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Il coraggio di ricominciare: Harmony Collezione
Il coraggio di ricominciare: Harmony Collezione
Il coraggio di ricominciare: Harmony Collezione
E-book142 pagine2 ore

Il coraggio di ricominciare: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Star sapeva di rischiare pesantemente, diciotto mesi prima, compiendo il gesto estremo di troncare un matrimonio infelice ed evitare, di proposito, di informare Luc che presto sarebbe diventato padre. Lui, però, ha un motivo più che valido per rintracciare l'unica donna che abbia veramente amato.
LinguaItaliano
Data di uscita10 mar 2017
ISBN9788858961902
Il coraggio di ricominciare: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Il coraggio di ricominciare - Lynne Graham

    successivo.

    1

    «Il conto corrente è stato estinto» mormorò Star uscendo dalla banca.

    In mano teneva ancora stretto l'assegno che aveva cercato di incassare. Sotto una cascata di lucenti capelli ramati, gli occhi increduli si posavano da un punto all'altro della strada senza trovare pace. Salì sull'auto sportiva di Rory Martin, parcheggiata proprio di fronte all'edificio.

    «Come mai ci hai messo tanto?» le domandò lui ingranando la marcia.

    Star si voltò per dare un'occhiata ai gemelli che dormivano tranquilli sul sedile posteriore. «Ho dovuto aspettare il direttore!»

    «È il prezzo del successo» ridacchiò Rory, riferendosi ai soldi che Star aveva versato in banca solo poche settimane prima.

    «Mi hanno informata che il conto è stato chiuso» lo informò bruscamente lei.

    I capelli biondi di Rory erano scompigliati da una leggera brezza. «Ma di cosa stai parlando?»

    «Juno ha prelevato tutto».

    «Che cosa ha fatto tua madre?» domandò lui incredulo.

    «Dev'essere successo qualcosa di molto grave, Rory.»

    «Lo credo bene! Come ha potuto portarti via tutti i soldi?»

    «Il conto corrente era suo!»

    Lui si voltò a guardarla stupito. «Come mai non era intestato a te?»

    «Perché fino al mese scorso, prima di vendere i quadri, non avevo niente da mettere in banca.» Star era sulla difensiva. «Juno mi ha sempre mantenuta.»

    Rory sembrò indifferente a quella spiegazione. «Era pur sempre denaro tuo. Si trattava dell'incasso della vendita di quei due quadri.»

    L'insistenza di lui la fece fremere. «Juno ed io lavoriamo insieme e non esiste il mio e il tuo. Sia mo una famiglia e ci sosteniamo: se ha preso quei soldi, vuol dire che le servivano!» S'interruppe un attimo, poi riprese in modo concitato. «Ti rendi conto che sono quasi due settimane che non ho più notizie di lei? Tutte le volte che l'ho chiamata, c'era quella maledetta segreteria telefonica.»

    «Può anche essere che li abbia semplicemente spostati su un altro conto» suggerì lui cercando di rassicurarla. «Smettila di preoccuparti! Oggi è la mia giornata libera, pensiamo a come divertirci.»

    Star scosse la testa. «Non posso fare shopping senza soldi.»

    «Vorrà dire che ti farò un prestito» le sussurrò lui abbracciandola.

    «No, grazie.» Ribatté decisa lei. «È meglio che ci riaccompagni a casa, devo fare un giro di telefonate per capire cosa è successo a Juno.»

    «Sii ragionevole, non è quasi mai a casa, e poi dobbiamo ancora pranzare» sottolineò Rory con la praticità che lo distingueva.

    Star fu irremovibile! Mezz'ora dopo Rory imboccava la stradina di ciottoli che portava fino all'arrugginito ponte levatoio di Highburn Castle. Il proprietario risiedeva all'estero e lei ci abitava in sua assenza.

    Star slacciò le cinture di sicurezza dei seggiolini posteriori mentre Rory apriva il pesante portone d'ingresso. Venus sussultò nel sonno e Mars cambiò posizione dopo un lungo sospiro. Entrambi rimasero immobili per non svegliare i gemelli.

    «Sono due bambini stupendi» asserì orgoglioso Rory, mentre li osservava con la curiosità del figlio unico che non ha pratica di creature tanto fragili. «È incredibile quanto siano piccoli!»

    Star notò la luce lampeggiante della segreteria telefonica e annuì distrattamente. Premette il pulsante e si udì una voce familiare.

    Star, sono io. Ho qualche problema, ansimava Juno, non ho tempo di spiegarti ma devo partire immediatamente per l'estero. Ho preso i soldi per pagare il viaggio in aereo. Sono letteralmente al verde! Se sei nei guai, puoi sempre contattare Luc. Del resto, è suo dovere pagarti gli alimenti. Ti prego, cerca di capire!

    «Chi è questo Luc?» domandò Rory.

    Star non si voltò neanche. Nel sentir pronunciare quel nome, era impallidita visibilmente e un lungo brivido le aveva percorso la schiena. Fermò il nastro della segreteria con mano tremante, cercando di cancellare il pensiero di Luc Sarrazin dalla mente. Luc, suo marito e il padre dei suoi due gemelli.

    Che diavolo era successo alla galleria d'arte che Juno stava per inaugurare a Londra? Sei settimane prima sembrava che tutto andasse a gonfie vele. Avevano fatto diversi debiti per quel progetto, e non era stato facile convincere una banca a concedere loro un simile prestito. Investire nelle idee di Juno era rischioso: già due volte sua madre si era avventurata in imprese che poi erano fallite.

    A giudicare dalle apparenze, anche questa volta era andata a finir male. Star sospirò. Quando cominciavano i problemi, Juno si faceva prendere dal panico e scappava, non c'era niente di nuovo.

    Ora però spronava sua figlia a chiedere a Luc Sarrazin di provvedere ai bambini. Doveva essere disperata per suggerirle una cosa simile, era davvero un colpo basso. Juno sapeva che il brevissimo matrimonio della figlia era stato un disastro. E in parte era anche stata colpa sua se Luc si era sentito costretto a sposare Star.

    «Star» chiamò Rory ansioso.

    «Ssh, fammi ascoltare il resto del messaggio.»

    ... lo so che mi biasimi per quello che ti ho appena detto. Sì, odio Luc perché è un Sarrazin, ma è anche il padre dei tuoi bambini! Potrà forse essere senza cuore, ma è suo dovere occuparsi dei gemelli. Juno aveva fatto una pausa. Non so quanto tempo mi ci vorrà per venire fuori da questo pasticcio, e se ci riuscirò. Prometto però che, se avrò successo, vi farò una sorpresa meravigliosa. Ciao!

    «Luc! Si chiama così, allora» sibilò Rory tagliente. «Non capivo perché non avessi mai voluto parlarmi del padre dei gemelli. Adesso che finalmente ho scoperto il suo nome, potresti raccontarmi qualcosa di lui.»

    «È... è mio marito» la voce di Star era velata dall'emozione.

    Allibito, Rory si passò una mano tra i capelli. «Mi stai dicendo che sei sposata? Credevo che...»

    Star alzò le spalle in segno di scusa. «Lo so cosa credevi, ma non c'era motivo di contraddirti.»

    «Non c'era motivo?» sillabò lui esterrefatto. «C'è una certa differenza tra l'essere una ragazza madre e la moglie di qualcuno, Star!»

    «Davvero? Non si è trattato di un matrimonio vero e proprio, ed è durato solo poche settimane. I gemelli sono stati un incidente, un mio sbaglio» sottolineò lei. «Non me la sentivo di parlarne, volevo solo dimenticare.»

    «Ma non puoi ignorare che hai un marito!» ribatté lui. «Se la mia famiglia lo venisse a sapere, sarebbe una tragedia.»

    Un'ora dopo Star stava sistemando i gemelli nel box in mezzo a tutti i loro giochi. A che punto era arrivata con Rory?

    Aveva superato la sottile linea che separa l'amicizia dall'amore, riusciva anche a focalizzare quando esattamente i sentimenti erano mutati. Era avvenuto il giorno in cui lui l'aveva portata a casa per farla conoscere ai suoi. Anche se l'aveva presentata come una semplice amica, e all'epoca era proprio così, i ricchi e conformisti genitori di lui l'avevano subito vista come una minaccia per la loro posizione sociale e si erano comportati di conseguenza.

    Rory si era molto indignato. Era davvero un ragazzo speciale e un amico sincero!

    Si erano conosciuti alla mensa dell'ospedale due settimane dopo la nascita dei gemelli. I bambini erano ricoverati in unità intensiva e nel reparto accanto era ricoverata la nonna di Rory. Quando lui si era accorto che Star doveva fare tutti i giorni diversi chilometri per andare a visitare i piccoli, aveva iniziato a sincronizzare le visite per poterle dare un passaggio a casa.

    Allora aveva ventidue anni e le aveva raccontato che lavorava in un supermarket. Non le disse, però, che quello era l'anno di tirocinio per laurearsi in business management, e che il padre era il proprietario di una vasta e notissima catena di supermercati del Regno Unito.

    Quando l'aveva accusato, furiosa, di non averle detto la verità, lui si era difeso senza dare troppo peso alle sue parole. Mi sembra che tu abbia un po' troppi pregiudizi nei confronti dei ricchi, aveva sottolineato.

    Comunque, neanche lei era stata troppo esaustiva con lui riguardo al suo passato. Gli aveva semplicemente raccontato di essere un'orfana, affidata alla tutela di un ricco banchiere francese. Però, l'uomo l'aveva sempre tenuta a distanza per non guastare il buon nome della famiglia con le sue dubbie e poco stimate parentele.

    Il padre di Luc Sarrazin, Roland, era proprio quel banchiere.

    Star aveva incontrato Roland solo due volte in vita sua: la prima, quando era stata presa in custodia, all'età di nove anni e, la seconda e ultima volta, al suo capezzale. Era partita dalla Francia per andare nel castello di famiglia, Chateau Fontaine, nel bel mezzo dell'inverno, per presentare i suoi omaggi ai tutori.

    Gli anni di separazione da sua madre, Juno Roussel, l'avevano segnata dolorosamente. Aveva trascorso nove anni da reclusa in un collegio femminile, dove regnava un formalismo affettato e soffocante. Nove anni senza poter comunicare neppure per lettera con Juno. Trascorreva le vacanze a Londra, presso la dimora di Emilie Auber, una vedova senza figli, amica di famiglia dei Sarrazin. Solo Emilie aveva dato un po' d'affetto a quella bambina spaurita, però aveva anche commesso l'errore d'incoraggiare il suo ingenuo amore per Luc Sarrazin.

    Cara dolce Emilie con i suoi sogni romantici...

    «Luc avrebbe bisogno di una donna come te, al suo fianco, ma lui non lo sa ancora...» le ripeteva sempre.

    No, decisamente Luc non lo sapeva e neppure aveva bisogno di lei. Quell'uomo l'aveva umiliata profondamente e Star non avrebbe mai dimenticato l'amarezza della delusione.

    «Tu non sei innamorata di me, ti piace solo fare l'amore. Trovati un ragazzino della tua età e divertiti con lui!»

    Star rabbrividì. Il gelo di quelle parole, che lui le aveva urlato contro, le era penetrato nel profondo dell'animo. Erano passati diciotto mesi, e lei non aveva ancora nessuno accanto. E poi aveva scoperto che dopo quell'unica notte d'amore era rimasta incinta. Adesso era la mamma di due gemelli nati prematuri, che all'inizio le avevano causato molte preoccupazioni a causa della loro salute precaria. Mars e Venus col tempo erano diventati due bambini

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