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L inganno del greco: Harmony Collezione
L inganno del greco: Harmony Collezione
L inganno del greco: Harmony Collezione
E-book172 pagine2 ore

L inganno del greco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Athan Teodarkis conosce fin troppo bene le donne come Marisa Milburne, quelle disposte a tutto per ripagare i regali che ricevono dagli uomini facoltosi che frequentano. Lui le ha sempre disprezzate, anche se ora di fronte a lei...

Sospettando che la bellissima Marisa abbia una relazione con il marito di sua sorella, Athan ha messo a punto un piano per risolvere la questione: la sedurrà, per poi abbandonarla. Facile, no?
LinguaItaliano
Data di uscita10 giu 2019
ISBN9788858998564
L inganno del greco: Harmony Collezione
Autore

Julia James

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    L inganno del greco - Julia James

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Painted the Other Woman

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2012 Julia James

    Traduzione di Cecilia Bianchetti

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5899-856-4

    Prologo

    Marisa sussultò vedendo l’astuccio di velluto.

    «Per te» le disse l’uomo seduto di fronte a lei, aprendolo e porgendoglielo. «Un regalo speciale.»

    Marisa lo guardò con un’espressione di puro piacere e sfiorò con un dito le pietre che luccicavano alla luce della candela. «È stupendo!» mormorò in un soffio. «Ma sei sicuro che...?» aggiunse preoccupata.

    Il suo interlocutore annuì deciso. «Sicurissimo.»

    Lei fissò l’uomo che le aveva appena fatto un dono tanto prezioso, chiuse riluttante l’astuccio e lo ripose nella borsa firmata di pelle morbidissima, anche quello un regalo, poi spostò di nuovo lo sguardo sull’uomo. Aveva occhi soltanto per lui e non aveva neppure notato il tipo di mezza età, che cenava solo, a qualche tavolo di distanza, e digitava messaggi sul cellulare con il viso in ombra.

    Ora che Ian era entrato nella sua vita, Marisa non aveva occhi né pensieri per nessun altro. Dal loro primo incontro fino a quel prezioso momento, Ian aveva completamente trasformato la sua vita e lei non finiva di stupirsene.

    Quando era arrivata a Londra, qualche mese prima, non aveva la benché minima idea che la sua esistenza potesse cambiare così radicalmente. Certo, aveva speranze, ambizioni e obiettivi, ma che si fossero realizzati era una stupenda sorpresa.

    L’aspetto più incredibile della sua nuova vita era rappresentata dall’uomo che, in quel momento, la guardava con devozione assoluta.

    Marisa si morse il labbro. Se solo non si fosse dovuta nascondere, restando ai margini della vita di Ian, per evitare le critiche di un mondo sempre pronto a giudicare. Sapeva che la gente la considerava una persona disonesta e che in pubblico doveva essere ignorata. Per quel motivo si incontravano solo in posti che Ian non frequentava abitualmente, dove nessuno lo conosceva e dove non correva il rischio di imbattersi in qualcuno che potesse porgli domande imbarazzanti, o che conoscesse sia lui sia Eva.

    Eva...

    Quella donna la perseguitava come uno spettro impossibile da esorcizzare. Se Eva non fosse stata ciò che era, pensò con un lampo di angoscia negli occhi, guardando disperata il bel viso sorridente di Ian. Se Eva non fosse stata la moglie di Ian...

    1

    Athan Teodarkis osservò le fotografie sparse sulla scrivania e le sue labbra sensuali si strinsero in una linea sottile.

    Allora era successo!, pensò furioso. In realtà l’aveva temuto fin dall’inizio, fin dal momento in cui sua sorella Eva gli aveva detto chi era l’uomo di cui si era innamorata.

    Cercò di respingere un’ondata di collera. Raddrizzando le spalle, si appoggiò allo schienale della poltrona di pelle davanti alla scrivania di mogano. Guardò, senza in realtà vederlo, il panorama spettacolare della City oltre le vetrate del quartier generale londinese della Teodarkis International.

    Il suo sguardo implacabile tornò alle foto. Pur essendo state scattate con il cellulare e a una decina di metri di distanza, erano inequivocabili: Ian Randall guardava rapito la donna seduta di fronte a lui.

    E una parte di Athan lo capiva perfettamente.

    La ragazza era bionda come Ian, ed era bellissima.

    I capelli formavano una cascata di seta ai lati del viso dai lineamenti perfetti. Labbra carnose, naso piccolo e luminosi occhi azzurri completavano il quadro. Non c’era da stupirsi che avesse conquistato lo sciocco che aveva davanti.

    Fin dall’inizio Athan aveva temuto che Ian Randall fosse debole, viziato e un donnaiolo impenitente.

    Proprio come suo padre, il famoso Martin Randall, che correva dietro a qualunque donna gli capitasse a tiro, per poi lasciarla perdere non appena intravvedeva all’orizzonte una nuova conquista.

    E la storia si ripeteva.

    Ad Athan sfuggì una smorfia disgustata.

    Se il figlio di Martin è uguale a lui, stiamo freschi! Avrei dovuto proibire a Eva di sposarlo, maledizione! Avrei dovuto fermarla a qualunque costo!

    Invece non l’aveva fatto, concedendo a Ian il beneficio del dubbio, nonostante l’istinto gli dicesse che stava commettendo un grave errore.

    Adesso i fatti gli davano ragione.

    Ian non era migliore del padre. Come lui era un donnaiolo, un playboy, un libertino.

    Un adultero.

    Athan si alzò di scatto, furioso, e prese la cartelletta dal contenuto sufficientemente esplosivo per fare saltare in aria il matrimonio di Ian. C’erano ancora speranze di salvarlo?

    Fino a che punto era arrivato Ian con quella donna?, si chiese.

    Sapeva che l’aveva sistemata in un appartamento elegante e, a giudicare dagli abiti firmati e dal taglio raffinato di capelli, per non parlare del girocollo di brillanti che le aveva appena regalato, era evidente che la ricopriva di regali. Ma le aveva già presentato il conto?

    C’era un’unica definizione per l’espressione di Ian, immortalata dal cellulare: inebetita.

    Non sembrava un satiro lascivo, ma un uomo caduto nella trappola di una donna alla quale non era in grado di resistere, che stava ricoprendo di regali ma alla quale, a quanto pareva, non dedicava ancora tutto il suo tempo... l’unica nota positiva in quella sordida faccenda.

    Gli investigatori non avevano visto Ian entrare nell’appartamento della ragazza, almeno non ancora, né portarla in un hotel di lusso. Finora l’aveva incontrata solo in ristoranti fuori mano, scelti volutamente, e l’unica prova dell’adulterio era la sua espressione istupidita.

    Riuscirò a fermare questa follia sul nascere? Riuscirò ad arrivare in tempo?, continuava a chiedersi Athan.

    Ian Randall era piuttosto prudente; in quello, se non altro, non era come il padre che ostentava le sue avventure in modo spudorato. Tuttavia, a giudicare da quell’atteggiamento di assoluta devozione, di lì a poco Ian avrebbe buttato al vento la prudenza e la ragazza sarebbe diventata la sua amante, non solo in teoria ma anche in pratica.

    Era inevitabile, pensò Athan sbattendo la cartelletta sulla scrivania con un sospiro frustrato.

    Che cosa diavolo posso fare?

    Quella domanda era come una spada di Damocle. Che dovesse fare qualcosa era logico, rientrava nelle sue responsabilità. Se, all’inizio, si fosse opposto con decisione al matrimonio tra Eva e Ian, non si sarebbe trovato, adesso, in quella situazione.

    Avrebbe dovuto seguire l’istinto e fermare sua sorella. Certo, le avrebbe spezzato il cuore, ma come avrebbe reagito Eva, scoprendo il tradimento del marito?

    Negli occhi di Athan passò un’ombra. Sapeva esattamente che cosa sarebbe successo se Ian avesse seguito il sentiero infernale tracciato dal padre con arroganza ed egoismo... Eva sarebbe diventata una donna infelice e amareggiata, proprio come la madre di Ian.

    Il matrimonio di Sheila Randall era stato infelicissimo. Era la migliore amica di sua madre fin dai tempi del collegio, in Svizzera, così le aveva confidato la propria infelicità dopo avere aperto gli occhi sui tradimenti del marito.

    E la povera Sheila era diventata una presenza costante nella loro vita fin da quando Athan era un ragazzo e sua madre faceva del suo meglio per consolarla, sia in lunghe conversazioni telefoniche, sia di persona, nelle visite che si scambiavano a Londra o ad Atene.

    Athan aveva l’impressione che la madre avesse dedicato un tempo infinito ad asciugare le lacrime dell’amica. Secondo lui avrebbe dovuto divorziare da Martin Randall e toglierselo dalla mente, ma quella donna era un’inguaribile romantica.

    Nonostante le prove tangibili dei tradimenti del marito, Sheila continuava a sperare che, un giorno, Martin avrebbe capito che sua moglie era l’unica donna che lo amasse veramente e che per lei valesse la pena di cambiare vita.

    In quella improbabile speranza Sheila era appoggiata dalla madre di Athan, altra inguaribile romantica, caratteristica che aveva trasmesso alla figlia Eva.

    Per questo Athan era tanto preoccupato. Sua madre aveva scoperto fino a che punto Martin Randall fosse irrecuperabile, in un modo che aveva rischiato di mandare in frantumi il suo matrimonio e la sua amicizia con Sheila. Martin, infatti, era arrivato al punto di provarci con lei, la migliore amica della moglie. Le sue avance durante una visita ad Atene avevano scatenato l’inferno.

    Sua madre aveva fatto l’impossibile per persuadere il marito che le attenzioni di Martin non erano né cercate né tantomeno benvenute, e vi aveva messo del bello e del buono anche a convincere Sheila.

    Uomini come Randall erano solo capaci di causare infelicità e discordie, pensò Athan, depresso. Era quasi riuscito a distruggere il matrimonio dei suoi genitori, e se il figlio gli assomigliava anche solo un po’ avrebbe seminato attorno a sé le stesse disgrazie.

    Ma lui non gli avrebbe permesso di replicare i misfatti del padre e avrebbe fatto qualunque cosa per stroncarne sul nascere i tentativi.

    Athan soffocò un’imprecazione. Purtroppo Eva aveva sposato il figlio di Martin e non lo vedeva per quello che era, proprio come Sheila. Si era fatta ingannare dal fascino superficiale di un uomo inaffidabile.

    Ian era il cocco di sua madre che lo viziava e lo assecondava in tutto, soprattutto dopo la morte del padre. Con la sua bellezza e l’incrollabile sicurezza nella sua capacità di attirare il sesso opposto aveva mietuto vittime nella popolazione femminile fin da ragazzino.

    Athan si rabbuiò. Se avesse avuto la benché minima idea di quanto Ian Randall fosse stato rovinato dalla madre non avrebbe mai permesso che Eva lo frequentasse. Ma quando la madre di Athan era morta tragicamente Eva aveva solo diciotto anni e Sheila l’aveva invitata a vivere con lei a Londra. Quel gesto affettuoso e spontaneo era stato una vera benedizione.

    Eva aveva perso il padre solo due anni prima a causa di un infarto e la morte della madre era stata un colpo durissimo. Athan, che aveva assunto il comando dell’azienda paterna, si era ritrovato in una situazione difficile: il suo appartamento da scapolo non era la casa ideale per una ragazza, ma Eva non poteva neanche restare sola con il personale di servizio nella villa di famiglia.

    Così trasferirsi a Londra dalla migliore amica della sua adorata mamma e iscriversi a un’università locale era sembrata la soluzione ideale.

    Eva aveva trovato in Sheila una vicemadre che l’aveva presa sotto la sua ala; mentre Sheila, vedova da poco, aveva trovato in lei una nuova figlia da coprire di attenzioni.

    E si era anche guadagnata una nuora.

    Eva si era perdutamente innamorata del figlio bello e viziato di Sheila Randall. Athan, però, ancora non capiva come mai Ian, con la sua predilezione per le facili avventure, avesse risposto all’aperta adorazione di Eva con una proposta di matrimonio. Non lo capiva, ma aveva dei sospetti. Forse non era riuscito a portare a letto sua sorella senza una proposta ufficiale? Oppure la prospettiva di sposare l’erede della ricca famiglia Teodarkis era una tentazione irresistibile?

    Purtroppo Athan era l’unico a nutrire sospetti. Né l’innamoratissima Eva né Sheila, con la sua incrollabile fiducia nel figlio, avevano il minimo dubbio su Ian. Così, davanti all’estasi della sorella, con grande riluttanza Athan aveva dato a quel matrimonio se non la sua benedizione almeno il suo consenso. Aveva anche dato a Ian Randall un incarico prestigioso nell’azienda di famiglia, in parte per fare felice Eva, ma soprattutto per marcare stretto il cognato.

    Per due anni Ian aveva rigato dritto, comportandosi da perfetto marito, poi la sua vera natura aveva avuto il sopravvento. Le prove contro di lui erano schiaccianti: Ian si vedeva in segreto con una bellissima bionda alla quale aveva comprato un appartamento di lusso, e che ricopriva di regali costosi. Di lì a poco avrebbe iniziato a farle visita nel suo nido d’amore e il temuto adulterio sarebbe stato consumato.

    Athan si mosse inquieto. Non intendeva vedere la sorella che amava ridotta a una patetica e singhiozzante creatura, come Sheila. Sheila che si era consumata nella speranza che l’uomo che aveva incautamente sposato tornasse sulla retta via.

    No, non l’avrebbe sopportato! Doveva fermare subito Ian, ma come? Quello era il problema!

    Poteva

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