Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La vendetta di una notte: Harmony Collezione
La vendetta di una notte: Harmony Collezione
La vendetta di una notte: Harmony Collezione
E-book147 pagine2 ore

La vendetta di una notte: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Valerio Lorenzi non hai mai dimenticato l'affronto subito cinque anni prima da Caroline Hales. Non capita tutti i giorni, infatti, di essere lasciati all'altare dalla propria fidanzata.



Ora, però, è giunto finalmente il momento di prendersi la rivincita su Caroline. Valerio non è più lo stesso di cinque anni prima: da allora, è cresciuto il suo conto in banca, la considerazione del suo nome di fronte al mondo, ma soprattutto la consapevolezza che nulla lo può fermare quando si mette in testa qualcosa. E adesso ha un solo pensiero: ottenere da Caroline ciò che gli deve da troppo tempo.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2017
ISBN9788858970874
La vendetta di una notte: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

Leggi altro di Lynne Graham

Autori correlati

Correlato a La vendetta di una notte

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La vendetta di una notte

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La vendetta di una notte - Lynne Graham

    1

    «È tutto tuo... la società, la casa e il terreno» confermò l'avvocato.

    Quando Valerio Lorenzi sorrideva i suoi nemici di solito rabbrividivano.

    Persino i suoi dipendenti avevano imparato a temere l'oscurità che si celava dietro quel sorriso.

    «Eccellente lavoro, Umberto.»

    «Veramente il merito è tuo» puntualizzò l'anziano signore. «Il tuo piano d'acquisto si è rivelato un trionfo.»

    Umberto avrebbe volentieri rinunciato al suo bonus annuale per scoprire esattamente perché il suo facoltoso cliente aveva dedicato così tanto tempo ed energie per l'acquisto di un'azienda di trasporti inglese e di una proprietà privata che non avevano alcun valore strategico o finanziario che potesse giustificare il suo interesse. Dubitava della veridicità delle voci che giravano riguardo al fatto che Valerio avesse lavorato per quella società, prima di mettere a segno il suo primo grande affare.

    Ma era stato solo dopo l'ultimo successo che l'altezzosa famiglia Barbieri aveva deciso di riconoscere Valerio come il nipote illegittimo del conte Ettore Barbieri.

    Quella rivelazione aveva causato un forte scalpore nella gente, per non parlare dello stile di vita di Valerio e dei suoi incredibili successi in campo economico. Era un uomo particolarmente intelligente e portato per gli affari, tuttavia era conosciuto soprattutto per la sua spietatezza.

    Il clan Barbieri era stato fortunato ad accogliere all'interno della sua famiglia Valerio, dal momento che la loro fortuna aveva bisogno di essere rimessa in sesto. Di fronte al successo del nipote il vecchio nonno aveva cominciato a idolatrarlo, tanto che alla fine aveva diseredato tutti gli altri suoi discendenti lasciando ciò che possedeva, eccetto il titolo, a lui solo.

    I giornali avevano parlato di questo fatto per mesi così come di Valerio, a cui era stato chiesto di prendere il nome della famiglia Barbieri vista la massiccia eredità che aveva ricevuto. Alla fine lui, che era un ribelle di natura e non sopportava che gli si dicesse nulla, era andato in tribunale e aveva dichiarato di essere molto orgoglioso di portare il cognome di sua madre, Lorenzi, e che sarebbe stata un'offesa alla sua memoria e a tutto ciò che aveva fatto per il figlio. Tutte le mamme italiane lo avevano applaudito; Valerio era diventato uno dei più illustri milionari del paese e le sue opinioni erano tenute in grande considerazione, oltre che essere riportate regolarmente dai media.

    Dopo avere congedato Umberto e il suo staff personale, Valerio aprì le portefinestre e uscì su uno dei balconi in pietra che si affacciavano sul Canal Grande di Venezia.

    La famiglia Barbieri era rimasta scioccata quando lui aveva rinnovato completamente l'antico palazzo nobiliare e ne aveva fatto il suo quartiere generale, esattamente come era in origine, nel quattordicesimo secolo. Aveva mantenuto solo una piccola parte come abitazione.

    Valerio era un veneziano prima ancora di essere italiano e aveva mantenuto fede alla promessa fatta al nonno di fare tutto il possibile per conservare il palazzo da consegnare alle prossime generazioni.

    Bevve una tazza di caffè assaporando il momento per cui aveva lavorato cinque lunghi anni. Adesso possedeva la Hales Transport, che era stata messa in ginocchio dalla incompetente e fraudolenta gestione di Matthew Bailey. Era anche diventato il proprietario di una vecchia casa chiamata Winterwood.

    Stava vivendo alcuni memorabili istanti di indicibile soddisfazione.

    Di regola non era un uomo né paziente né vendicativo. Del resto non aveva cercato vendetta nemmeno contro la sua famiglia, che aveva costretto sua madre a lavorare come cameriera per mantenere il figlio. Per lui ciò che importava era vivere il presente e considerava gli atti di vendetta come una perdita di tempo; era meglio guardare avanti e dimenticare il passato. Il futuro rappresentava sicuramente una sfida molto più interessante.

    Eppure, dopo cinque anni, aveva deciso di incontrare di nuovo una donna che lo aveva eccitato come nessun'altra nella sua vita: Caroline Hales, la sua ex fidanzata inglese, la sua minuta artista dai capelli chiari e gli occhi grigi, che piangeva se qualcuno trattava male un animale, ma che non si era fatta scrupolo a mollarlo sull'altare per un uomo più ricco e socialmente accettabile.

    Soltanto cinque anni prima Valerio era un lavoratore normale, un camionista, che lavorava duramente per pagarsi gli studi di economia. La sua vita non era stata facile anche se non aveva nulla di che lamentarsi, finché non aveva commesso il grave errore di innamorarsi perdutamente della figlia del proprietario della Hales Transport. E Caro, come la chiamavano i suoi genitori adoranti, lo aveva preso in giro fin dall'inizio, dovette ammettere con amarezza. Aveva menato per il naso sia lui che Matthew Bailey allo stesso tempo e alla fine, malgrado le dichiarazioni d'amore nei suoi confronti, aveva sposato Matthew con un matrimonio da favola.

    Valerio assaporò la prospettiva di una punizione per quelle offese nei suoi confronti. Non era più povero e nemmeno impotente; anzi aveva dentro di sé una sorda rabbia alimentata dal pensiero della donna che amava nuda e vogliosa tra le braccia di un altro uomo.

    Presto, però, lo sarebbe stata tra le sue, si disse con un sorriso saturnino. Si augurava soltanto che la vedova addolorata sarebbe valsa lo sforzo e l'impegno economico che aveva già sostenuto per conto suo.

    Comunque avrebbe fatto in modo che, quando si fosse tolta gli abiti da lutto, sotto indossasse qualcosa di suo gradimento. Estrasse il cellulare e chiamò il responsabile di un famosissimo negozio di biancheria intima per ordinare una serie di completi in pizzo e seta della taglia di Caroline, preferibilmente color pastello, che avrebbero valorizzato la sua pelle pallida e le curve delicate del suo corpo.

    Quel pensiero gli procurò una fitta all'inguine. Decise che forse era meglio andare a trovare la sua attuale amante, Agnese, prima di volare a Londra e prendere possesso di quella nuova.

    Era arrivato il suo momento.

    Digitò alcuni numeri sul suo cellulare e fece la telefonata per cui aveva lavorato cinque anni.

    Ventiquattro ore prima che Valerio facesse quella telefonata Caroline era stata occupata in una lunga e difficile discussione con i suoi genitori.

    «Sì, naturalmente, mi rendo conto che la società era in difficoltà, ma quando avete ipotecato la casa?»

    «In autunno. L'azienda aveva bisogno di capitali e l'ipoteca è stato l'unico modo per ottenere il prestito» le rispose Joe Hales seduto in poltrona. «Non c'è niente che possiamo fare adesso, Caro. Abbiamo perso tutto...»

    «Perché non me lo avete detto prima?» chiese lei incredula.

    «Erano passati solo pochi mesi dalla morte di tuo marito» le ricordò il padre. «Avevi già abbastanza cose a cui pensare.»

    «Abbiamo solamente due settimane per lasciare Winterwood!» esclamò Isabel Hales, una signora bionda sulla sessantina bassa di statura, l'esatto opposto del marito, un uomo alto e ben strutturato. «Non riesco a crederci. Sapevo che la società era sull'orlo del fallimento, ma la casa...? È un incubo.»

    Caroline strinse le spalle del padre in un gesto rassicurante. Joe, figlio di industriali, era sempre stato una persona sicura, mentre Isabel era stata cresciuta da due genitori socialmente ambiziosi e pieni di risentimento per la loro mancanza di status e di soldi. Isabel aveva ereditato le loro stesse aspirazioni e l'ossequio per la ricchezza.

    A ogni modo, l'unico disappunto nel matrimonio tra Joe e Isabel era stata l'apparente infertilità di lei. Gli Hales erano ormai sulla quarantina quando avevano adottato Caroline, che all'epoca aveva tre anni. In quanto figlia unica, Caro aveva ricevuto un'ottima istruzione e una vita familiare stabile. In realtà Caroline si era sempre sentita più vicina al padre e non aveva mai condiviso gli interessi o le aspirazioni della madre.

    «Come possiamo lasciare questa casa in sole due settimane?» disse Caro con voce incredula.

    Joe scosse la testa. «Siamo già fortunati. La settimana scorsa è venuto un perito a guardare Winterwood ed è tornato dai nostri creditori con un'offerta. Pagheranno i debiti e cercheranno di salvaguardare i posti di lavoro. Sono contento che sia stato trovato un acquirente per la Hales Transport

    «Purtroppo tardi perché possa esserci di qualche utilità» sbottò Isabel arrabbiata.

    «Ho perso l'attività di mio padre» ribatté il marito con un sospiro. «Hai idea di come mi senta?»

    Caroline si morse il labbro con gli occhi pieni di lacrime. Chissà perché i suoi genitori non si erano confidati con lei prima di ipotecare la casa; perlomeno avrebbe potuto consigliare loro di contenere le spese. Le venne anche il dubbio che la madre, così attaccata a quella dimora e al loro stile di vita, avesse fatto pressioni sul padre affinché salvasse la società a tutti i costi. Purtroppo il genitore non era mai stato portato per gli affari.

    Joe aveva ereditato la Hales Transport da suo padre e fino a poco tempo prima non aveva mai avuto problemi economici. Inoltre, la convinzione di Isabel che gestire personalmente l'azienda abbassasse il loro status sociale aveva impedito al marito di avere un ruolo nell'attività di famiglia. Spinto dalla moglie, Joe aveva assunto Giles Sweetman, un eccellente dirigente, così aveva potuto imparare a pescare e a giocare a golf. Per tanti anni la società aveva guadagnato molti soldi poi, grazie a due eventi sfortunati, era arrivata la crisi.

    Innanzitutto Giles Sweetman aveva trovato un altro lavoro e aveva lasciato la Hales con un breve preavviso. Lo aveva sostituito Matthew, il marito di Caroline, e anche se nessuno aveva mai osato dirlo era stato un disastro. Il secondo evento che aveva causato la crisi era stata la comparsa sulla scena di un'azienda di trasporti concorrente, la Bomark Logistics, che, poco alla volta, aveva sottratto clienti alla Hales. Ridurre il personale non era servito a frenare il disastro.

    «Due settimane sono un periodo di tempo troppo breve» protestò Caroline. «Chi è il compratore? Gli chiederò se ci può concedere qualche mese in più.»

    «Non siamo nella posizione di domandare nulla. Non siamo più i proprietari di questa casa» puntualizzò il padre, asciutto. «Spero soltanto che chi ha comprato la Hales Transport non abbia in mente di licenziare tutto il personale e vendere l'attività al miglior offerente.»

    Caroline osservò i genitori, consapevole della loro età avanzata. Come avrebbero fatto ad affrontare quella situazione? Suo padre adottivo soffriva di angina e l'artrite della madre a volte era particolarmente dolorosa. Cosa ne sarebbe stato di Isabel e di Joe senza la sicurezza economica di cui avevano goduto per tanto tempo?

    Winterwood era un'antica e affascinante dimora costruita all'inizio del Novecento per una famiglia numerosa, con del personale di servizio. Era sempre stata grande per loro, ma la madre aveva voluto impressionare il vicinato con la prova evidente del suo nuovo status

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1