Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Lady Miranda
Lady Miranda
Lady Miranda
E-book151 pagine1 ora

Lady Miranda

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Quel giorno, in Inghilterra, Miranda compiva dieci anni... Una simpatica festicciola era stata organizzata per festeggiare il suo compleanno e lei era tutta eccitata. Compita e un po' altera come una lady, presiedeva la tavola colma di dolci e leccornie quando un torrente d'acqua si rovesciava addosso a lei e ai piccoli invitati. Uno stupido in vena di scherzare aveva puntato contro di loro l'annaffiatore automatico. I bambini non dimenticano facilmente: James Knewett, si chiamava l'autore della burla, e Miranda non lo avrebbe mai perdonato. Alla vigilia del suo matrimonio con lord Sanders ecco però che lui ricompare e...

LinguaItaliano
Data di uscita14 gen 2016
ISBN9788858949191
Lady Miranda

Leggi altro di Anne Mather

Autori correlati

Correlato a Lady Miranda

Ebook correlati

Narrativa romantica per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su Lady Miranda

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Lady Miranda - Anne Mather

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Scorpion’s Dance

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2014 Anne Mather

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 1983 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5894-919-1

    www.harlequinmondadori.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Miranda ricordava perfettamente il primo incontro con James Knewett. Era stato in occasione del suo decimo compleanno, la volta in cui lady Sanders le aveva dato il permesso di organizzare una festicciola sull’erba, fuori vista però dal Maniero.

    Era molto eccitata: tutti i suoi precedenti compleanni erano stati giornate qualsiasi, a parte il cinema, la sera, quando sua madre finiva di lavorare.

    Era uno strappo alla regola, quella festa, e non avrebbero dovuto farsi né vedere, né sentire, ma, in fondo, lady Sanders era stata molto buona con sua madre, quando suo padre, morendo, l’aveva lasciata senza mezzi e con una figlia, lei, di appena tre anni.

    Poiché l’appartamento nel quale abitavano era stato ceduto al sostituto del padre, si erano trovate in una situazione molto difficile e, quando lady Sanders aveva proposto a sua madre di prendere il posto della custode in pensione, lei aveva accettato molto volentieri.

    Accogliendole in casa, lady Sanders si era assicurata un aiuto prezioso per molti anni, ma Miranda era ancora così ingenua da credere che si fosse trattato solo di un atto di bontà.

    La nobildonna era vedova. Il marito era morto in un incidente d’auto quando Miranda aveva appena un anno e, visto quello che beveva, era vissuto anche troppo.

    Lady Sanders aveva quindi preso le redini di tutto, con una sicurezza che rivelava la sua esperienza, per conservare l’eredità del nuovo lord Sanders, suo figlio Mark.

    Miranda aveva avuto poche occasioni di vederlo. Quando tornava dal collegio, durante le vacanze, era costantemente sorvegliato dalla madre, che lo adorava.

    Miranda aveva molti amici e le dispiaceva vedere quel ragazzo, così pallido, giocare sempre solo sui prati davanti a casa.

    Qualche giorno prima che lei compisse dieci anni, lady Sanders aveva dato una cena. Per più di due settimane sua madre si era data da fare per preparare il Maniero per gli invitati. Tutto era stato pulito e Miranda era stata incaricata più di una volta di aiutare le domestiche. La cena aveva richiesto molte ore in cucina, erano stati preparati i migliori piatti, i vini, scelti con cura, erano stati portati a temperatura ambiente e Miranda era rimasta affascinata dalla tavola apparecchiata con cristalli e argenteria che brillavano alla luce delle candele.

    Il ricevimento era stato un vero successo e, per ringraziare sua madre dell’ottimo lavoro, lady Sanders aveva suggerito di dare una festa per i suoi dieci anni.

    Miranda, attratta dall’idea, non aveva pensato neppure un attimo che sua madre avrebbe fatto volentieri a meno di quel ringraziamento.

    Nonostante le nuvole minacciose del mattino, il pomeriggio era stato sereno. Lei aveva aiutato la madre e il vecchio giardiniere a sistemare sul prato dietro casa un tavolo, sul quale erano stati disposti panini e dolci, frutta e marmellata con un’enorme caraffa di succo d’arancia.

    Aveva invitato sette bambine e le era stato riservato il posto d’onore di fronte alla torta su cui era scritto con la glassa Buon compleanno, Miranda.

    Le era sembrato tutto bello come alla cena di lady Sanders e, quando le sue amichette erano arrivate, aveva aperto i pacchetti dei regali con le dita tremanti per l’emozione. Le avevano portato libri, pastelli ed eleganti fazzolettini e la sua migliore amica le aveva donato una collanina che lei aveva subito indossato.

    Avevano poi cominciato a giocare mettendo in palio pacchetti di caramelle e cioccolatini.

    Presto era venuta l’ora del tè e Miranda si era seduta a capotavola come lady Sanders durante i pranzi del Rotary Club. Quello era il suo primo ricevimento e ci teneva che andasse tutto bene. Improvvisamente aveva cominciato a piovere, gocce sempre più grosse le erano cadute sulla testa e a poco a poco avevano cancellato la scritta sulla torta.

    Lei si era alzata indispettita e aveva guardato verso la porta della cucina per vedere se sua madre, accortasi della pioggia, stesse per uscire, invece non aveva scorto nessuno. Un’amichetta le aveva consigliato di non preoccuparsi, senza dubbio erano due gocce passeggere, ma non c’era l’ombra di una nuvola.

    Poi, di nuovo, un vero diluvio si era abbattuto sul tavolo e le invitate avevano cominciato ad agitarsi per trovare un riparo. Solo Miranda non si era mossa, convinta che senza nuvole non potesse piovere. La pioggia, però, era continuata e lei aveva notato che le gocce facevano una curva sopra la siepe. Con rabbia si era diretta verso i cespugli: la pioggia era cessata all’improvviso e si era sentita una risata soffocata.

    Infuriata, aveva cercato di aprirsi un passaggio nella siepe e, dall’altra parte, aveva trovato l’annaffiatore automatico che Croxley usava per i prati. Qualcuno lo aveva aperto e lei aveva scorto una figura sottile girare l’angolo della casa.

    Si era lanciata all’inseguimento, poi si era fermata per valutare il disastro. Il suo vestitino a fiori era strappato e coperto di macchie, i capelli rossi le ricadevano inzuppati sulle spalle e, nella confusione, aveva perso la collanina.

    Le altre bambine avevano cominciato a urlare e sua madre era accorsa. Miranda era tornata ed era stata accolta dagli sguardi compassionevoli delle amiche. Sua madre le aveva chiesto con tono non molto indulgente che cosa fosse successo e tante voci avevano tentato di raccontare i fatti, ma lei aveva aspettato la spiegazione della figlia e poi si era diretta in silenzio verso la cucina.

    Miranda l’aveva guardata allontanarsi e le sue amiche l’avevano circondata manifestandole la loro simpatia e la loro ammirazione per il modo in cui si era sbarazzata del nemico. Lei aveva gettato un’occhiata al tavolo con un nodo alla gola alla vista della torta mezza sciolta e dei panini imbevuti d’acqua.

    Poco dopo sua madre era tornata con lady Sanders e un ragazzetto di quindici o sedici anni, alto per la sua età, di carnagione scura, coi lineamenti spigolosi e i capelli folti e neri. Miranda si era domandata chi fosse e da dove venisse, tuttavia non aveva esitato a riconoscere in lui la causa del temporale artificiale. Lo aveva squadrato con rabbia e la sua collera era aumentata scorgendo, dietro la sua espressione seria e obbediente, un guizzo di divertita ironia.

    Per un attimo aveva sperato che fosse estraneo al Maniero e che lady Sanders lo facesse arrestare dalla polizia, in realtà non era stato così.

    «Vede, signora, la merenda è rovinata» si era lamentata sua madre.

    Lady Sanders aveva mormorato qualche parola di scusa e Miranda, in mezzo alle sue amiche, con i capelli spettinati e il viso macchiato di fango, si era sentita come un pappagallo tra le tortorelle. Lady Sanders se n’era accorta e aveva scambiato uno sguardo complice con il terribile ragazzino, scoppiando poi a ridere, con profondo orrore di Miranda.

    Ben presto il ragazzo le aveva fatto eco e le amichette, ridacchiando, avevano cominciato a gesticolare. Solo sua madre non ci aveva trovato niente di particolarmente ridicolo.

    Miranda, trattenendo a stento lacrime di umiliazione, si era voltata ed era corsa verso casa. Non avrebbe mai perdonato né le sue amiche né lady Sanders né, tantomeno, quel ragazzaccio coi capelli color inchiostro che aveva rovinato l’unica festa della sua vita.

    Si era poi ripresa e ora poteva anche riderne, tuttavia mai in presenza di lady Sanders. Quel giorno aveva determinato una svolta nella sua vita e lei si era resa conto delle profonde differenze che c’erano tra il mondo dei Sanders e il suo.

    Più tardi aveva saputo che il ragazzo era un lontano parente del defunto lord Sanders, figlio di un suo cugino, Patrick Knewett, che possedeva terre in Brasile e aveva scandalizzato la famiglia sposando un’indigena di origine portoghese dopo che era rimasta incinta.

    Il ragazzo era stato allevato in Sudamerica, poi suo padre lo aveva affidato a lady Sanders perché gli facesse terminare gli studi in Inghilterra.

    Negli anni seguenti Miranda lo aveva visto qualche volta, di solito durante le vacanze di Natale e di Pasqua.

    Un giorno lady Sanders, in vena di confidenze, aveva spiegato a sua madre che il ragazzino teneva compagnia al figlio Mark che, essendo più giovane di qualche anno, lo ammirava molto.

    Miranda era sempre riuscita bene a scuola e a sedici anni aveva terminato gli studi con i complimenti di tutti i professori e con grande dispiacere della direttrice che aveva sperato potesse continuarli.

    Per integrare il basso stipendio di sua madre, aveva dovuto accettare un posto alla biblioteca comunale, il che le permetteva, se non altro, di leggere tutti i libri più recenti.

    Prima

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1