciare dalla mente Skye e a risparmiare ulteriore angoscia al fratello. «È tutto a posto. Me ne occuperò a tempo debito.»

    «Ascolta...» Lo sguardo di Roberto lo implorava di pazientare.

    Luc aspettò, nonostante non sopportasse di vedere il dolore del fratello.

    «Skye... era incinta...»

    «Che cosa?» La mente di Luc vacillò di nuovo. Non aveva notato nessun segno di gravidanza, e Skye non gliene aveva parlato. Inoltre, sapeva che prendeva la pillola. Ma la sicurezza nello sguardo del fratello lo spinse a chiedere: «Come fai a saperlo?».

    «Il suo patrigno è venuto da papà... con le prove.»

    «Perché non da me?»

    «Cercava... soldi.»

    «E li ha ottenuti?»

    «Sì. Non so se Skye... abbia avuto il bambino... ma può darsi che tu abbia un figlio, Luc... da qualche parte.» Gli occhi gli si velarono di lacrime. «Io non ne lascio nessuno» concluse, ansimando.

    «Non mollare, Roberto!» gli ordinò Luc, disperato. «Non osare mollare! Sei mio fratello, dannazione, e non m’importa di quello che puoi avere fatto!»

    Un debole sorriso incurvò le labbra di Roberto. «Era bello... quando eravamo bambini... e tu eri il capo, Luc.»

    «Ci siamo divertiti parecchio» concordò Luc con voce roca.

    «Mi dispiace che... il divertimento... sia finito.»

    «Ci saranno ancora occasioni, Roberto» gli promise Luc, stringendo la mano al fratello come per infondergli la forza vitale. «Ce la farai. Non lascerò che tu muoia.»

    Il sorriso indugiò sulle labbra di Roberto mentre gli infermieri lo portavano in sala operatoria. Luc avrebbe voluto aggiungere altro, ma si accorse di non sapere che cosa dire nel momento della separazione... forse definitiva. Fu Roberto a pronunciare le ultime parole.

    «Trova... Skye.»

    2

    Per Skye era sempre un piacere andare a prendere il figlio di cinque anni a scuola. Mentre tornavano a casa a piedi, Matt le raccontava eccitato tutto quello che aveva fatto: le attività in classe, i giochi con i compagni, le lodi che aveva ricevuto dalla maestra. Quel giorno traboccava d’orgoglio per essere stato invitato a leggere una fiaba davanti all’intera classe.

    «Di che cosa parlava?» gli domandò Skye.

    «Di un coniglio. Si chiamava Jack e...»

    Skye sorrise mentre il figlio le raccontava tutti i particolari della storia. Matt era così intelligente e precoce per la sua età! Skye aveva temuto che trovasse qualche difficoltà a inserirsi fra i compagni che dovevano ancora imparare quello che lui aveva già assimilato, grazie alle storie che gli leggeva ogni sera a letto. Matt invece era stato felice di avere dei compagni di giochi e si era ambientato subito.

    Era trascorso un mese dacché aveva iniziato la scuola, e non aveva versato neppure una lacrima. I suoi vivaci occhi azzurri brillavano di eccitazione quando l’aveva salutata il primo giorno, pronto a lanciarsi nella nuova avventura di un mondo più vasto, che fino a quel momento si era rivelato benevolo con lui. Con grande sollievo di Skye, che aveva accantonato le sue paure.

    Non era stato facile allevare un bambino da sola, senza nessuno cui chiedere consiglio o al quale raccontare semplicemente le proprie ansie e incertezze. Matt, tuttavia, non sembrava soffrire della loro situazione. Ma adesso che frequentava altri bambini che avevano una famiglia normale, era inevitabile che prima o poi le chiedesse dove fosse suo padre... Che cosa gli avrebbe risposto?

    Per la maggior parte del tempo, erano vissuti loro due soli. Matt non si ricordava della nonna, che era morta appena diciotto mesi dopo la sua nascita. Skye non aveva né fratelli, né zii, né cugini, e nel corso degli anni aveva perso i contatti con le amiche dell’università. Inoltre, la sua attività di massaggiatrice le lasciava ben poco tempo da dedicare alla vita sociale.

    Nel complesso, la loro era stata un’esistenza solitaria. Ora che Matt frequentava la scuola, Skye avrebbe potuto prendere in considerazione altre opportunità per il futuro. Magari completare il corso di fisioterapista che era stata costretta ad abbandonare. E valutare la possibilità di trovare un marito, un uomo che facesse da padre al bambino.

    Avevano appena svoltato l’angolo della strada in cui vivevano, quando Matt interruppe all’improvviso il suo chiacchiericcio. «Uh! Guarda quella macchina rossa, mamma!» esclamò eccitato.

    Skye l’aveva già vista: una Ferrari rossa. Non era difficile riconoscerla, poiché era stata scarrozzata su un’auto simile da Luc Peretti.

    Tale vista risvegliò ricordi dolorosi, soprattutto in un momento in cui stava per l’appunto pensando a un padre per suo figlio.

    «Potremmo avere una macchina come quella?» le domandò Matt, affascinato.

    «Non abbiamo bisogno di un’auto.»

    Non potevano nemmeno permettersela. Quasi la totalità dei suoi guadagni andava per l’affitto di casa e le spese per vivere, e riusciva a stento a risparmiare il denaro per le emergenze.

    Skye si chiese perché mai un’auto così lussuosa fosse parcheggiata in quella strada di modeste casette.

    «Le altre mamme vengono a prendere i bambini in macchina» obiettò Matt.

    Skye sospirò. Ecco che incominciavano i paragoni! Cercò di sottolineare i lati positivi della loro situazione. «Immagino che gli altri bambini non vivano così vicino alla scuola, Matt. Siamo fortunati a poter andare a piedi e goderci il sole.»

    «Non è bello quando piove.»

    «Credevo ti piacesse portare i tuoi stivaletti gialli.»

    «Sì.»

    Skye sorrise. «E sguazzare nelle pozzanghere.»

    «Mmh...» Lo sguardo di Matt corse alla Ferrari rossa. «Ma mi piace anche quella macchina.»

    Skye lanciò un’occhiata all’oggetto dei

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1