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Scacco matto al re greco: Harmony Collezione
Scacco matto al re greco: Harmony Collezione
Scacco matto al re greco: Harmony Collezione
E-book150 pagine1 ora

Scacco matto al re greco: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Nikos Demakis è a un passo dal controllo dell'impero di famiglia, ed è la bella Lexi Nelson a possedere le chiavi che possono dischiudergli quelle porte dorate. La ragazza potrà anche provare a negoziare condizioni più favorevoli, ma lui è abituato a ottenere sempre ciò che vuole. A qualunque costo. Lexi non ha mai incontrato un uomo come Nikos: il fascino che emana è quasi irresistibile. Quasi. Lei è infatti determinata a dimostrargli di non essere una marionetta pronta a eseguire ogni suo comando, anche se mano a mano che quella partita si avvicina alla fine si trasforma in qualcosa che non è sicura di voler portare a termine...
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2021
ISBN9788830527775
Scacco matto al re greco: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Scacco matto al re greco - Tara Pammi

    Copertina. «Scacco matto al re greco» di Pammi Tara

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    A Deal with Demakis

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2014 Tara Pammi

    Traduzione di Silvia Paola Bazoli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-777-5

    Frontespizio. «Scacco matto al re greco» di Pammi Tara

    1

    «La signorina Nelson è arrivata, Nikos.»

    Nikos Demakis controllò l’ora sul suo Rolex e sorrise.

    La sua piccola menzogna aveva sortito gli effetti desiderati. Non era trascorsa nemmeno un’ora da quando la sua segretaria aveva fatto quella telefonata.

    «Di’ agli addetti alla sicurezza di accompagnarla qui» ordinò e poi si dedicò nuovamente ai suoi ospiti.

    Un altro uomo avrebbe provato una punta di rimorso per aver manipolato la situazione a proprio vantaggio. Un altro, ma non Nikos.

    Ormai stava diventando insopportabile vedere sua sorella che correva dietro Tyler, il suo ragazzo.

    Era ovvio che Nikos aveva sottovalutato il potere che Tyler esercitava su di lei e l’annuncio del loro fidanzamento aveva destato l’attenzione perfino di suo nonno.

    Proprio come Nikos si era aspettato, Savas aveva posto un ultimatum, approfittando così della situazione per rimandare il momento della nomina di Nikos a Presidente della Demakis International.

    Risolvi le cose con Venetia e la compagnia sarà tua. Chiudile il conto, toglile l’auto e gli abiti firmati. Rinchiudila in casa. Non appena dovrà fare qualche rinuncia, si dimenticherà di quel ragazzo.

    Nikos si irrigidì ricordando le parole di Savas.

    Era ora di eliminare l’affascinante Tyler dalle loro esistenze, ma non aveva intenzione di segregare sua sorella in casa per difenderla dalle manipolazioni di quell’uomo.

    Nikos era pronto a tutto, ma non avrebbe mai ferito Venetia.

    Il fatto che Savas potesse averlo considerato e addirittura suggerito, lo aveva turbato.

    La sua espressione tradì lo sdegno che provava perché Nina, la brunetta alta e slanciata che vedeva quando si trovava a New York, si allontanò spostandosi all’altro capo della stanza.

    «La signorina Nelson le chiede di incontrarla nel bar qui di fronte» gli sussurrò all’orecchio il suo assistente.

    Nikos si fece scuro in volto.

    «No.»

    Gli sembrava già un supplizio dover avere a che fare con due donne volubili e incontrollabili nei giorni seguenti.

    Era impaziente di portare a termine il suo compito e vedere la faccia che avrebbe fatto Savas, venendo a sapere del suo trionfo.

    Nonostante le previsioni pessimistiche di Savas, Nikos era riuscito a firmare un contratto da diversi milioni di dollari con Nathan Ramirez, un imprenditore rampante, che si era aggiudicato i diritti esclusivi su una striscia di terreno vergine in una delle due isole di proprietà della famiglia Demakis da almeno tre secoli.

    La Demakis International aveva bisogno di quell’iniezione di contanti senza rischi e quell’operazione costituiva l’occasione che Nikos aveva atteso da lungo tempo.

    Era una vittoria che Savas non avrebbe potuto ignorare.

    Ormai il traguardo era vicino...

    Un mese di intense trattative lo aveva esaurito e in quel momento aveva bisogno di sesso per scaricarsi.

    Bevve un ultimo sorso di champagne e fece un cenno a Nina.

    La signorina Nelson avrebbe aspettato.

    Proprio mentre stavano raggiungendo la porta della sua suite, una risata che proveniva dal corridoio lo paralizzò.

    Ordinò a Nina di fare ritorno nel salotto e percorse il corridoio. La scena che gli si presentò lo fece restare a bocca aperta.

    Una donna era piegata in due con il respiro affannato e si stringeva le mani sull’addome, mentre Kane, la sua guardia del corpo, si chinava su di lei, preoccupato.

    «Kane?» disse Nikos avvicinandosi.

    «Mi dispiace, signor Demakis» rispose l’uomo, sfiorando il braccio esile della donna dai capelli rossi. «Lexi ha dato un’occhiata all’ascensore e si è rifiutata di entrarci.»

    Lexi Nelson.

    «Ha detto che nessuno poteva costringerla a entrare in quell’ascensore. Ecco perché ha voluto che le chiedessi di incontrarla nel bar qui di fronte.»

    Nikos studiò l’ascensore che stava alla sua destra. Gli tornò alla mente una cosa che aveva letto nella scheda della donna.

    Era rimasta intrappolata in un ascensore per diciassette ore.

    «Ha fatto a piedi diciannove piani?» chiese lui sbigottito.

    Kane annuì e Nikos notò che anche lui aveva il fiato corto.

    «E tu sei salito con lei?»

    «Sì, le ho detto che rischiava di collassare. Insomma, la guardi» disse, stranamente preoccupato. «Per tutta risposta, lei mi ha sfidato.»

    Le diede una leggera pacca sulla spalla e la donna si risollevò da quella strana posizione e rispose con una forza inattesa in una persona così minuta.

    «Ti ho quasi battuto, eh?» disse, senza fiato.

    Kane rise e l’aiutò a sollevarsi e vedendola intenta a sistemarsi il vestito, Nikos comprese lo stupore della sua guardia del corpo di fronte alla sfida di lei.

    Quella donna gli arrivava appena alle spalle. Poteva essere alta un metro e sessanta al massimo e la maggior parte dell’altezza era distribuita sulle gambe, che risaltavano grazie alla minigonna.

    Aveva le spalle minute, il seno piccolo, gli occhi azzurri su un volto dall’ovale perfetto. La bocca era troppo grande per quel visino e gli angoli erano rivolti in su in un sorriso a totale beneficio di Kane.

    Aveva i capelli biondi tagliati corti in un caschetto che contribuiva a conferirle un’aria da ragazzina e non da donna adulta.

    «Per favore, Kane, accompagna la signorina Nelson nel mio ufficio» disse Nikos. «State facendo troppa confusione qui. La raggiungo fra mezz’ora.»

    Vide il sorriso sul volto di lei svanire e non si girò quando la sentì trasalire.

    Lexi Nelson chiuse la bocca quando Nikos Demakis se ne andò. Era stato sgarbato, perentorio, ma aveva un fondoschiena spettacolare.

    Lexi si stupì di quel pensiero, alzò lo sguardo e si rese conto che non l’aveva guardato con attenzione.

    Non riusciva a capire come mai quell’uomo sembrasse avercela con lei, ma lo seguì.

    Aveva fatto a piedi diciannove piani e per poco non le era venuto un infarto. Non voleva certo rischiare di andarsene senza averlo visto e senza aver saputo come stava Tyler.

    Aveva programmato di fare la posta alla sua abitazione di New York per tutta la settimana, ma proprio quella mattina aveva ricevuto la telefonata della segretaria di Nikos.

    Lexi si fermò davanti a un salotto con un’illuminazione soffusa ed estremamente elegante. Soffitti alti, moquette chiara, finestre a tutta altezza che offrivano un panorama mozzafiato sui grattacieli di New York.

    Le sembrò di essere entrata in un altro mondo.

    Solo in quel momento si accorse che una decina di uomini e donne la stava guardando, stupita.

    Era come se un’aliena fosse stata teletrasportata davanti ai loro occhi.

    Lei abbozzò un ampio sorriso, stringendo al petto la sua borsa.

    Nikos Demakis si accorse che lei lo aveva seguito e così si liberò dall’abbraccio di una splendida brunetta e la raggiunse.

    «Le avevo chiesto di aspettarmi nel mio ufficio, signorina Nelson.»

    Lei aveva difficoltà a mettere a fuoco quello che quell’uomo bellissimo le stava dicendo. Occhi scuri incorniciati da lunghe ciglia folte, un abito italiano su misura che accarezzava le spalle larghe e i fianchi stretti.

    Nikos Demakis era senza ombra di dubbio l’uomo più affascinante sul quale lei avesse mai posato gli occhi.

    Da mesi lo sognava a occhi aperti, il suo pirata dello spazio che aveva rapito l’eroina.

    Con il cuore in gola e le mani strette intorno alla borsa, lei prese la matita che portava sempre con sé.

    Aveva fatto diversi schizzi di lui, ma nessuno la soddisfaceva.

    «La versione vivente di Spike, il pirata dello spazio.»

    «Signorina? Ha bevuto per caso?»

    Lexi arrossì e si rese conto che aveva pronunciato quelle ultime parole ad alta voce.

    «Certo che no. È solo che io...»

    «Cosa?»

    Lei si sforzò di sorridere.

    «Lei mi ricorda qualcuno.»

    «Se ha finito di sognare a occhi aperti, possiamo parlare» disse lui indicando una porta alle sue spalle.

    «Non è necessario che lasci la festa» ribatté lei.

    Cosa aveva fatto di male? Perché lui la trattava con quella freddezza?

    «Vorrei solo sapere come sta Tyler.»

    Lui fece un rapido cenno con il capo e lei si bloccò, come se ubbidisse a quel comando silenzioso.

    Lexi si rese conto cosa significasse essere potenti.

    «Non qui. Andiamo nel mio ufficio» disse lui.

    Lexi si ritrasse mentre l’uomo le passava accanto, ma provò anche un brivido di apprensione, all’idea che poteva godere della sua piena attenzione.

    «Non abbiamo nulla di cui parlare, signor Demakis. Vorrei solo sapere dove si trova Tyler.»

    Lui non si fermò e le rispose senza girarsi.

    «Non volevo conoscere il suo parere riguardo alla necessità di parlare.»

    Lei si sentì gelare e lo seguì.

    Nel giro di pochi minuti raggiunsero il suo ufficio che godeva di una vista ancora più bella di Manhattan.

    Si chiese se di lì sarebbe riuscita a vedere il minuscolo appartamento che divideva con la sua amica a Brooklyn.

    Una massiccia scrivania di mogano dominava la stanza. Da un lato c’erano divani e poltrone e dall’altro una postazione con computer, stampante e scanner.

    Lui si tolse la giacca e la gettò sulla scrivania. La camicia bianca lo faceva sembrare ancora più alto, più forte e di carnagione più scura.

    Si tolse anche i gemelli e arrotolò le maniche, poi si appoggiò alla scrivania e allungò le gambe davanti a sé.

    «Le avevo chiesto di aspettare.»

    Lexi sollevò lo sguardo.

    «Ho fatto a piedi diciannove piani per poter godere di pochi minuti del suo tempo» precisò lei, conscia dello sguardo attento di Nikos.

    Era a disagio e per la prima volta in vita sua rimpiangeva di non essere alta e forte.

    «Mi dica come sta Tyler e io me ne andrò immediatamente.»

    Nikos si scostò dalla scrivania

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