Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Bugie greche: Harmony Collezione
Bugie greche: Harmony Collezione
Bugie greche: Harmony Collezione
E-book157 pagine2 ore

Bugie greche: Harmony Collezione

Valutazione: 5 su 5 stelle

5/5

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Un milionario greco che ha perso la memoria, un figlio segreto, un matrimonio di convenienza: ecco gli ingredienti perfetti per una ricetta a base di amore, passione e colpi di scena.



Il giorno delle nozze dovrebbe essere il più felice di tutta l'intera vita di una donna, tanto più che il suo futuro marito non solo è affascinante almeno quanto ricco, ma è anche il padre di suo figlio. Il problema è che Alexis Drakos soffre di amnesia, non ha il benché minimo ricordo dell'incredibile notte che ha passato con Billie, quindi non immagina certo di essere il padre del suo bambino. Billie sa perfettamente che un matrimonio basato sulla menzogna non può durare a lungo, ma trovare il modo di far sapere ad Alexis la verità, e convincerlo della sua innocenza, è un'impresa più che ardua alla prima notte di nozze.
LinguaItaliano
Data di uscita10 gen 2018
ISBN9788858976654
Bugie greche: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

Leggi altro di Lynne Graham

Autori correlati

Correlato a Bugie greche

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Bugie greche

Valutazione: 5 su 5 stelle
5/5

2 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Bugie greche - Lynne Graham

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Stormy Greek Marriage

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2010 Lynne Graham

    Traduzione di Cristina Proto

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5897-665-4

    1

    Il lussuoso bagno delle signore, ampio quanto una sala da ricevimento, era arredato con eleganti accessori moderni e fiori freschi. Davanti a uno specchio più isolato rispetto agli altri, la sposa si stava ritoccando il trucco con mano attenta, rimproverandosi per essersi commossa all’altare. Eppure le sue erano state lacrime di gioia.

    Quando la porta del corridoio si aprì per far entrare un’esplosione di animate chiacchiere femminili, Billie ebbe un sussulto.

    «... Calisto faceva i capricci, quindi è chiaro che Alexis abbia deciso di rendersi la vita più facile con uno zerbino» dichiarò con una risatina una voce dall’accento inglese impeccabile. «Ma si annoierà molto presto.»

    «E lei è solo una sua dipendente. Chi avrebbe mai creduto che un Drakos la degnasse anche solo di uno sguardo?» osservò acida un’altra.

    «È così scialba. Una tristezza!» aggiunse la prima con tono velenoso. «E quel vestito...! Non aveva nemmeno lo strascico. Per non parlare poi di tutto quel ricamo antiquato. È ovvio che per Alexis è solo una ripicca.»

    Stringendo forte i denti e tenendosi fuori dal loro campo visivo, Billie cercava di non ascoltare quei commenti maligni. Ripensò incredula al raffinato abito di famiglia realizzato a mano di cui si era innamorata e si sentì ferita dalle critiche. Avrebbe comunque fatto buon viso a cattivo gioco.

    I pettegolezzi si spostarono sulla lunga lista di ex amanti di Alexis, ognuna delle quali si era sposata o era andata a convivere con uno dei suoi ricchi amici o colleghi, riuscendo così a rimanere nella sua cerchia sociale.

    «Calisto deve avere combinato un bel pasticcio... e il milionario è andato in cerca di un rimpiazzo. Se avessi saputo di questo miracolo, avrei divorziato e mi sarei resa disponibile!» confidò poi la donna inglese con tono petulante.

    «Ma Calisto era un pezzo raro» ribatté la sua compagna. «È l’unica ex da cui Alexis sia tornato.»

    «Cosa importa? Ormai si è sposato con una al di sotto del suo livello sociale e culturale. A questa unione male assortita concedo tre mesi, quattro se lei gioca bene le sue carte e ignora le deviazioni dalla retta via del marito» ipotizzò l’inglese. «Poi Alexis mollerà la sua scialba sposina tanto in fretta da farle girare la testa!»

    In quel preciso istante, un lampo di sfida brillò negli occhi di Billie. Non si sarebbe nascosta nella splendida villa che adesso era casa sua, l’orgoglio non glielo avrebbe permesso. Sbucò dal suo angolino e i tre volti femminili si gelarono in uno spasmo di sconcerto quasi comico. Evitandole, Billie lasciò il bagno a testa alta.

    Nel corridoio, sua zia Hilary faceva avanti e indietro mentre cullava un bimbo singhiozzante. Guardò Billie con un certo sollievo. «Ti ho cercata dappertutto. Nicky non si accontenta di me. Penso che stia mettendo un altro dente.»

    «Lascia che lo prenda io.» Billie si affrettò a prendere in braccio il corpicino agitato di suo figlio. Il suo figlio segreto, si ricordò colpevole, scrutandogli preoccupata il visino.

    Lo adorava e avrebbe voluto poterlo esibire, invece di comportarsi come se per lei fosse solo il figlio di Hilary, un cuginetto. Ma quella recita era diventata necessaria quando aveva scelto di riportare con sé Nicky e la zia sull’isola di Speros, poiché doveva ancora confessare all’uomo che aveva sposato quella mattina di aver concepito con lui un figlio la notte del funerale dei suoi genitori. Sfortunatamente Alexis aveva battuto forte la testa quella stessa sera e non ricordava il loro breve momento di intimità.

    Sotto la chioma irta di capelli neri, il volto del bambino appariva accaldato. Billie lo abbracciò stretto, nonostante le esortazioni della zia a fare attenzione al vestito da sposa. Il profumo del bimbo e la sensazione di tenerlo tra le braccia erano un conforto per i suoi nervi tesi, ma la magia di quel contatto sembrò funzionare anche per Nicky, che subito si calmò e si strinse al petto della madre.

    Un uomo alto, incredibilmente attraente, con i capelli neri e la pelle olivastra percorse il corridoio, diretto verso il quadretto familiare. Subito tutti i sensi di Billie si allertarono e lei fece un respiro per calmarsi. Si scontrò con quegli occhi color bronzo dalle ciglia scure e tutto ciò che aveva intorno svanì: l’effetto che aveva su di lei era sconcertante e intenso. Sentì la bocca inaridirsi. Faceva ancora fatica a credere di essere sua moglie. Così spesso aveva sognato in gran segreto di diventarlo, che il giorno dell’effettivo scambio delle fedi le era sembrato frutto solo della sua fantasia.

    Alexis, ignorando i saluti di chi cercava di sviarlo dalla sua sposa, alla fine la raggiunse. Alla vista di Billie che cullava un bimbo tra le braccia sembrò bloccarsi per una frazione di secondo. La sua attenzione fu catturata dall’evidente contrasto tra la pelle bruna e i capelli neri del piccolo e il vestito bianco, i capelli ramati e la pelle chiara di Billie. Gli sembrò sorprendente che il piccolo non avesse la minima somiglianza con una sua parente così stretta. Accigliandosi appena, liquidò quel pensiero e con uno schiocco di dita diede ordini a un domestico.

    «Continui a svanire come la nebbia, khriso mou.» Inclinò la bella testa nera in segno di approvazione, mentre una delle balie assunte per seguire i figli degli ospiti li raggiungeva, allungando le braccia per prendere Nicky.

    «Oh, no... mi occuperò io di lui» disse subito Hilary.

    «Sciocchezze. È per questo che ci sono le balie, così i nostri ospiti possono rilassarsi e godersi la giornata insieme a noi» sottolineò pigro Alexis.

    Con evidente riluttanza, Billie consegnò Nicky, che iniziò a lamentarsi di nuovo, ma la balia si allontanò in fretta e il pianto di protesta svanì in lontananza. Billie rivolse ad Alexis un’occhiata di rimprovero: con la fredda intolleranza di un autocrate aveva già bandito Nicky dalla celebrazione del matrimonio, solo perché avrebbe potuto piangere. Incrociò le braccia ora vuote, scossa dal proprio istinto di protezione verso il figlio e dal desiderio di correre dietro alla balia per riprenderselo. Alexis doveva presto scoprire la verità sulle origini di Nicky... per forza!

    «Non avresti dovuto interferire» osservò Billie, mentre la zia si allontanava chiamata da Lauren, sua sorella e madre di Billie.

    «Da buona padrona di casa avresti dovuto occuparti tu del problema per tua zia» l’ammonì tranquillo Alexis. «Hilary non può neanche ballare, se deve scarrozzare un bebè. Immagino che sarà felice di prendersi una pausa dalle richieste incessanti di un bimbo così piccolo.»

    A quel rimprovero, Billie impallidì, mentre le sue morbide ciglia celavano lo sguardo turbato. Era scossa dalla consapevolezza che Alexis avesse detto la verità, una verità che lei aveva ignorato per tenere il figlio vicino a sé. Nicky avrebbe dovuto essere consegnato alla squadra di balie già in giornata insieme agli altri piccoli, lasciando così sua zia libera di approfittare di un raro giorno libero. Billie si rendeva sempre più conto di quanto la sua recita fosse diventata difficile da portare avanti. Si stava comportando in modo ingiusto con Hilary e, anche se la zia aveva accettato di prendersi cura di Nicky come fosse figlio suo, nessuno aveva previsto quanto onerosa sarebbe diventata una tale responsabilità.

    Dalla soglia, mentre osservava il capitano dello yacht di Alexis, Stuart McGregor, cambiare i segnaposto al tavolo per essere sicuro di sedersi accanto all’attraente zia, Billie si pentì della loro ingenua scelta. L’uomo aveva cercato di conoscere Hilary fin dal primo giorno che l’aveva incontrata e da allora aveva già fatto visita diverse volte alla casa di Billie, con il pretesto di prestare libri a sua zia che poi invitava a pranzo o per una passeggiata. Anche se Stuart doveva ancora confessare i suoi sentimenti, Hilary, vedova da poco, sembrava gradire le sue attenzioni e forse già desiderava potergli confessare che Nicky non era davvero suo figlio. Billie si rese conto che l’inganno sulla maternità aveva messo la zia in una posizione molto scomoda e, per la prima volta, la sfiorò il pensiero che molte persone oltre ad Alexis avrebbero condannato entrambe una volta saltata fuori la verità. Dopotutto, a nessuno piaceva essere oggetto d’inganno.

    «Sei molto affezionata al figlio di Hilary, vero?»

    «Certo» rispose Billie, quasi facendo una smorfia per l’innecessario tono di difesa che aveva usato.

    Alexis rise piano. «E l’onore è ricambiato. Il piccolo era avvinghiato a te come una cozza.»

    «Si chiama Nicky» rimbeccò al suo sposo.

    «Come ti pare.» Alexis aveva già perso interesse per l’argomento e, senza altri commenti, cinse il corpo snello della sposa con un braccio per riportarla nel salone, dove i loro ospiti si stavano già accomodando a tavola.

    La famosa e bellissima cantante che Alexis aveva ingaggiato per intrattenerli durante il pranzo posò i suoi occhi da cerbiatta sullo sposo e a lui dedicò ogni nota appassionata del suo canto. Irrigidendosi sempre di più sulla sedia, Billie osservò la scena e si rese conto che quel comportamento doveva nascondere un legame molto più intimo – presente o passato – tra suo marito e l’artista, della cui esistenza non aveva mai sospettato.

    Prima ancora di riflettere su cosa dire al riguardo, Billie si ritrovò a piegarsi verso il marito e a dirgli con un acido bisbiglio, a lei del tutto nuovo: «Siete stati insieme, vero?».

    Alexis inarcò un sopracciglio. «Non degnerò questa domanda di una risposta.»

    «Be’, è piuttosto ovvio a tutti i presenti» dichiarò Billie, rifiutando di dar retta alla voce che nella sua testa invocava prudenza. «Sarei stupida se non mi rendessi conto del modo in cui ti guarda.»

    «Non vedo quale sia il problema.»

    «Be’, immagino» riconobbe Billie, pensando con amarezza che lui era troppo abituato a ricevere sguardi languidi e sorrisi civettuoli dalle donne per ritenere che sua moglie potesse trovare simili manifestazioni particolarmente offensive nel giorno delle sue nozze. Avrebbe tanto gradito che almeno una volta nella vita le fosse risparmiato di assistere a un così sfacciato comportamento. Una volta nella vita avrebbe voluto esserci lei alla ribalta, splendere più di qualunque altra donna intorno a lui. Quasi rise a quei puerili desideri. Da quando ambiva a mettersi in mostra? E quando aveva dimenticato che, se Alexis l’aveva sposata, era perché possedeva qualità superiori a una pura carica erotica? Era un ragionamento che faceva riflettere.

    «Non mi aspetto che ti innervosisca per simili banalità» le ribatté secco Alexis.

    Billie si stizzì, non gradendo l’idea di non avere il diritto di provare risentimento e disapprovazione quando altre donne osavano rivolgere inviti sessuali a suo marito.

    Le gote le si illuminarono di un colorito acceso che sottolineava il verde smeraldo dei suoi occhi. «Se fosse un mio ex amante a ostentare quel comportamento, come ti sentiresti?»

    «Gli farei ingoiare i denti» ammise Alexis con una leggerezza resa ancor più gelida dalla sua voce. «Ma, dato che sono l’unico amante che avrai, non ho motivo di preoccuparmene. Sei solo mia, khriso mou. Mi piace e per me è importante.»

    A quella risposta possessiva, Billie serrò i denti per trattenere una replica pungente. La faceva infuriare il fatto che lui avesse ragione, che Alexis non avrebbe mai conosciuto il benché minimo sconcerto di saperla con un altro. Lei non aveva passato, nessun precedente sessuale che sfidasse quell’atteggiamento sessista e ipocrita. Ma, in compenso, aveva abbastanza segreti da affondare il Titanic, rifletté con un ritardato brivido di presentimento. Ciò che la preoccupava di più era la convinzione del neosposo che lei fosse vergine: ora era un po’ troppo tardi per disilluderlo. Aveva permesso troppi commenti al riguardo per lasciarsi l’argomento alle spalle senza affrontarlo, e

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1