Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Nel nome della verità: Harmony Collezione
Nel nome della verità: Harmony Collezione
Nel nome della verità: Harmony Collezione
E-book146 pagine2 ore

Nel nome della verità: Harmony Collezione

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Perché le aveva mentito?

È difficile accettare il tradimento, soprattutto dalle persone di cui ci si è sempre fidati ciecamente. Ma adesso Claudia Sullivan deve arrendersi alla verità: le hanno mentito su un episodio fondamentale del suo passato.

Possibile che l'abbia fatto perché...
LinguaItaliano
Data di uscita9 giu 2017
ISBN9788858967553
Nel nome della verità: Harmony Collezione
Autore

Diana Hamilton

Prolifica autrice inglese, adora la bellissima villa in stile Tudor in cui vive con il marito.

Leggi altro di Diana Hamilton

Autori correlati

Correlato a Nel nome della verità

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Nel nome della verità

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Nel nome della verità - Diana Hamilton

    successivo.

    1

    Claudia esitò prima di sfiorare con la mano l'album di fotografie che aveva davanti. Non lo guardava da anni e avrebbe preferito non doverci mai più posare gli occhi. Avrebbe fatto meglio ad allontanarsi subito, evitando quei ricordi penosi, ma non ci riuscì e suo malgrado, affondando nervosamente i denti nel labbro inferiore, cedette alla tentazione, pur sapendo che se ne sarebbe pentita.

    Si sedette al tavolo accanto alla libreria, sistemò dietro l'orecchio una ciocca dei capelli castani drittissimi lunghi fino alle spalle e aprì l'album. Eccoli lì, tutte le persone, tutti i ricordi, tutte le speranze fatte a pezzi e la fiducia, che a quell'epoca ancora nutriva nel futuro, tradita.

    Con i polpastrelli sfiorò tremando la superficie lucida delle fotografie. Aveva nascosto quell'album sullo scaffale più alto della libreria tanto tempo prima. Suo padre doveva averlo ritrovato e sfogliato, abbandonandolo poi sul tavolo. Forse per dimenticare la sua disperazione era andato alla ricerca di un'eco di quei tempi svaniti e felici?

    Eccolo lì, Guy Sullivan, suo padre. Sei anni prima, a cinquantadue anni, era un uomo alto e ancora robusto e nella fotografia cingeva con un braccio le spalle di una donna bellissima, sposata da soli tre mesi: Helen, la sua matrigna.

    Di vent'anni più giovane, appena divorziata, la bionda tutto pepe avrebbe potuto rivelarsi come la tipica matrigna delle fiabe. Invece le cose non erano andate così, perché, fin dal giorno in cui Helen si era presentata per il posto alla reception di Farthings Hall, Claudia si era resa conto dell'attrazione che quella donna esercitava su suo padre e le aveva voluto bene.

    Guy Sullivan era rimasto solo per otto anni, dopo che la madre di Claudia era morta per una brutta infezione virale quando lei aveva solo dieci anni. E fino alla comparsa di Helen non aveva dimostrato interesse per nessun'altra donna.

    Tre mesi dopo il loro primo incontro, Guy e Helen si erano sposati e Claudia si era sentita felice per entrambi. Il timore che Helen potesse mal sopportare la sua presenza, o che lei stessa non tollerasse di veder prendere il posto che era stato di sua madre, si erano rivelati infondati. Helen non avrebbe potuto sforzarsi di piacere alla figliastra più di quanto già facesse.

    Ed ecco lei stessa, la Claudia di sei anni prima. I capelli erano molto più lunghi, fin quasi alla vita, il corpo più formoso, il sorriso aperto, fiducioso non ancora amareggiato dal tradimento che avrebbe subito poco tempo dopo.

    Osservò la fotografia con gli occhi umidi. Allora aveva diciotto anni ed era felice di poter trascorrere a casa l'estate, prima di affrontare un periodo di tirocinio per insegnanti appena diplomati, felice di poter dare una mano a Farthings Hall, l'hotel esclusivo in stile country che costituiva insieme casa e fonte di sostentamento per suo padre, e per suo nonno prima di lui.

    E sullo sfondo della fotografia, quasi profeticamente, era stato ripreso Tony Favel, appoggiato al parapetto di pietra che delimitava la terrazza che correva lungo la facciata occidentale di Farthings Hall, una splendida costruzione in stile Tudor.

    Tony Favel, il commercialista di suo padre, l'uomo che aveva condotto Helen nella loro vita, presentandola come una lontana cugina, desiderosa di rifarsi la vita dopo un doloroso divorzio. Le sembrava ancora di sentire le parole di Tony: «Guy, non dicevi di voler assumere a part time un'addetta alla reception per sostituire Sandy quando sarà in maternità?».

    Tony Favel. Quando la fotografia era stata scattata doveva avere avuto trent'anni circa e già da allora i suoi capelli biondi cominciavano a diradarsi e la sua figura ad appesantirsi. Claudia deglutì a fatica, e i suoi brillanti occhi azzurri si oscurarono mentre lei li posava sull'immagine leggermente sfocata di suo marito. Tony Favel, l'uomo che lei aveva sposato al termine dell'estate di sei anni prima.

    Lentamente, senza volerlo ma spinta da una forza che non avrebbe saputo analizzare, Claudia voltò pagina, ben sapendo ciò che avrebbe trovato e che temeva.

    Le fotografie di Adam.

    Alla fine di quell'estate si era ripromessa di distruggerle completamente, di stracciarle e bruciarle. Ma quando era venuto il momento, non si era sentita neppure di toccarle. O almeno così si era giustificata allora: amore e odio, due facce della stessa moneta. Aveva cercato di convincersi di odiare Adam, ma evidentemente una parte di lei ne era ancora innamorata, altrimenti perché non sarebbe riuscita a liberarsi di quelle vecchie fotografie?

    Le aveva scattate lei stessa tutte, tranne una, e mentre le riguardava trovò impossibile negare la virile bellezza di Adam. Eppure quegli occhi grigio fumo, i capelli lunghi e mossi, quelle fattezze da dio pagano nascondevano un cuore malvagio, un animo calcolatore.

    L'unica fotografia che non aveva scattato lei stessa li ritraeva insieme. Lui le teneva un braccio attorno alla vita con atteggiamento possessivo e la stringeva contro di sé, mentre lei gli rivolgeva una occhiata adorante. Eccoli lì, sorridenti, colti con un'espressione che avrebbe dovuto dimostrare che stavano vivendo la più bella, la più felice estate della loro vita...

    Non le piaceva ripensare al passato, faceva troppo male, ma in quel momento non poté far altro che arrendersi ai ricordi che le si affollavano nella mente.

    Si rivide correre leggera giù dalle scale di servizio in quella mattinata di sole dell'estate di sei anni prima...

    Aveva trascorso parecchie ore aiutando la loro governante, Amy, a preparare le camere degli ospiti. Ce n'erano solo quattro, perché Farthings Hall era un piccolo albergo, benché assolutamente esclusivo. La lista d'attesa era lunghissima sia per l'albergo sia per il ristorante.

    E dopo quelle pulizie, si era sentita pronta per uscire a divertirsi sotto il sole che fino a quel momento si era limitata a osservare dai vetri perfetta mente puliti delle finestre al piano superiore. Aveva appena compiuto diciott'anni, era all'inizio delle vacanze estive, aveva fatto il suo dovere, e ormai pregustava la libertà che l'aspettava per le prossime ore.

    «Oh!» Si era fermata bruscamente prima di scontrarsi con la sua matrigna. «Mi dispiace, non ti avevo visto.»

    Piccola e sottile, con i capelli dorati, Helen la faceva sempre sentire grande e sgraziata e, negli ultimi tempi, anche un impiccio. Non che la matrigna le avesse mai rivolto una parola meno che carina sia prima sia dopo il matrimonio con Guy, ma nei giorni precedenti le era apparsa nervosa, instabile e scontenta.

    Per fortuna non quel giorno. Claudia si era rilassata sotto lo sguardo acuto degli occhi verdi perfettamente truccati. «Che energia! È bello essere giovani e pieni di vita!»

    «Tu non sei vecchia» aveva riso Claudia, affiancandosi alla matrigna che stava scendendo le scale diretta all'uscita sul cortile. Dalla prospettiva dei suoi diciott'anni i trentenni le sembravano già alla soglia della vecchiaia, ma in Helen e nel suo corpo sexy, nel viso perfetto, c'era una bellezza che non conosceva età.

    «Grazie» aveva risposto l'altra asciutta. Aveva raggiunto la porta e l'aveva spalancata, facendosi investire dalla luce del sole che metteva in risalto il suo corpo sinuoso fasciato nell'abito giallo limone. «Vieni con me?»

    Claudia si era ripromessa di fare una passeggiata fino all'insenatura rocciosa raggiungibile solo attraverso la valle che divideva in due l'enorme proprietà dei Sullivan, ma aveva ceduto volentieri alla richiesta di Helen. Le veniva spontaneo adeguarsi ai desideri altrui, perché le piaceva renderli felici e soprattutto le piaceva che gli altri fossero soddisfatti di lei.

    Ero proprio come un cucciolone un po' sciocco, rifletté tra sé con amaro umorismo. Le sembrava quasi di vedersi ansimare con la lingua a penzoloni, correndo dietro a chiunque le offrisse una carezza...

    «Certo, dove andiamo?» aveva risposto.

    «A trovare il vecchio Ron. Oggi non ha ancora fatto consegnare frutta a verdure alle cucine e il cuoco è furioso. Tra un'ora si va a tavola, così mi sono offerta di andarlo a cercare. Inoltre» e qui i suoi occhi si erano fissati in quelli di Claudia, «Guy ha assunto un giovanotto per dare una mano a Ron durante l'estate.» La sua improvvisa risata aveva avuto un effetto contagioso. «Sarà pure un vagabondo senza fissa dimora, ma è un vero schianto! Vale davvero la pena di fare una corsa fino all'orto a qualunque ora del giorno.» Qui aveva fatto una pausa significativa. «O della notte...»

    Claudia aveva fatto a sua volta una risatina. Sapeva che Helen stava scherzando: era sposata da poco più di due mesi e non aveva occhi che per suo marito. «Non sapevo che papà avesse assunto qualcuno» aveva commentato mentre procedevano sul sentiero ghiaioso.

    Ma non si era sorpresa di non aver sentito parlare di questo nuovo assunto, perché ultimamente si teneva alla larga dal padre ed evitava di parlargli, se non era lui a chiamarla. Poco tempo prima lo aveva sentito discutere con Helen dell'improvvisa decisione della donna di non lavorare più alla reception. Lei asseriva che, avendo sposato il proprietario, non era decoroso che lavorasse come una schiava, anche se non le sarebbe dispiaciuto continuare a occuparsi dei fiori. Perciò Claudia si era tenuta prudentemente lontana da entrambi, in attesa che appianassero le loro divergenze. C'era un'unica cosa che l'avrebbe imbarazzata più di sentirli litigare e sarebbe stato sentirli fare l'amore...

    Allontanando con fermezza quel pensiero, aveva chiesto: «E quando si è unito alla truppa questo Adone? È davvero un vagabondo?».

    Helen si era stretta nelle spalle. «E chi lo sa! Si è presentato qui un paio di giorni fa su una vecchia motocicletta, in cerca di lavoro. Si è subito accontentato della roulotte dietro la serra, più il vitto e poche lire, in cambio dell'aiuto al vecchio Ron. Si chiama Adam, Adam Weston.»

    Ma Claudia non aveva ascoltato mentre seguiva Helen nell'orto recintato, i pensieri concentrati sul vecchio Ron. Il pover'uomo non ce la faceva più da solo, lo sapevano tutti ormai tranne lui, ed era probabilmente per quella ragione che suo padre aveva deciso di assumere qualcuno per dargli una mano.

    Il vecchio Ron lavorava per loro da sempre. Era stato il nonno di Claudia ad assumerlo, prima ancora che Farthings Hall venisse trasformata nell'albergo esclusivo, conosciuto come il migliore di tutta la Cornovaglia. Non si era mai sposato e viveva in un appartamento ricavato sopra le vecchie stalle.

    Naturalmente Guy non gli avrebbe mai chiesto di andarsene o di pagare l'affitto, e anzi avrebbe continuato a cercare dei lavoretti su misura per lui, così che il vecchio non si sentisse inutile.

    Per la seconda volta nel giro di neanche mezz'ora, Claudia aveva quasi travolto la matrigna, dal momento che Helen si era arrestata di scatto in mezzo al sentiero, appena oltrepassata l'entrata ad arco nell'alto muro di mattoni rossi ricoperto d'edera. Nell'aria si era addensata una tensione così cupa da farle trattenere il fiato.

    Si era rilassata appena scorgendo l'oggetto dell'interesse di Helen, i cui occhi verdi ammiccavano maliziosi.

    Il nuovo lavorante era il tipo che avrebbe fatto sorridere qualunque donna... Adam Weston era infatti proprio come Helen lo aveva descritto, addirittura meglio. Appoggiato al forcone, vestito solo

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1