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Segreti e tradimenti: Harmony Collezione
Segreti e tradimenti: Harmony Collezione
Segreti e tradimenti: Harmony Collezione
E-book179 pagine3 ore

Segreti e tradimenti: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La talentuosa fotografa Coral Dahl non può permettersi distrazioni durante il suo primo, importante servizio fotografico. Ma la magnificenza della location, l'isola privata di Hydros, non è nulla in confronto al letale carisma del suo proprietario, il magnate Raffaele Rossini, a cui nessuna donna sa resistere.

La situazione precipita quando Coral viene a sapere che la storia della sua famiglia è scandalosamente intrecciata a quella di Rafa e che lei ha dei diritti sulla sua eredità. Bollata come un'avida opportunista, perde in un colpo solo l'amore e la possibilità di fare luce sul proprio passato. Ma quell'unica, infuocata notte che ha condiviso con lui...
LinguaItaliano
Data di uscita20 dic 2018
ISBN9788858991947
Segreti e tradimenti: Harmony Collezione

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    Anteprima del libro

    Segreti e tradimenti - Bella Frances

    successivo.

    1

    Stanno per spalancarsi le porte del paradiso!

    Così recitava la scritta trasversale, in un elegante corsivo, sulla copertina del progetto editoriale per la rivista Heavenly.

    Poco ma sicuro!, pensò Coral Dahl, sprofondata nel sedile di pelle chiara del jet privato della Rossini Publishing, iniziando a sfogliare la cartella. Incrociando le dita, si spalancheranno per me...

    Quel titolo rispecchiava il suo stato d'animo, ma per la brigata di stilisti, direttori artistici, parrucchieri, visagisti e l'intero staff editoriale, sarebbe stato solo un giorno di lavoro come un altro. Il servizio su una celebre modella non rappresentava certo una sfida per loro, ma per Coral, fotografa esordiente, rappresentava il salto più importante della sua neonata carriera.

    In meno di un'ora sarebbero atterrati a Hydros, la famigerata isola privata appartenente alla famigerata famiglia Di Visconti. Avrebbero speso i due giorni seguenti a fotografare il legittimo erede, Salvatore, e la sua fidanzata, prima del loro blindatissimo, ultra-esclusivo matrimonio. Il tutto dopo aver firmato un accordo di riservatezza. In triplice copia.

    «Ehi, gente, ascoltate!» Mariella, la redattrice capo, attraversò la cabina, a dir poco agitata. «Si dice che il fratello di Salvatore, Raffaele... il nostro vero comandante in capo, sarà presente per supervisionare il lavoro. Sì, vi ho sentito sussultare, ma non voglio che vi facciate prendere dal panico, e nemmeno troppi sbattimenti di ciglia! Mi occuperò di tutto io. Siamo professionisti e sappiamo cosa fare. Be', almeno la maggior parte di noi» aggiunse, guardando Coral. «Quindi non ci sarà nessun problema. Ci penso io a rassicurarlo. Ci conosciamo da tanto tempo e so come... gestirlo.»

    Coral si guardò intorno, basita. Tutte le donne presenti sembravano essersi sincronizzate su un immediato e accurato ritocco del trucco.

    «Che succede?» chiese alla ragazza seduta accanto a lei.

    «Raffaele Rossini... Amministratore Delegato della Rossini Publishing. Mister Sexy!» Rise, ripassandosi il lucidalabbra. «Nessuna di noi ha una possibilità con quello, ma questo non ci ferma dal tentare...»

    Coral sollevò le sopracciglia. Lei non avrebbe tentato niente con nessuno. Quel viaggio era strettamente professionale. Aveva sentito parlare solo vagamente della famiglia Di Visconti finché non le era stato affidato quell'incarico, due ore prima. Ma ora sapeva tutto del defunto Giancarlo, fondatore della multimilionaria Argento Crociere e di suo figlio Salvatore. E del misterioso Raffaele Rossini, a capo di un impero editoriale, la Rossini Publishing, che pubblicava Heavenly, da cui era stata selezionata per quell'incarico, dopo aver vinto il concorso per giovani talenti neolaureati, indetto dalla rivista stessa.

    «Nessuno si avvicina a lui. È come una divinità tra le nuvole... È incredibile che voglia incontrarci!»

    Coral tornò a concentrarsi sulla cartella. Vecchie immagini del primo battello da crociera della Argento Crociere, varato negli anni Cinquanta, fino alle recenti, dettagliate fotografie delle dodici stupende ed esclusive navi che componevano la flotta attuale. Cercò notizie su Raffaele, ma scoprì solo che possedeva una casa da favola sulla costa, accanto all'antica villa di famiglia e che nel corso degli anni aveva lanciato parecchie riviste di successo. Oh, la sua quotazione era di qualche centinaio di milioni.

    «Qui non c'è molto su Raffaele» disse.

    «Sì, è quello che vuole» rispose Mariella. «Credetemi, il fatto che si lasci coinvolgere personalmente non è cosa di tutti i giorni. Quindi, mettetecela tutta! Coral, ti sei preparata bene? Si tratta di un piccolo servizio su Kyla, da fare oggi pomeriggio. Lo faremo all'aperto... sulla loggia. Contenta? Non c'è bisogno di idee fantasiose, cara. Cerca di non farti prendere dal panico. Parla solo se interrogata. Lascia il resto ai professionisti.»

    Coral sentì un tonfo al cuore. All'aperto? Nella loggia? Così il suo estro creativo sarebbe stato limitato. Al massimo avrebbe potuto decidere dove posizionare l'ombrello riflettente! Con tutta la fatica che aveva fatto per vincere quel concorso!

    Il suo portfolio era molto elegante, artistico. Sua madre sarebbe rimasta inorridita sapendo che il culmine della carriera della sua talentuosa figlia era rappresentato da qualche foto in stile mira e scatta, alla fidanzata di un multimilionario qualsiasi.

    Oh, insomma! Era pur sempre un inizio. Ed era a Hydros. Le sue foto sarebbero state pubblicate su Heavenly. Tutto sommato non era così male, per il suo primo incarico come fotografa professionista.

    Nonostante l'aria condizionata, si sentì scaldare, al pensiero di sua madre. Dopo tutto ciò che aveva passato, l'espressione sul suo viso quando l'aveva vista laurearsi era stata la più grande delle ricompense. Anche se quel lavoro non era granché, Coral sapeva che Lynda sarebbe stata orgogliosa di lei.

    All'interno della cabina, una crescente agitazione serpeggiava tra la squadra, mentre fuori il mare Adriatico sembrava uno specchio blu. Le ali dell'aereo risplendevano al sole. Era una giornata stupenda. E avrebbe segnato l'inizio di un altrettanto stupendo capitolo della sua vita. Lo sentiva. Le cose stavano finalmente cambiando.

    L'aereo atterrò dolcemente e poco dopo sbarcarono sotto la spettacolare luce della primavera adriatica.

    Si allontanò dallo staff e cercò di chiamare Lynda. La clausola di non divulgazione era una cosa seria, ma sua madre era troppo apprensiva. E quando si preoccupava diventava ansiosa. E quando diventava ansiosa... Era una cosa da evitare a tutti i costi.

    Nessuna risposta. Con la coda dell'occhio, vide che il gruppo si stava dirigendo verso alcune macchine parcheggiate e decise di inviare un messaggio.

    Atterrata su un'isola greca segreta! Sto per incontrare il cliente! Vorrei dirti di più ma sono tenuta alla riservatezza. Un abbraccio forte.

    Mise via il cellulare e corse verso i colleghi che se ne stavano schierati come ballerini di fila a un provino, bisbigliando eccitati. Quando fu alle loro spalle, vide ciò che catalizzava l'attenzione di tutti.

    Una flotta di macchine nere era parcheggiata in fila indiana. Le portiere dei posti di guida erano aperte e accanto a ciascuna c'era un uomo in pantaloni scuri e camicia bianca. Tutti sembravano in attesa.

    Poi, da una delle macchine emerse un uomo.

    «Oh, mio dio!» sentì sussurrare da un punto della fila. «Mettetevi tutte al riparo! Arriva la Bomba Sexy!» Coral, alle spalle del gruppo, si alzò sulle punte per vedere meglio. Ma questo Raffaele Rossini era davvero tanto eccezionale? Lo scannerizzò con i suoi occhi da fotografa.

    Alto e tonico come molti altri. Proporzioni? Perfette. Testa, spalle, torace, vita, fianchi, gambe. Bello? Sì. Da morire. Capelli castani corti. Una barba corta e curata che metteva in risalto le mandibole e la bocca. La barba non le piaceva. Di solito.

    Si mosse per avvicinarsi e fu allora che Coral lo avvertì. Wow! Non si poteva certo negare che quel tipo esercitasse un magnetismo fuori dal normale.

    Ma sarebbe stato il suo capo. Stare alla larga era la sola regola da rispettare.

    Si muoveva lentamente. Gli occhiali a specchio non lasciavano vedere nulla. Il viso era una maschera impassibile, ma il leggerissimo cenno della testa mentre li passava in rassegna fu come una carezza. E il tono della sua voce, quando parlò, un abbraccio. Ci fu un impercettibile coro di sospiri mentre il gruppo rompeva le righe, avvicinandosi un po'.

    «Benvenuti a Hydros. Spero che il volo sia stato piacevole. I miei uomini vi accompagneranno agli chalet degli ospiti e si assicureranno che non vi manchi nulla.»

    Mariella espresse il suo apprezzamento, mentre il resto della rappresentanza femminile ringraziava, tra sbattimenti di ciglia esagerati.

    «Avete firmato tutti un accordo di non divulgazione, quindi sarete consapevoli che non saranno ammesse fotografie non autorizzate, registrazioni o notizie sui social.»

    Ci fu un coro unanime di sì. Lui guardò Mariella.

    «E la tua protetta, Mariella... dov'è?»

    Tutti si allontanarono da Coral come se fosse stata improvvisamente colpita dalla peste, facendole il vuoto intorno. Una folata di vento sollevò una piccola nube di polvere. Si passò una mano sul viso, mentre lo sguardo di Raffaele si spostava su di lei.

    «Lei è Coral Dahl, Raf. È la ragazza di cui ti ho parlato.»

    Coral sorrise e aspettò che parlasse, ma non lo fece. La squadrò con un impercettibile cenno di assenso.

    «Tu sei stata scelta per fotografare Kyla.»

    Non era una domanda, ma lei annuì.

    «Sì, è così» disse. «Sono felice di conoscerla e di avere la possibilità di lavorare per la rivista.»

    Il silenzio cadde sull'intera compagnia, mentre lui si avvicinava a Coral.

    «Ne parliamo durante il viaggio, dammi la borsa.» Lei guardò stupidamente l'enorme borsone che fungeva da valigia e da ventiquattrore.

    «No, no. La porto io» si schermì.

    Raffaele restò in attesa, come se lei non avesse capito e Coral afferrò il concetto. Si faceva sempre e solo a modo suo. Niente domande, niente discussioni, niente se e ma. Bene! Gli passò il borsone.

    «Di qua.» Le indicò la seconda macchina della fila, bassa ed elegante, rispetto alle compatte 4X4. Le aprì la portiera e Coral salì.

    Inalò il sentore di cuoio dell'abitacolo e il discreto profumo muschiato dell'uomo che salì accanto a lei. Il brillante splendore del giorno si smorzò quando lui chiuse la portiera, sigillandoli in auto.

    Coral non si voltò a guardare dal finestrino, ma avvertì gli sguardi dei colleghi fissi su di lei. Raffaele svoltò in una stradina stretta, diede un colpo d'acceleratore e la macchina schizzò in avanti come una freccia. Coral venne schiacciata contro lo schienale e si afferrò alla cintura di sicurezza.

    «Allora, Coral, dimmi qualcosa di te.»

    «Bene, ho ventiquattro anni. Vivo a Londra, in un appartamento di Islington. Lavoro in un caffè lì vicino, ma desidero diventare una fotografa di moda e questo incarico è un sogno che diventa realtà.»

    «Capisco. E hai studiato arte?»

    Lei si teneva forte mentre la macchina affrontava decisa le curve della strada, che si arrampicava come un cavatappi lungo la scogliera.

    «Sì, ho fatto Belle Arti. Mia madre è una pittrice e io sono cresciuta nelle gallerie d'arte. Mi portava con sé quando poteva. Quando non era...»

    «Non era...?»

    «Voglio dire, ho scelto un Master in fotografia perché mia madre ha sempre fatto una gran fatica a far quadrare i conti. Voglio un lavoro creativo, sì, ma voglio anche guadagnare qualcosa e...»

    «È un mercato molto affollato e competitivo. Perché credi di poter avere successo?»

    «Perché sono brava» rispose. Non si considerava presuntuosa. Sapeva di essere brava. Punto.

    Aspettò una reazione, ma lui continuò a guidare in silenzio. Con la coda dell'occhio vedeva i muscoli della lunga coscia che si flettevano ogni volta che premeva sul pedale. Non c'erano dubbi sulla sua perfezione fisica, ma era impossibile riuscire a interpretare ciò che gli passava per la mente.

    «Mariella... la mia direttrice creativa, pensa che il tuo lavoro sia fuori dal comune.»

    «Grazie» disse. Finalmente un complimento!

    «Ma credo che questo servizio sia troppo delicato per rischiare di affidarlo a una novellina.»

    Allora è questo il problema? Oh, cielo! E lei che l'aveva dato ormai per scontato.

    «Cominciamo dall'aspetto creativo. Cos'hai in mente? Una storia? Un concetto?»

    Un po' troppo, per qualche foto sulla loggia... Non poteva dirgli che Mariella aveva già deciso tutto. Il cuore batteva forte, la sua mente correva. Fissava il panorama, la lontana manciata di isole vulcaniche avvolte in nastri di sole, cielo e mare.

    «Certo! Da quando siamo decollati... notando la luce forte e i colori così intensi, brillanti... sto pensando di rivisitare il mito delle dee greche.»

    Le parole le sgorgarono dalle labbra prima ancora che avesse il tempo di valutarle, ma doveva pur dirgli qualcosa o sarebbe stata rispedita a casa con la stessa rapidità con cui era stata convocata lì.

    «Quando penso ad Atena e alle altre dee greche, vedo delle donne anni Settanta. Liberate eppure incredibilmente femminili. Voglio usare lo splendore del paesaggio, per addolcire le silhouette.»

    «Capisco» disse, imboccando una strada laterale.

    Davanti a loro apparve una splendida villa moderna appoggiata alla roccia, con le grandi vetrate che sembravano abbracciare la scogliera.

    Raffaele parcheggiò davanti a un ampio ingresso di pietra, dove due cani stavano dormendo al sole. Coral scese dalla macchina e lo guardò. Aveva un'espressione impassibile, ma se non altro non le aveva ancora detto di tornarsene a casa.

    «Prego» le disse.

    Le sfiorò appena il braccio, si sistemò il borsone sulla spalla e le fece strada a passo spedito. I cani la scrutarono mentre passava, ma non si mossero.

    L'interno era immerso in una luce dorata. Ogni singola superficie trasudava eleganza e ricchezza, dai riflessi cristallini dell'enorme lampadario, alla profondità color acquamarina di una grande vasca scavata nella roccia al centro dell'atrio, illuminata dall'interno, che la lasciò senza fiato.

    «Wow!» si lasciò sfuggire.

    «La Piscina di Afrodite» la informò. «Si dice

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