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Sorprendente tentazione (eLit): eLit
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Sorprendente tentazione (eLit): eLit
E-book157 pagine2 ore

Sorprendente tentazione (eLit): eLit

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Info su questo ebook

Stavros Denakis resta di stucco quando si trova di fronte, all'improvviso, Tessa Marlowe. Sua moglie. La loro unione, infatti, non è mai stata consumata, e sono passati ben quattro anni da quando i due si sono visti per l'ultima volta. Stavros non crede alle spiegazioni di Tessa, anzi è convinto che la donna abbia in mente solo il suo ingente patrimonio. Nonostante ciò, lei è una tentazione alla quale non sa resistere, e che non mancherà di sorprenderlo.
LinguaItaliano
Data di uscita29 giu 2018
ISBN9788858988374
Sorprendente tentazione (eLit): eLit
Autore

Annie West

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Sorprendente tentazione (eLit) - Annie West

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Greek Tycoon’s Unexpected Wife

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2007 Annie West

    Traduzione di Carla Maria De Bello

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-837-4

    1

    Stavros Denakis lanciò un’occhiata alla folla che gremiva la villa, e si concesse un sorriso compiaciuto.

    La festa di fidanzamento era perfetta. Proprio come previsto. Era la serata giusta per una celebrazione.

    Il vellutato manto scuro del cielo greco risplendeva di lucenti stelle e una leggera brezza mitigava l’aria ancora calda.

    I mormorii e le risate degli ospiti si innalzavano oltre il suono discreto della musica dal vivo, e le bottiglie di champagne d’annata venivano svuotate con la stessa rapidità con cui erano state servite.

    Infallibilmente Stavros individuò la sedia a rotelle del padre sulla terrazza. Lo osservò parlare con un amico e non poté fare a meno di notare che stava sorridendo, un evento raro per lui. Persino da quella distanza, poteva notare il rinnovato vigore dell’uomo.

    Sì, Stavros aveva preso la decisione giusta, pensando di organizzare una festa per fare quell’annuncio.

    Guardò Angela scendere lungo la scalinata fino al secondo terrazzo. Era posata ed elegante, al collo il pavé di diamanti che lui stesso le aveva regalato, il lieve oscillare dei fianchi che racchiudeva in sé una sensuale promessa. Per l’uomo giusto.

    La fidanzata perfetta.

    Quando la raggiunse, lei stava già intrattenendo un gruppo di invitati, suoi nuovi soci in affari. Con soddisfazione, Stavros realizzò che la sua fidanzata aveva ben compreso l’importanza che quegli uomini avrebbero avuto nella futura espansione della sua attività. Non erano indispensabili - a dire il vero, nessuno lo era - ma di sicuro gli sarebbero stati utili, e lei aveva già iniziato a incantare il gruppo con la propria irresistibile bellezza e il premuroso interesse.

    Possedeva la giusta combinazione di intelligenza e sensualità, di spirito e di arrendevolezza ai desideri di lui. Sarebbe stata la moglie perfetta per il proprietario della Denakis International.

    «Kyrie Denakis.»

    Si voltò a osservare il capo della sicurezza che gli si stava avvicinando, sul viso un’espressione leggermente irritata. Probabilmente si trattava dell’ennesimo tentativo di intrusione da parte della stampa; più insistente del solito, a quanto pareva, altrimenti Petros non si sarebbe permesso di disturbarlo.

    Per settimane, il suo staff aveva vanificato gli sforzi dei paparazzi per insinuarsi alla festa di quella sera, e Stavros aveva addirittura dovuto chiedere alle autorità locali un temporaneo divieto di sorvolare la zona, per assicurare un po’ di privacy ai propri ospiti.

    «C’è qualche problema?»

    Una ruga di preoccupazione increspò i lineamenti di Petros, poi una fugace espressione di disagio gli balenò sul viso.

    «Abbiamo... un piccolo problema da risolvere.»

    Stavros annuì. Quello lo aveva intuito.

    «È arrivata una giovane donna.»

    Che cosa aveva fatto? Si era forse rotta l’osso del collo, cercando di scavalcare il muro che delimitava la villa? Era quasi affogata nel tentativo di nuotare fino a riva senza essere vista? Qualunque fosse stata la natura delle sue azioni, comunque, il risultato doveva essere piuttosto serio, considerata l’espressione preoccupata di Petros.

    «Vuole parlare con lei.»

    Per un attimo, percepì i propri occhi spalancarsi per lo stupore. Ciò che lo lasciava incredulo non era il fatto che una donna chiedesse di vederlo, ma che il suo staff non fosse riuscito a dissuaderla dal farlo.

    La curiosità si fece ancora più intensa. «Di chi si tratta?»

    «Si rifiuta di dirmi il suo nome, signore, ma insiste nel volerle parlare al più presto.»

    Se avesse concesso del tempo a chiunque chiedeva di incontrarlo, Stavros non avrebbe mai avuto un po’ di privacy, né avrebbe trovato il modo di dirigere la più famosa ditta produttrice di gioielli del mondo.

    I Denakis vantavano una reputazione secolare per le loro creazioni artistiche, avidamente contese e acquistate da una ricchissima élite internazionale. Avevano stabilito i livelli a cui le altre case aspiravano. Dirigere quell’azienda non richiedeva soltanto dedizione, talento e un acume eccezionale per gli affari, ma anche una spietata risolutezza.

    Quando Petros gli porse un monitor della grandezza di un palmare, la sua curiosità fu finalmente soddisfatta. Lo schermo mostrava una giovane donna seduta in una stanza vuota, la schiena rivolta alla telecamera che la stava inquadrando, per cui Stavros non riuscì a scorgerne il volto.

    Il suo fisico era asciutto, e portava i capelli scuri raccolti dietro la nuca.

    Ma fu la postura ad attirare maggiormente l’attenzione del padrone di casa. La sua schiena eretta denotava un portamento fiero, quasi regale.

    Di fronte a tanta disinvoltura, Stavros si accigliò. Chi era quella donna per sentirsi tanto sicura da oltrepassare i limiti di una proprietà privata?

    Per un attimo qualcosa balenò nel suo subconscio. Possibile che la conoscesse? Che l’avesse già incontrata prima?

    Si strinse nelle spalle. Non aveva importanza. Di chiunque si trattasse, una cosa era certa: non era stata invitata, e lui non aveva alcuna intenzione di riceverla.

    «Mostrale pure l’uscita» ordinò, riconsegnando a Petros il monitor. «Sta solo perdendo il suo tempo.»

    Ma il capo della sicurezza non si mosse.

    «C’è qualcos’altro, signore» aggiunse dopo essersi discretamente schiarito la voce. «Credo che dovrebbe ascoltarla.»

    «E per quale motivo?»

    Ormai non c’erano più dubbi riguardo al disagio di Petros.

    «Quella donna possiede il suo anello. Con il simbolo della vostra famiglia.»

    Stavros si irrigidì palesemente, poi fissò i lineamenti tesi dell’uomo che aveva di fronte. Non si trattava di un imbroglio. L’anello era un pezzo unico, e Petros era stato al servizio della famiglia Denakis sufficientemente a lungo da riconoscerne l’autenticità.

    Nonostante fosse ormai sparito da quattro anni.

    «Ce l’hai tu?» domandò Stavros allungando la mano, ma Petros scosse il capo in segno di diniego.

    «L’ho visto, e anche esaminato da vicino... ma lo tiene appeso a una catenina, e si rifiuta di toglierlo fino a quando non l’avrà incontrata. Avrei potuto costringerla a consegnarmelo, ovviamente, ma ho preferito aspettare di essere sicuro...»

    ... dell’identità di quella donna, concluse Stavros fra sé.

    Ancora una volta fu stuzzicato dalla curiosità, con un’intensità che quasi lo turbò.

    Detestava le sorprese sgradite. Era quello il motivo per cui pagava profumatamente un intero staff di persone. Persino la sua vita lavorativa seguiva un disegno preciso e pianificato. C’erano sfide, scopi e opportunità, certo, ma con la ricchezza, la determinazione e le formidabili capacità di cui era dotato, il successo era a dir poco garantito.

    Il suo anello.

    Inalò profondamente e venne assalito da un’ondata di emozioni che riteneva sepolte ormai da tempo.

    Era suo dovere riportare quell’anello nella propria casa, tramandarlo alla generazione successiva, esattamente com’era stato fatto con lui. Era già un pezzo di inestimabile valore quando uno dei suoi antenati lo aveva indossato durante una battaglia della guerra di indipendenza. Era già antico quando un suo avo si era recato fino a Bisanzio per ottenere il favore dell’imperatore.

    E possedeva infiniti ricordi più recenti di un tempo quasi dimenticato.

    Dell’unica volta in cui Stavros aveva fallito.

    «Andiamo.» Voltò le spalle al brusio della festa di fidanzamento. «Mostrami la donna che sostiene di possedere qualcosa che mi appartiene.»

    Fermamente determinata a non arrendersi alla spossatezza che minacciava di sopraffarla, Tessa raddrizzò le spalle, sollevò il mento e si preparò ad attendere.

    Ancora pochi minuti e tutto sarebbe finito. Poi avrebbe potuto riposarsi.

    Osservò il muro bianco di fronte a sé, il tavolo e la sedia vuoti. A che cosa serviva quella stanza? Sembrava una cella per gli interrogatori.

    Rabbrividì al ricordo di un’altra stanza piccola e senza finestre.Non era certo pulita e tranquilla come quella in cui si trovava in quel momento, rammentò. L’intonaco sulle pareti si era da tempo staccato mentre, sotto i piedi, il pavimento era ghiaioso e sporco di detriti.

    E poi l’odore che vi si respirava. Le sue narici ne erano ancora piene.

    Quella stanza era intrisa del profumo della paura.

    Con determinazione, riportò la propria mente al presente. Si trovava letteralmente all’altro capo del mondo, e quella cella ormai era stata distrutta e ridotta in macerie.

    Il problema, però, era che i ricordi non si sbriciolavano con la medesima rapidità degli edifici.

    Trasse un profondo respiro e, senza neppure rendersene conto, sfiorò il talismano che portava al collo.Aveva visto tempi difficili, era stata una promessa di speranza in momenti di disperazione e bisogno.

    E adesso era tornata per restituirlo al legittimo proprietario. A lei non serviva più.

    Scoprire che quell’uomo era ancora vivo era stato uno shock. Immobile come una statua e con lo sguardo fisso sulla rivista, era rimasta a osservare per lunghi minuti il viso della persona il cui ricordo l’aveva perseguitata negli ultimi quattro anni. Aveva riconosciuto i suoi inconfondibili lineamenti, la sua arrogante aria di potere, e in quel momento la sala d’aspetto dell’aeroporto si era d’incanto trasformata in un indistinto e lontano miscuglio di voci.

    La coppia d’oro: Stavros Denakis e Angela Christophorou. Profumo di fiori d’arancio? Era quello il titolo dell’articolo.

    La foto allegata mostrava un’elegante coppia durante una serata in un nightclub. Lei era splendida, avvolta in un attillato abito argentato che ne sottolineava il superbo décolleté. E la collana di diamanti che aveva al collo era spettacolare.

    Eppure, nonostante tanta bellezza, la sua luce sembrava eclissata dalla presenza dell’uomo che le stava accanto. Alto, e con il profilo scolpito, fissava l’obiettivo della macchina fotografica con espressione severa e niente affatto intimidita; era un uomo di potere, non c’erano dubbi in proposito, un individuo dotato di quel tipo di magnetismo che una donna non avrebbe mai potuto ignorare.

    Per un attimo, un nodo alla gola impedì a Tessa di respirare.

    Ricordava perfettamente il confortante calore delle sue mani e il tocco delle labbra, fugace ma ardente come un marchio a fuoco. Il modo in cui i suoi occhi scuri erano diventati quasi neri mentre la fissava.

    Era sorprendente come riuscisse a rammentare simili dettagli dopo tanto tempo, per non parlare della scarica di eccitazione che le aveva percorso la spina dorsale di fronte al suo scrutinio.

    Ma, in fondo, quell’uomo le aveva salvato la vita.

    Tutti gli istanti trascorsi insieme erano impressi nella mente di Tessa con estrema nitidezza. Durante il corso degli anni, li aveva rievocati spesso, attingendo coraggio dal ricordo della sua straordinaria forza di volontà, della sua grande generosità.

    Il ricordo di quell’uomo era infinitamente più potente del talismano che le aveva lasciato.

    A un tratto, un rumore di passi rapidi e decisi si insinuò fra i suoi pensieri, procurandole un brivido. Era pronta ad affrontarlo.

    Sentì la maniglia scattare, poi la porta si aprì e Stavros Denakis comparve di fronte ai suoi occhi.

    Era ancora più alto di quanto ricordasse, le spalle talmente ampie da riempire l’intero vano della porta.Osservò le nocche delle sue

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