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Vendetta al tramonto: Harmony Destiny
Vendetta al tramonto: Harmony Destiny
Vendetta al tramonto: Harmony Destiny
E-book147 pagine4 ore

Vendetta al tramonto: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

L'elegante hotel sulla lussureggiante isola di Maui è tutto quello che Vanessa Dupree ha sempre sognato. Lavorare lì come organizzatrice di eventi è elettrizzante e in più le dà la possibilità di prendersi una dolce vendetta su Brock Tyler, l'affascinante tycoon proprietario del resort. Qualche piccolo sabotaggio alla sua attività incrinerà quel suo sorriso perfetto e ripagherà Vanessa della sofferenza che ha inflitto alla sua famiglia. Ma Brock è troppo scaltro, oltre che attraente, per non accorgersi che il suo nuovo, conturbante braccio destro nasconde un segreto ed è deciso a carpirglielo un bacio dopo l'altro.
LinguaItaliano
Data di uscita9 ott 2018
ISBN9788858988121
Vendetta al tramonto: Harmony Destiny
Autore

Charlene Sands

Risiede nel sud della California con il marito e i loro due figli. Scrittrice dotata di grande romanticismo, è affascinata dalle storie d'amore a lieto fine ambientate nel Far West.

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    Anteprima del libro

    Vendetta al tramonto - Charlene Sands

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Reserved for the Tycoon

    Silhouette Desire

    © 2009 Charlene Swink

    Traduzione di Silvia Daffadà

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5898-812-1

    1

    Ottenere il lavoro di organizzatrice di eventi presso il Tempest Maui Hotel era stato facile come bere un bicchiere d’acqua. Con il suo notevole curriculum tra le mani, Vanessa Dupree aveva affrontato il colloquio con tutta la fiducia possibile e aveva risposto alle domande del magnate degli alberghi con intelligenza e fascino.

    Adesso sorrideva in modo accattivante, con gli occhi pieni di promesse. Promesse che fecero inarcare le sopracciglia di Brock Tyler, richiamando il suo pensiero sulle altre risorse della sua nuova dipendente.

    Vanessa fumava dalla rabbia, in silenzio. Brock era una persona affascinante, certo: capelli neri, perfettamente curati, occhi neri in grado di ipnotizzare e abiti di classe che nascondevano il suo corpo atletico. Non c’era da stupirsi che sua sorella minore si fosse innamorata di lui, a New Orleans.

    Lui non sapeva che Melody Applegate e Vanessa

    Dupree erano sorelle e lei voleva assolutamente mantenere il segreto. Vanessa cacciò dalla mente l’immagine della sorella, con il cuore spezzato e gli occhi colmi di lacrime, almeno per il momento.

    Si alzò dalla sedia. «Grazie per questa opportunità, signor Tyler. Non si pentirà di avermi assunto.»

    Quella bugia le uscì dalle labbra con estrema naturalezza.

    Lui si alzò a sua volta e, invece di allungarsi sul tavolo per stringerle la mano, fece il giro per afferrargliela e darle una stretta gentile, ma decisa. «Il successo di questo hotel è molto importante per me. Seleziono personalmente i miei dipendenti. Benvenuta nel team, signorina Dupree.»

    Vanessa si sentì leggermente in imbarazzo sotto il suo sguardo deciso. L’uomo la superava in altezza di tutta la testa e lei avvertì la sua presenza dominante, molto di più di quando erano separati dalla scrivania di bambù. Brock trasudava vigore sessuale in ogni movimento e quando le toccò la mano le fece provare un certo nervosismo. «Grazie.»

    «Ci vediamo a cena.»

    «Cena?» La voce di Vanessa si fece stridula. Andava un po’ troppo in fretta!

    «Ogni mercoledì sera c’è una cena dei dipendenti. Alle sette nella Sala Aloha.»

    «Va bene» rispose lei più calma. «Ci sarò.»

    Brock annuì e la accompagnò alla porta, lasciando guizzare gli occhi dai suoi capelli castano rossicci raccolti fino alla giacca attillata del tailleur, per posarsi un attimo sui suoi seni.

    «Qui ci vestiamo in maniera più casual. Vogliamo che gli ospiti si rilassino. Basta con i tailleur e... giù i capelli.»

    Il corpo di lei fu attraversato da una vampata di calore quando gli occhi di Brock tornarono ai suoi capelli. Si toccò una ciocca senza pensarci. «È naturale. Il colore, intendo.»

    Santo cielo, Vanessa, controllati!

    Le sopracciglia scure di lui si sollevarono di nuovo, ma non diede voce al suo dubbio.

    «Mia madre ne ha sempre parlato come di uno scherzo della natura. Nessuno in famiglia ha questo colore di capelli.»

    Lui le guardò di nuovo la morbida chioma e annuì. «Belli.»

    «Oh, non ero in cerca di complimenti, signor Tyler.»

    Anche se sembrava proprio così.

    «No, dubito che debba andare in cerca di complimenti, Vanessa.»

    Il tono delicato con cui pronunciò il suo nome le fece provare di nuovo una stretta allo stomaco.

    Ci sapeva fare.

    Sexy. Ricco. Potente.

    Ma Vanessa non si sarebbe lasciata distogliere dalla sua missione. Le tornò in mente il dolore che aveva provocato a Melody il mese precedente. Sua sorella si era innamorata velocemente e perdutamente del suo datore di lavoro milionario a New Orleans e Brock l’aveva scaricata come un giornale vecchio. Vanessa non aveva mai visto sua sorella piangere così tanto e con tale vigore. Era uscita distrutta da quel rifiuto improvviso. A lui non era importato di averle spezzato il giovane cuore, dopo essere uscito con lei per settimane.

    Vanessa conosceva bene quel tipo di uomini. Era stata scaricata un paio di volte e ricordava quanto la cosa le avesse fatto male. Aveva imparato a sbarazzarsi degli uomini falsi e a tenersene alla larga. Melody, invece, essendo di sei anni più giovane, non aveva ancora l’esperienza necessaria per tenere a bada un personaggio come Brock Tyler.

    Vanessa aveva sempre sostenuto la causa della sorellastra più giovane. L’aveva sempre protetta e le aveva quasi fatto da mamma, quando la loro madre era diventata troppo debole per farlo. Aveva assunto quel ruolo allora e certe abitudini erano dure da cambiare.

    Animata dalla rabbia e da un senso di giustizia, Vanessa non si era lasciata scappare l’opportunità di dare finalmente a Brock Tyler un assaggio della sua stessa medicina. La posizione di organizzatrice di eventi era caduta proprio a fagiolo. Aveva sempre desiderato vedere le Hawaii e ora era lì per la prima volta, in un piccolo appartamento, pronta a prendersi la sua vendetta.

    E ora, dopo aver incontrato Tyler, Vanessa capiva meglio cosa la attendeva. Non sarebbe stato facile, senz’altro lui sarebbe stato un valido avversario, ma quella consapevolezza non l’avrebbe fermata. Era venuta sull’isola per una sola e unica ragione.

    Rovinare Brock Tyler.

    «Vanessa Dupree sta tenendo la lezione?» Brock guardò la sua nuova organizzatrice di eventi stesa su un materassino, mentre sollevava una gamba portandola fin dietro la testa, davanti alla spiaggia dell’hotel.

    «Sì, signore.» Akamu Ho, il manager dell’hotel, annuì. «Pilates. Quando Lucy ha chiamato per dire che era ammalata, stamattina, lei non ha voluto che i clienti saltassero la lezione.»

    «Una donna intraprendente.» L’ultima arrivata aveva coraggio e un curriculum di tutto rispetto. Dal momento in cui si erano incontrati, durante il colloquio, Brock si era sentito affascinato. Era stato incerto se assumerla o no. L’immediata attrazione provata per lei aveva messo a dura prova i suoi sensi. Non che si facesse dei problemi a mescolare gli affari con il piacere normalmente, ma non poteva mettere a repentaglio il successo del Tempest Maui. La sua attenzione doveva essere rivolta esclusivamente all’hotel appena rinnovato.

    Brock passò attraverso il lussuoso Garden Pavilion, per dirigersi verso la spiaggia di Tranquility Bay e raggiungere la decina di ospiti che faceva esercizio. Quando Vanessa lo notò, agitò tre dita facendole ondeggiare.

    Il sorriso naturale e i capelli fiammeggianti attiravano già abbastanza l’attenzione, ma i succinti pantaloncini elasticizzati e il ventre scoperto e abbronzato diedero a Brock molti problemi nel tentativo di contenere il desiderio.

    Brock si appoggiò a un’alta palma e attese che finisse. Dopo aver terminato la lezione con un esercizio di raffreddamento che gli fece ribollire il sangue, Vanessa congedò i clienti. Brock camminò verso di lei, aiutandola a raccogliere i materassini e a impilarli in un angolo sulla sabbia. «Quindi sei anche un’esperta di pilates? Non l’ho letto sul tuo curriculum.»

    La risatina sommessa di Vanessa gli richiamò immagini di sesso sfrenato sulla spiaggia. «Non sono un’esperta, mi piace solo fare ginnastica.»

    Brock si schiarì la voce, ma quella scena di sesso con lei sulla spiaggia passò da sfocata a intensa nel giro di due secondi.

    «Quando Lucy ha chiamato dicendo che aveva la febbre alta non volevo deludere i clienti. Li ho avvertiti che non sono un’esperta, ma che avrei potuto condurre la lezione.»

    Afferrò un asciugamano e si deterse il sudore dalla fronte.

    «Mi hanno ringraziato tutti» aggiunse, con una leggera alzatina di spalle. «Penso che ne siano stati contenti.»

    «Ne sono sicuro» disse Brock, cercando di non distogliere il pensiero dal motivo per cui era venuto. «In una sola settimana hai già fatto un’ottima impressione. Sostituendo Lucy oggi hai mostrato di avere spirito di squadra e di tener conto degli interessi dell’hotel.»

    Con l’asciugamano attorno al collo, lei lo fissò negli occhi, strizzando i suoi per il sole. «Sta dicendo che è felice di avermi assunto?»

    Lo sorprese con il suo giudizio schietto. «So giudicare bene il carattere di una persona.»

    Poi ripensò al motivo originale per cui era lì. «In realtà ho bisogno di parlarti di alcuni eventi imminenti, molto importanti per l’albergo.»

    «Va bene. Mi faccio una doccia e la raggiungo in ufficio.»

    All’inizio quella era stata la sua intenzione, ma ora gli sembrava un sacrilegio chiederle di indossare degli abiti sopra quel corpo stupendo. «No, facciamo una passeggiata sulla spiaggia. Ho molti impegni oggi e temo che non riuscirò a uscire di nuovo, prima del tramonto.»

    Era la verità. Brock non passava abbastanza tempo all’aperto in quelle magnifiche giornate hawaiane. Quando poteva usciva con lo yacht, ormai fermo a Tranquility Bay da quando aveva iniziato il progetto di ristrutturazione, alcuni mesi prima. Aveva fatto una scommessa con suo fratello Trent, più per presunzione che per altro, e doveva fare in modo che il suo hotel riscuotesse più successo del Tempest West del fratello, in Arizona. I due erano sempre stati in competizione e, visto che in palio c’era l’amata Thunderbird del padre defunto, Brock non aveva che da guadagnarci dal vedere l’hotel che rifioriva.

    Camminarono sotto i raggi mattutini, con l’oceano che mormorava lì accanto.

    Brock arrivò subito al punto. «Questi primi avvenimenti segneranno il successo o il fallimento dell’albergo. Come sai, questo hotel è rimasto chiuso per oltre un anno, per cattiva gestione. Certamente non per la sua posizione. Io e i miei fratelli ne abbiamo visto il grande potenziale come luogo per matrimoni, convegni, sfilate di moda e grandi feste. Ora la ristrutturazione è terminata e dipende da noi, tu compresa, farne una destinazione di successo.»

    Vanessa annuì. «Capisco, signore.»

    Lui sobbalzò nell’udire quel tono serio. Era abituato a pretendere rispetto dai suoi dipendenti, ma, in qualche modo, il signore uscito dalle labbra di Vanessa gli suonò strano. «Chiamami Brock.» Quando lei alzò lo sguardo verso di lui, Brock sorrise. «Da ora in poi lavoreremo a stretto contatto, meglio lasciar perdere le formalità.»

    «Va bene... Brock.» Gli rivolse un sorriso civettuolo.

    Brock non riusciva ancora a capirla. L’aveva colta più di una volta, quella settimana, mentre lo guardava, ma appena i loro occhi si incrociavano, lei distoglieva velocemente

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