Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Invito in Grecia (eLit): eLit
Invito in Grecia (eLit): eLit
Invito in Grecia (eLit): eLit
E-book155 pagine2 ore

Invito in Grecia (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Quando Andrea Fraser comincia a rendersi conto del motivo per cui si è trovata catapultata da Londra ad Atene, una rabbia incontenibile si fa strada dentro di lei. E a mano a mano che fissa il bellissimo volto insolente di Nikos Vassilis, la sua certezza diventa sempre più solida: lui è il suo promesso sposo! Un matrimonio combinato: ecco perché è stata invitata in Grecia dal nonno! Andrea decide di ripartire, ma si può fuggire dal destino?
LinguaItaliano
Data di uscita30 lug 2017
ISBN9788858972700
Invito in Grecia (eLit): eLit
Autore

Julia James

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Julia James

Autori correlati

Correlato a Invito in Grecia (eLit)

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Invito in Grecia (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Invito in Grecia (eLit) - Julia James

    sfuggire.

    1

    Andrea udì sua madre tossire con affanno in cucina, mentre preparava la colazione. S'irrigidì. La tosse peggiorava di giorno in giorno. Kim aveva sempre sofferto d'asma, Andrea lo sapeva, ma negli ultimi diciotto mesi la bronchite che l'aveva colpita l'inverno precedente non era mai guarita del tutto, e i suoi polmoni erano sempre più provati.

    Il medico aveva effettuato una visita accurata ma, oltre che prescrivere a Kim alcune medicine, tutto ciò che si era limitato a consigliare era stato di trascorrere l'inverno in un luogo più caldo e secco. Andrea aveva sorriso educatamente e non si era nemmeno presa la briga di spiegargli che per loro sarebbe stato semplice come andare sulla luna. Avevano a malapena il denaro sufficiente per coprire le spese quotidiane, immaginarsi per una vacanza all'estero!

    Un rumore metallico proveniente dalla buca delle lettere annunciò l'arrivo della posta. Andrea si precipitò a raccoglierla prima che potesse farlo sua madre. Ricevevano solamente bollette e ogni conto da pagare procurava nuove preoccupazioni. Kim era già angosciata al pensiero di sostenere la spesa del riscaldamento per l'inverno successivo.

    Andrea esaminò la posta sparpagliata sul tappeto dell'ingresso. Due bollette, della pubblicità e una piccola busta color crema, indirizzata a lei. Si accigliò. Cosa c'era ancora? Un'ingiunzione di sfratto? Un sollecito di pagamento? Qualcosa di spiacevole dall'amministratore del condominio? La banca?

    Con mani tremanti afferrò la busta e l'aprì. Con la coda dell'occhio notò la carta da lettere costosa e poche righe scritte a macchina: "Gentile signorina Fraser..."

    Leggendo lentamente gelò. Ripercorse con gli occhi due volte le poche parole, poi con rabbia accartocciò il foglio e lo gettò contro la porta d'ingresso. Rimbalzò e cadde sul tappeto.

    Andrea aveva più volte udito l'espressione vederci rosso, ma solo in quel momento ne intuì esattamente il significato.

    Bastardo! Strinse le mani a pugno fino a conficcarsi le unghie nei palmi. Poi trasse un profondo respiro e tentò di recuperare il controllo; si chinò e raccolse il foglio. Non doveva correre il rischio che Kim lo trovasse. Per tutto il giorno il contenuto di quella lettera, chiusa in una tasca della sua borsa, le bruciò dentro. Il breve paragrafo continuava a rimbombarle nella testa.

    Si rechi dal signor Coustakis alla fine della prossima settimana. Troverà un biglietto aereo a suo nome all'aeroporto di Heathrow venerdì mattina. Consulti il programma allegato per la tempistica. La verranno a prendere all'aeroporto di Atene. Telefoni al numero segnato in calce per confermare di aver ricevuto la presente entro le cinque di domani pomeriggio.

    Era firmata: dal signor Coustakis.

    Emozioni torbide scossero Andrea. Il signor Coustakis. Aka Yiorgos Coustakis. Fondatore e proprietario della Coustakis Industries, un impero che valeva centinaia di milioni di sterline. Un uomo che Andrea detestava profondamente.

    Suo nonno.

    Non che Yiorgos Coustakis avesse mai tenuto conto della loro parentela. Il ricordo di un'altra lettera scivolò nella memoria di Andrea. Era stata indirizzata a sua madre... anche quella era stata breve e concisa, diretta al punto. Aveva informato Kim Fraser, in un'unica dannata frase, che ogni altro tentativo di mettersi in comunicazione con il signor Coustakis sarebbe stato perseguito per vie legali. Erano trascorsi dieci anni da allora. Yiorgos Coustakis era stato maledettamente chiaro riguardo al fatto che, per quanto gli concerneva, sua nipote non esisteva.

    Adesso, come un fulmine a ciel sereno, era stata convocata alla sua presenza.

    Andrea serrò i denti. Il vecchio pensava davvero che lei avrebbe preparato i bagagli e sarebbe volata ad Atene il venerdì seguente? Un'ombra le scurì gli occhi. Yiorgos Coustakis sarebbe potuto morire, prima di vedersela davanti!

    Una seconda lettera giunse il giorno seguente, ancora dalla sede londinese della Coustakis Industries. Il suo contenuto era ancora più conciso.

    Gentile signorina Fraser,

    si è dimenticata di confermare di aver ricevuto la lettera di due giorni or sono. Per cortesia telefoni immediatamente.

    Come già aveva fatto con la prima lettera, anche questa volta Andrea la portò al lavoro: in nessun modo Kim doveva venire a conoscenza della sua esistenza. Aveva sofferto troppo per colpa del padre dell'uomo che aveva così disperatamente amato... e per così breve tempo. Un nodo le strinse lo stomaco. Come aveva osato qualcuno trattare in modo così brutale una persona dolce e sensibile come sua madre? Eppure Yiorgos Coustakis lo aveva fatto. E ci aveva provato gusto.

    Andrea scrisse una risposta adeguata, mantenendo un tono appena civile, come quello delle lettere che aveva ricevuto. Non doveva nulla a Yiorgos. Nemmeno educazione. Niente se non odio.

    In riferimento alle vostre recenti missive, prendete nota del fatto che ogni prossimo tentativo di mettersi in contatto con me sarà ignorato.

    Stampò le poche righe e firmò semplicemente con il proprio nome. Duro e non compromettente.

    Come la famiglia di cui faceva parte.

    Nikos Vassilis fece roteare il vino nel bicchiere, osservandolo con attenzione.

    «Allora, quando arriverà la mia futura moglie, Yiorgos?» domandò all'ospite.

    Stava cenando con l'uomo che sarebbe diventato suo suocero, nella grande villa alla periferia di Atene che lui riteneva adeguata alla propria ricchezza e posizione sociale.

    «Alla fine della settimana.»

    Non aveva un bell'aspetto, notò Nikos. Era pallido e le labbra erano curvate in una smorfia di sofferenza.

    «E il matrimonio?»

    Yiorgos rise senza allegria. «Sei così ansioso? Non sai nemmeno che aspetto abbia mia nipote!»

    Nikos sorrise cinico.

    «Il suo aspetto fisico non potrà causare una rottura del nostro patto, Yiorgos» osservò sardonico.

    Il vecchio rise con un po' più di brio, ma in modo volgare.

    «Vorrà dire che se non ti piacerà, quando la porterai a letto, lo farai al buio! Io ho dovuto farlo con sua nonna!»

    Un brivido di disgusto pervase Nikos. Nonostante nessuno avesse il coraggio di parlarne, tutti sapevano come Yiorgos Coustakis avesse ottenuto una moglie di ceto sociale elevato e con una dote molto cospicua. L'aveva talmente inebetita con le sue moine da costringerla a incontrarlo da sola, un pomeriggio, nel suo appartamento. Yiorgos, la cui ambizione era pari solo alla crudeltà, aveva fatto in modo che il padre di Marina lo scoprisse e che si precipitasse a casa sua, per impedire che lui approfittasse dell'ingenuità della ragazza. In quel modo il padre di Marina aveva impedito che i due finissero a letto in piena luce del giorno, ma non aveva potuto salvaguardare la reputazione della figlia.

    «Chi crederebbe che tua figlia sia uscita da casa mia ancora vergine?» l'aveva sfidato Yiorgos, costringendolo a concedergli la mano della figlia.

    Nikos riportò al presente i propri pensieri. Era forse diventato matto per proseguire in quella faccenda? Sposare una donna che non aveva mai visto solo perché aveva il sangue dei Coustakis? Per un momento si chiese se anche la ragazza provasse gli stessi sentimenti all'idea di sposare un perfetto sconosciuto. Ma rammentò che nell'alta società i matrimoni combinati erano all'ordine del giorno e la giovane Coustakis sapeva fin dalla nascita che il nonno ricco e potente le avrebbe trovato un marito confacente alle sue aspettative. Di sicuro era stata allevata nella bambagia in attesa del matrimonio più conveniente per la famiglia, coccolata, viziata, abituata a spendere montagne di denaro in gioielli e vestiti.

    Bene, acconsentì silenziosamente Nikos, osservando l'opulenta sala da pranzo in cui si trovava: anche lui sarebbe stato in grado di garantirle una notevole somma da spendere in quel modo! Una volta diventato socio della Coustakis Industries, il suo reddito sarebbe aumentato di dieci volte... e sua moglie avrebbe potuto continuare a gettare denaro al vento, tenendosi occupata a essere felice.

    Con una moglie però, rifletté, la sua vita privata avrebbe dovuto assumere un profilo più contenuto. Non sarebbe stato uno di quei mariti, comuni nel suo ambiente, orgogliosi di presentare in pubblico le proprie amanti. Non avrebbe rinunciato, tuttavia, a continuare a portare avanti una vita privata soddisfacente come quella che stava conducendo, anche se lo avrebbe fatto con più discrezione.

    Era consapevole che, essendo ricco, anche se fosse stato vecchio come Matusalemme, avrebbe continuato ad avere decine di donne meravigliose ai suoi piedi. Per una certa categoria di donne, la ricchezza è un afrodisiaco molto potente. Naturalmente, anche quando era senza un soldo non aveva incontrato alcuna difficoltà a trovare delle donne disponibili. Una sua ex gli aveva confessato una volta, giacendo esausta e soddisfatta sotto di lui, che se un giorno fosse rimasto senza denaro, avrebbe potuto fare fortuna lavorando come gigolo. Lui aveva sorriso e avevano ricominciato...

    Si mosse a disagio sulla sedia intagliata finemente e scomoda. Pensare al sesso in quel momento non era opportuno. Decise tuttavia di telefonare a Xanthe Palloupis, quella sera. Era un'amante compiacente, che lo accoglieva sempre con gioia e soddisfaceva le sue necessità fisiche con ardore. Anche se erano ormai trascorsi tre mesi da quando le aveva fatto visita l'ultima volta, Esme Vandersee l'aveva rimpiazzata da più di due mesi... sapeva che gli avrebbe dato comunque il benvenuto nel suo appartamento di lusso, sicura che il mattino dopo le avrebbe consigliato di recarsi dal suo gioielliere di fiducia ad acquistare un ricordo della sua visita.

    Avrebbe continuato a vederla, una volta sposato con la sconosciuta nipote di Yiorgos Coustakis? Xanthe aveva altri amanti, ne era al corrente, e questo non lo infastidiva. Anche Esme, in quel momento, probabilmente si stava facendo consolare da qualcuno della folta schiera di ammiratori che aveva. Essendo una top model, vi erano decine di uomini pronti a gettarsi ai suoi piedi, ma Nikos sapeva che gli sarebbe stato sufficiente schioccare le dita per riaverla al proprio fianco.

    Di nuovo tentò di trovare una posizione più comoda sulla sedia. Aveva senza dubbio bisogno di dare sfogo alla propria tensione nervosa prima della notte di nozze! La giovane Coustakis sarebbe stata di certo vergine e andare a letto con lei si sarebbe rivelato più un dovere che un piacere. Avrebbe prestato la massima attenzione, ma non era mai stato con una ragazza vergine... Doveva fare in modo di non essere sessualmente frustrato quella notte, altrimenti la giovane ne avrebbe pagato le conseguenze, qualunque fosse il suo aspetto fisico.

    Già: ma qual era il suo aspetto fisico?, si chiese Nikos, la mente in subbuglio. Dal sorriso malevolo di Yiorgos quando aveva accennato di fare sesso con lei al buio, non doveva essere una bellezza. Il vecchio probabilmente riteneva divertente che un uomo che aveva sempre avuto al fianco ragazze bellissime, fosse costretto a sposarne una brutta, la cui unica attrattiva era la possibilità, attraverso di lei, di giungere al controllo della Coustakis Industries.

    Un altro pensiero gli attraversò la mente: chi era questa fantomatica nipote? L'unico figlio di Yiorgos era

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1