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Una sfida per il dottore: Harmony Bianca
Una sfida per il dottore: Harmony Bianca
Una sfida per il dottore: Harmony Bianca
E-book144 pagine1 ora

Una sfida per il dottore: Harmony Bianca

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Info su questo ebook

Alex Rodriguez e Layla Woods hanno imparato cinque anni prima quanto la chimica che esisteva tra loro potesse essere distruttiva. Il dottore ribelle e la ragazza della porta accanto hanno dato scandalo e le conseguenze sono state pesanti per entrambi. Ora che i loro destini si sono incrociati di nuovo, la vera sfida non consiste tanto nel far credere a tutto l'ospedale che la passione che li aveva uniti un tempo si sia definitivamente spenta, quanto piuttosto convincere se stessi che sia davvero così.
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2020
ISBN9788830507296
Una sfida per il dottore: Harmony Bianca
Autore

Alison Roberts

Tra le autrici amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Una sfida per il dottore - Alison Roberts

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    NYC Angels: An Explosive Reunion

    Harlequin Mills & Boon Medical Romance

    © 2013 Harlequin Books S.A.

    Traduzione di Giacomo Boraschi

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3050-729-6

    1

    «No.»

    Il tono della parola era drammatico come l’ingresso dell’uomo che era entrato nell’ufficio di Layla Woods e aveva sbattuto un foglio sulla scrivania.

    Alex Rodriguez era chiaramente furibondo. I suoi folti capelli neri apparivano arruffati come se vi avesse affondato rabbiosamente le dita. Gli occhi altrettanto neri scintillavano d’ira.

    Layla represse l’impulso di balzare in piedi per sentirsi più alta. Più coraggiosa. Ma così facendo avrebbe tradito la propria inquietudine. E non voleva far capire ad Alex che aveva ancora il potere di turbarla.

    Così prese il foglio, notando soddisfatta che la sua mano non tremava. Si trattava di una circolare inviata quel mattino ai membri più importanti dell’Ospedale Pediatrico Angel Mendez.

    Il primario del reparto neuropediatrico emise un suono esasperato e si volse come se volesse uscire dall’ufficio. Ma si fermò presso la grande finestra che inquadrava un luminoso mattino di ottobre. Si stava godendo la fantastica vista su Central Park offerta da quel prestigioso ufficio? Un ufficio che ben si addiceva al posto di Layla come nuova direttrice dei Servizi Pediatrici nel famoso ospedale. Il posto dei suoi sogni. Il posto che era rimasto in bilico fino a qualche settimana prima, quando Alex era intervenuto per proteggerla.

    «A che gioco stai giocando, Layla?»

    La voce adirata di Alex dovette arrivare lontano, perché la segretaria comparve sulla soglia. Layla le rivolse un sorriso forzato.

    «Non ci sono per nessuno, Monica.»

    La frase fu accompagnata da un perentorio cenno del capo, come per dire che si trattava di una faccenda importante e che non voleva essere disturbata per nessun motivo. La segretaria si ritirò richiudendo la porta.

    «Allora?»

    Alex si volse a fronteggiare Layla e stavolta lei si alzò.

    Lentamente.

    Andò dall’altra parte della scrivania ma non poté avvicinarsi a lui. La bloccava un enorme ostacolo: la loro storia.

    O forse era il ricordo di quello che era accaduto la prima volta che si erano affrontati da quando entrambi lavoravano all’Angel. Quando si erano trovati in una situazione abbastanza intima perché la fiamma che non si era mai spenta divampasse in un torrido bacio. Non sarebbe accaduto mai più.

    Era stato il loro passato a mettere in pericolo il suo nuovo posto. Aveva veramente creduto che non potesse più influenzare la sua vita? Si era veramente illusa di poter accettare quel posto e ignorare il proprio coinvolgimento nell’errore professionale che cinque anni prima aveva rischiato di distruggere la carriera di Alex?

    In qualche modo dovevano lasciarsi quel capitolo alle spalle. Imparare a lavorare insieme. «Volevo discuterne con te, ma hai disdetto l’appuntamento che ho cercato di fissarti la settimana scorsa.»

    «Ero occupato.» Alex sostenne il suo sguardo. «Come avresti notato se ti fossi degnata di consultare la mia agenda elettronica.»

    Layla cercò di mantenere un’espressione neutra. Aveva controllato l’agenda, ma lui avrebbe potuto suggerirle un’altra data. Entrambi conoscevano la verità. Alex la sfuggiva.

    Dal giorno del bacio.

    Non le aveva nemmeno permesso di ringraziarlo per essere intervenuto in sua difesa presso la direzione quando si era dubitato della sua integrità. Quando la direzione era stata vicinissima a decidere che la dottoressa Layla Woods non era la persona più indicata per dirigere lo staff del quale l’Angel era orgoglioso.

    Le dispiaceva di non averlo potuto ringraziare. I suoi genitori le avevano insegnato le buone maniere fin da bambina. Ringraziare l’uomo che le aveva fatto un favore così grande non era soltanto una questione di forma. Era semplicemente giusto.

    L’idea di utilizzare la riunione mensile le era parsa geniale. Certo, scegliere un giorno in cui Alex era occupato per parlarne prima con lui non era il massimo della professionalità, ma ne aveva abbastanza di stare con le mani in mano. Voleva prendere la situazione in pugno.

    Non si era aspettata una reazione così immediata. Perché Alex non aveva semplicemente continuato a evitarla? Avrebbe potuto farsi sostituire dal viceprimario di Neurochirurgia.

    «Non è un caso comune» aggiunse Alex. «E ha avuto un esito positivo.»

    Non c’era da stupirsi. Layla non avrebbe mai scelto un caso comune, meno che mai con esito negativo.

    Nessuno di loro due voleva rievocare il passato. Il caso del bimbo, Jamie Kirkpatrick, a causa del quale si erano conosciuti. L’operazione per un complesso tumore cerebrale che era disastrosamente fallita. Jamie era morto. In cerca di un capro espiatorio, la famiglia affranta aveva accusato Alex. Era stato assolto ma Layla non aveva festeggiato con lui. Aveva troncato la loro relazione la vigilia dell’operazione di Jamie.

    Layla annuì. «L’ho scelto proprio per questo. Per mostrare i vantaggi dell’interazione fra specialità diverse non scegliamo mai casi comuni. E non ci mettiamo a cercare le cause del fallimento in un caso con esito negativo. A volte fa bene riflettere sul successo. E Matthew è stato un grande successo.»

    «Avresti potuto scegliere fra una quantità di altri casi.»

    «Sì, ma questo era il più interessante.»

    Il tumore cerebrale del bimbo di nove anni era così raro e complesso che tutti i chirurghi avevano rifiutato di operare. Così i genitori disperati lo avevano portato all’Angel, supplicando il dottor Rodriguez di usare la sua leggendaria abilità per offrire al loro figlio una speranza di vita. Ecco perché non sarebbe cambiato niente se il caso lo avesse presentato Ryan. Tutti sapevano già chi fosse l’eroe.

    «I casi da riferire alle riunioni devono essere insoliti» continuò Layla. «È il nostro criterio di scelta. Da quanto ho sentito, questo era sulla bocca di tutti e lo staff era entusiasta dei progressi di Matthew. Ho saputo anche che lo hai descritto per un’importante rivista medica, così ho pensato di proporlo alla riunione. Mi è parsa una buona idea.»

    La condivisione di un successo faceva bene a tutti. Bilanciava i casi più dolorosi.

    «Punta i riflettori su qualcun altro» borbottò Alex. «La gente potrebbe chiedersi perché hai scelto proprio me e da qualche tempo tutti spettegolano sul mio conto.» Si volse nuovamente verso la finestra, poi tornò a guardare Layla. «Hanno già sparlato abbastanza sul caso Kirkpatrick. Ci manca soltanto che si mettano a malignare sul fatto che a quell’epoca avevo una relazione con una donna sposata. Credi che gioverebbe alla mia reputazione?»

    Rivolse a Layla un’occhiata che avrebbe intimidito chiunque, ma lei gettò indietro le spalle e alzò fieramente la testa.

    «Sono venuto all’Angel per un nuovo inizio» aggiunse Alex. «Non ti permetterò di trascinare il mio nome nel fango.»

    Oh, Dio santo.

    Okay. Layla aveva inteso fare di quel caso un ringraziamento pubblico, che lui lo volesse o meno. Sapeva che gli avrebbe procurato il rispetto da parte dei colleghi che non conoscevano tutti i particolari. E che sarebbe stata una pubblica dichiarazione della sua fiducia nei confronti di Alex.

    Ma un conto era rifiutare la dichiarazione, un conto accusarla di volergli rovinare la reputazione. Quell’attacco era ingiusto.

    «Non sei l’unico che è venuto qui per un nuovo inizio» ritorse Layla seccamente. «E forse te ne sei scordato, ma la donna sposata ero io. Nemmeno io voglio che si sappia.»

    «Allora sta’ lontano da me.»

    Layla diede in una sbuffata incredula. «Se vuoi sfuggirmi, perché sei entrato nel mio ufficio come una furia?»

    «Per risolvere questa faccenda.»

    «La faccenda da risolvere è una sola» replicò Layla. «Ci ritroviamo a lavorare nello stesso ospedale.» Trasse un sospiro. «È un increscioso inconveniente, sono d’accordo, ma hai avuto l’occasione di sbarazzarti di me. Avresti dovuto permettere che mi licenziassero.»

    «Non sono intervenuto per tenerti qui, se è questo che pensi.»

    No, Layla non lo pensava. L’idea era talmente assurda che a suo tempo Layla l’aveva scacciata di mente.

    Quasi.

    «Perché lo hai fatto, allora?» chiese sottovoce.

    «Perché non voglio permettere al passato di condizionare il mio futuro. Il caso Kirkpatrick ha già fatto abbastanza danni. Ti ho difesa perché... mi è parso giusto, tutto qui.»

    Anche a lei pareva giusto ringraziarlo ma lui non glielo permetteva. E ora Layla dubitava addirittura di volerlo fare. Alex stava lottando contro il passato? E considerava loro due come fantasmi da esorcizzare? Dovette distogliere lo sguardo. «Be’... dovremo lavorare insieme. Non intendo lasciare un lavoro che ho appena cominciato.»

    «Nemmeno io.»

    Alex era ancora furibondo, Layla lo sentiva. E avvertiva anche tutto quello che accompagnava l’ira: la determinazione, il magnetismo, la forza. Il carisma che Alex Rodriguez portava come una seconda pelle.

    Sembrava che non restasse più niente da dire.

    Si trovavano in un vicolo cieco. Entrambi cercavano di controllare il presente, concentrarsi sul futuro e scordare il passato.

    Ci sarebbero riusciti?

    Layla deglutì a fatica. «Okay, allora cominciamo subito. Ho fissato una data per la riunione. Vorrei assistere alla tua presentazione, dottor Rodriguez.»

    Senza dire una parola, Alex le gettò un’occhiata di fuoco e lasciò l’ufficio.

    Due giorni dopo la piccola aula all’ultimo piano era gremita. Qualcuno aveva tazze di caffè e sacchetti con sandwich, qualcun altro leggeva messaggi sul cercapersone. Tutti avevano penna e taccuino.

    Il compatriota texano di Layla, il medico neonatale Tyler Donaldson, entrò nell’aula con la sua fidanzata incinta Eleanor e si sedette in prima fila affinché lei avesse spazio in abbondanza. Eleanor sorrise a Layla.

    «Non farci caso se scappo in bagno» disse. «La mia povera vescica si restringe ogni giorno di più.»

    «Già» confermò Tyler con orgoglio. «E

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