Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Scintille tra colleghi (eLit): eLit
Scintille tra colleghi (eLit): eLit
Scintille tra colleghi (eLit): eLit
E-book157 pagine2 ore

Scintille tra colleghi (eLit): eLit

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Prestigiosa clinica sul mare offre importante incarico a dottoressa giovane e brillante.
Disponibilità immediata. Possibilità... di innamorarsi del collega con fuoriserie rossofiammante!

Restare in città anche solo un altro giorno significherebbe soffrire ancora per amore, così la dottoressa Holly Saxby ha deciso di infilare il passato in una valigia e accettare un incarico a Bayonga Bay, un delizioso paese in riva all'oceano. Alla vita da spiaggia ci si abitua facilmente, tutt'altra storia è l'incontro-scontro con l'affascinante dottor Cameron McCarrick, il suo nuovo collega. Possibile che tutti, anzi tutte, abbiano una cotta per quel bellimbusto che gira su una fuoriserie rosso fuoco come il più sfrontato dei playboy? E sopratutto, perché nessuno l'ha avvisata che saranno anche vicini di casa?
LinguaItaliano
Data di uscita31 lug 2018
ISBN9788858988725
Scintille tra colleghi (eLit): eLit
Autore

Melanie Milburne

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

Leggi altro di Melanie Milburne

Autori correlati

Correlato a Scintille tra colleghi (eLit)

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Scintille tra colleghi (eLit)

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Scintille tra colleghi (eLit) - Melanie Milburne

    successivo.

    1

    Non azzardarti neppure a pensarci, amico! Tra il divertito e l'esasperato, Holly guardò per l'ennesima volta nello specchietto retrovisore l'auto tutta ammaccata che non aveva smesso di tallonarla fin dall'incrocio di Baronga Bluff.

    L'uomo che stava al volante, perché era evidente che uno che si comportava così non poteva essere altro che un uomo, pensò cinicamente, aveva ingaggiato con lei una specie di sfida cercando costantemente l'occasione per superarla, incurante della tortuosa strada costiera. Per ripicca lei aveva continuato a guidare rispettando i limiti di velocità e prendendo ogni curva con la giusta cautela. Ogni tanto lanciava un'occhiata al suo inseguitore.

    Abbronzato, con i folti capelli scuri schiariti dal sole sulle punte, sembrava il classico tipo da spiaggia non solo per la tavola da surf legata sul tetto della macchina, ma anche per quell'aria vagamente strafottente che gli piegava all'insù gli angoli della bocca.

    A un tratto la strada sbucò su un breve rettilineo e lui ne approfittò subito, facendo fare all'auto un brusco balzo in avanti.

    «Preparati a mangiare la mia polvere!» lo sfidò Holly. Fredda e imperturbabile, e soprattutto assistita dai duecentocinquanta cavalli del suo potente motore, schiacciò a sua volta l'acceleratore ed ebbe la soddisfazione di veder rimpicciolire quel catorcio a mano a mano che la distanza fra loro aumentava. Accidenti!» L'imprecazione le sfuggì suo malgrado, quando un rumoroso trattore agricolo s'inserì nella strada proprio davanti a lei, sputacchiando un pesante fumo grigiastro.

    Tentò un paio di volte di superarlo, ma era troppo sotto e le mancava la visibilità necessaria. Come se non bastasse, sentì l'auto del suo inseguitore avvicinarsi sferragliando e poi superarla avvolgendola in una nuvola di polvere. Con le labbra strette per il dispetto lo vide allontanarsi per poi sparire dietro la curva successiva, non senza aver scambiato un allegro cenno di saluto con il vecchio contadino che guidava il pesante automezzo.

    «Al diavolo!» sbuffò lei riconcentrandosi sulla strada che l'avrebbe portata a Baronga Beach. Per un anno avrebbe lavorato come medico generico nella piccola clinica della cittadina costiera, dove aveva deciso di trasferirsi per curare il suo cuore infranto.

    Dopo aver affrontato quella che le sembrò la millesima curva, le apparve finalmente la città, incastonata in una baia incantevole circondata da dolci colline illuminate dal sole del tardo pomeriggio. Dal finestrino abbassato dell'auto l'aria di mare le pizzicava leggermente le narici.

    S'inserì in quella che le sembrava la strada principale in cerca della sua destinazione, la Baronga Beach Medical Clinic, e incredibilmente la trovò subito.

    Rispetto a Sydney, dove non avrebbe mai potuto trovare la strada giusta senza un navigatore satellitare, le sembrava un sogno averla scoperta così facilmente.

    Stando a quanto aveva letto su un opuscolo, non era un centro turistico perché le spiagge più mondane e frequentate si trovavano qualche chilometro più a sud, e le colline circostanti non avevano attrattive tali da richiamare folle di visitatori.

    Una tranquilla cittadina di quindicimila abitanti. Provinciale, come l'avrebbe definita il suo ex fidanzato, facendo quella tipica smorfia di disprezzo che gli alterava i lineamenti perfetti. Lì il lavoro avrebbe assorbito la maggior parte del suo tempo lasciando poco spazio ai ricordi e ai rimpianti, e l'avrebbe costretta a ritrovare il suo naturale equilibrio.

    Come aveva potuto essere così cieca da non capire fin dall'inizio che la loro relazione non avrebbe mai potuto funzionare? Ma ora basta pensarci!, si disse. Preparati ad affrontare questa nuova vita!

    Entrò con decisione nel parcheggio della clinica e spense il motore, guardando i cespugli di fiori che ne delimitavano i confini.

    «Non può parcheggiare lì! Vada via immediatamente!» urlò all'improvviso una voce, in tono autoritario.

    Holly si voltò di scatto e vide un uomo anziano avanzare zoppicando verso di lei agitando il bastone con fare minaccioso.

    «Mi ha sentito signorina? Questo spazio è riservato al personale dell'esercito. Sposti subito l'auto o si troverà nei guai!»

    «Mi scusi...» incominciò lei, cercando con gli occhi un inesistente cartello di divieto.

    «Dottoressa Saxby?» Una donna sulla quarantina si avvicinò tendendole la mano con un sorriso cordiale. «Mi fa piacere conoscerla, sono Karen Pritchard, l'addetta all'accettazione. Benvenuta alla Baronga Beach Medical Clinic

    «Grazie» rispose Holly un po' incerta, facendo scorrere lo sguardo da lei all'uomo.

    «Vada immediatamente via di qui» ripeté questi battendo il bastone sull'asfalto. «È un ordine!»

    «Su, su, maggiore Dixon» lo interruppe Karen con tono conciliante, «venga a prendere il suo tè e controlliamo se lo hanno preparato come si deve.»

    Karen consegnò l'uomo a un'infermiera che era accorsa e ammiccò verso Holly con aria complice.

    «Venga maggiore» stava dicendo l'altra infermiera, «cosa dirà il dottor McCarrick se scoprirà che ha disobbedito ai suoi ordini? Lo sa che vuole che resti a letto fino a che l'ulcera che ha alla gamba non sarà perfettamente guarita. Le toglierà tutte le medaglie se non ubbidisce.»

    «Spero che non l'abbia spaventata» si affrettò a spiegare Karen. «È uno dei nostri ospiti fissi.»

    «È davvero un maggiore?» chiese Holly con curiosità.

    «No, non è mai stato nell'esercito, ma da quando gli è venuta questa forma di demenza noi cerchiamo di assecondarlo. Sa com'è, con gli uomini ci vuole pazienza tanto a nove come a novanta anni.»

    «È vero» ammise Holly ripensando ai suoi inutili tentativi di avvicinarsi al carattere di Julian e di condividerne pensieri ed aspirazioni, cosa altrettanto inutile.

    «Ecco, dottoressa» continuò poi la donna, «questa è la zona dell'accettazione e...»

    «Ti prego, chiamami Holly» la interruppe lei con cordialità.

    «Bene, Holly, mi spiace che il dottor McCarrick non sia presente, ha accompagnato un ferito all'ospedale di Jandawarra. Comunque credo che non tarderà molto» concluse lanciando un'occhiata all'orologio.

    In un lampo Holly rivide la tortuosa strada costiera e il sorriso beffardo dell'uomo che cercava di superarla. «Non c'è nessun problema. Sono solo venuta a presentarmi e, tra l'altro, devo ancora andare a prendere possesso della casa.» Frugò nella borsa e ne estrasse un foglietto spiegazzato. «Sai dirmi dove si trova esattamente Shelly Drive?» chiese.

    «È a pochi isolati da qui. È un piccolo cottage un po' appartato che il dottor McCarrick ha acquistato un paio di anni fa insieme a quello accanto, con l'intenzione di affittarne uno e di vivere nell'altro, così sarete anche vicini di casa, oltre che colleghi. La casetta in cui abiterai tu è già stata completamente ristrutturata e ti assicuro che è davvero deliziosa. Adesso sta lavorando sull'altro cottage e spero che non ti disturberà troppo con tutti quei martellamenti!»

    Holly sorrise divertita. «Non credo proprio che me ne accorgerò. Negli ultimi tre anni ho abitato in uno dei più rumorosi quartieri di Sydney, il frastuono del traffico e delle sirene era praticamente incessante. Non potrò che cambiare in meglio» concluse prendendo le chiavi.

    «Certo, su questo non ci sono dubbi. Come avrai notato qui è tutto molto tranquillo, perché il turismo si concentra sulla costa più a sud. Sono certa che il dottor McCarrick ti piacerà» continuò Karen cambiando discorso. «Da quando è arrivato qui da noi ha portato molti miglioramenti, ma poi il dottor Cooper ha avuto un ictus e lui è rimasto da solo a gestire la clinica. Sarà sicuramente felice di avere altre due mani ad aiutarlo!»

    «Sono certa che non avremo problemi a lavorare insieme» affermò Holly convinta.

    Chissà com'era questo fantomatico dottor McCarrick? Probabilmente era il tipico medico generico di campagna, sposato, con figli e con un principio di calvizie. Chissà se anche lui cercava di nasconderla pateticamente con qualche abile colpo di pettine, come faceva l'attuale marito di sua madre?

    «Potrei farti fare un breve giro della clinica anche subito» continuò Karen, «ma forse, se hai bisogno di acquistare qualcosa, è meglio che tu passi dall'emporio prima che chiuda. Sai, qui non è come in città, alla cinque e trenta in punto chiude tutto.»

    «Hai ragione, ho portato con me l'essenziale, ma ho bisogno di latte e di frutta fresca.»

    «Benissimo, allora domani mattina alle otto sarò qui e ti mostrerò tutto.»

    Si allontanò e Holly la seguì con lo sguardo: una persona simpatica, cordiale, con un forte senso pratico. Proprio quello di cui lei aveva bisogno per iniziare la sua nuova vita.

    L'emporio era ancora aperto, e alle cinque e dieci Holly parcheggiò la sua bella macchina sportiva accanto alla porta d'ingresso.

    Era sicuramente molto diverso dai centri commerciali ai quali era abituata pensò guardandosi intorno, ma le verdure sembravano ragionevolmente fresche e il reparto dei surgelati era ben fornito. Riempì il carrello con cibi pronti ad alto contenuto proteico, prese al volo alcune confezioni di latticini senza grassi, delle banane e delle albicocche di produzione locale che emanavano un profumo delizioso. Soddisfatta si avvicinò alla cassa e posò i suoi acquisti sul nastro trasportatore.

    «È nuova da queste parti?» chiese la cassiera masticando energicamente una gomma.

    «Sì.»

    «Bella macchina... si fermerà a lungo?»

    «Circa un anno.»

    La ragazza, poco più che adolescente, spostò di nuovo la gomma. «Allora lei deve essere il nuovo dottore» affermò con convinzione.

    «Infatti.»

    La cassiera passò meccanicamente i suoi acquisti sotto il lettore ottico. «Lo sa che cosa significa abitare qui?» chiese guardandola con curiosità.

    «No, ma mi sembra un posto piuttosto accogliente» considerò Holly.

    La giovane non fece commenti, ma nei suoi occhi Holly lesse il desiderio spasmodico di andarsene al più presto da quella piccola città.

    Con le braccia piene di sacchetti si diresse verso la sua automobile, e mentre tentava di far funzionare il telecomando sentì una voce maschile alle sue spalle.

    «Bella macchina!»

    Holly si voltò di scatto, e non si stupì di trovarsi di fronte il giovane surfista con il quale aveva ingaggiato quella sciocca gara di velocità solo poche ore prima.

    Con i bermuda consumati dalla salsedine e i sandali ancora umidi, sembrava appena approdato con la sua tavola lì, in quella piazzetta tranquilla.

    «Vorrei poter dire la stessa cosa anch'io della sua» dichiarò lei aprendo il bagagliaio e lasciandovi cadere i sacchetti della spesa, «ma temo che mi manchino gli aggettivi adatti per poterla definire al meglio.»

    Lui rise divertito, con quella tipica risata maschile che la faceva sempre infuriare e nello stesso tempo le suscitava uno strano rimescolio nello stomaco.

    Con un colpo secco chiuse il bagagliaio e lo affrontò. «Le sembra carino giocare con la vita degli altri?» chiese guardandolo bene in faccia e rendendosi improvvisamente conto di quanto fosse alto.

    Lo sconosciuto si tolse gli occhiali da sole con un gesto indolente, rivelando due occhi sorprendenti. «E lei lo sa che stava occupando il centro della carreggiata e che viaggiava parecchio al di sotto dei limiti di velocità, rischiando di creare incidenti?»

    «Piuttosto, è lei che stava per venirmi addosso» replicò Holly, cercando di evitare lo sguardo di quegli occhi di un incredibile colore verdazzurro che sembravano richiamare tutte le sfumature dell'oceano.

    «Io non le sono venuto addosso, l'ho solo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1