L'erede venuto dal deserto: Harmony Collezione
Di Penny Jordan
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Info su questo ebook
LA FAMIGLIA REALI DI NIROLI - VOL. 8. Per secoli e secoli la famiglia Fierezza ha regnato su Niroli. Ora, però, la linea di successione sembra interrotta... fin quando un misterioso principe del deserto non avanza le proprie pretese al trono.
Lo sceicco Kadir Zafar, sovrano di un lontano regno, è abituato a vedere esaudito ogni suo ordine e desiderio. Nato da una breve e appassionata storia d'amore fra re Giorgio e una bellissima principessa araba, Kadir è quindi anche l'ultimo erede al trono di Niroli. Il solo ostacolo rimasto fra lui e la corona è la mancanza della donna giusta al suo fianco, ma la bella Natalia Carini sembra fatta apposta per ricoprire il doppio ruolo di moglie e regina.
I romanzi della serie:
1) L'erede al trono
2) La scelta del principe
3) Il tuo amore per il trono
4) Nobile scelta
5) Un ospite a palazzo
6) Scandalo reale
7) Il pretendente al trono
8) L'erede venuto dal deserto
Penny Jordan
Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.
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Anteprima del libro
L'erede venuto dal deserto - Penny Jordan
Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:
A Royal Bride At The Sheikh’s Command
Mb The Royal House Of Niroli
© 2007 Harlequin Books Sa
Traduzione di Velia De Magistris
Questa edizione è pubblicata per accordo con
Harlequin Books S.A.
Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o
persone della vita reale è puramente casuale.
Harmony è un marchio registrato di proprietà
Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.
© 2008 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano
eBook ISBN 978-88-5894-146-1
www.harlequinmondadori.it
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Prologo
Era in totale stato di shock.
Doveva assolutamente sedersi, ma purtroppo non poteva farlo. In primo luogo, si trovava ancora nella Sala del Trono, inoltre, per quanto si reputasse una donna moderna, al passo con i tempi, non le era possibile ignorare di essere alla presenza del re di Niroli.
Un re che ovviamente non avrebbe gradito assistere a una dimostrazione di debolezza da parte della donna che aveva scelto come consorte per il suo appena ritrovato erede. Ritrovato, tra l’altro, così di recente che lei, la futura moglie, aveva dovuto giurare di mantenere il più stretto riserbo sull’intera faccenda.
Perché naturalmente quella storia avrebbe attirato i giornalisti così come il miele attirava le mosche. Una storia che, diventando pubblica, avrebbe potuto ostacolare i progetti di re Giorgio. Progetti, lo aveva appreso solo da poco, che le imponevano, in qualità di suddita devota, di sposare il principe Kadir Zafar, cioè il figlio illegittimo del re, per il bene dell’isola che lei amava così tanto.
1
Venezia.
Amava tanto Niroli, ma senza dubbio Venezia conservava un posto speciale nel suo cuore, ammise Natalia mentre si tratteneva i capelli con una mano nel tentativo di impedire alla brezza di spettinarle i folti riccioli neri. Attendeva la barca a motore che l’avrebbe condotta alla sua destinazione, completamente inconsapevole degli sguardi di ammirazione che gli uomini le lanciavano. Quando uno di loro ebbe l’ardire di fermarsi e di fissarla senza imbarazzo, mormorando Bellissima!, lei non poté evitare di scoppiare a ridere, gli occhi azzurri come la laguna scintillanti di divertimento.
Poter dimenticare le sue preoccupazioni anche solo per un fugace momento era un grande sollievo.
Aveva trascorso lunghe nottate insonni chiedendosi se la decisione presa era anche la più giusta, e ancora non era certa del perché avesse dato il suo assenso.
La barca attraccò al molo. Lei sollevò il suo piccolo bagaglio e con movimenti aggraziati, nonostante la sua notevole altezza, salì a bordo del battello.
«Via Veneto, per favore» disse al conducente dell’imbarcazione. «Albergo Ambassador.»
«Subito, signora.»
Mentre la barca navigava tranquillamente nelle acque del canale, Natalia rifletté sulla demoralizzante velocità con cui la sua vita aveva cambiato direzione. Ogni mattina si risvegliava in preda alla sgradevole sensazione di essere intrappolata su un treno impazzito, che marciava in una folle corsa verso una meta imprecisata.
Ma allora perché aveva permesso che le accadesse tutto ciò? Nessuno l’aveva costretta, in fin dei conti.
Non era del tutto vero... Non avrebbe mai potuto ignorare l’appello che il re aveva fatto alla sua sensibilità con lo scopo di salvare il futuro della sua adorata isola.
Il problema consisteva nel fatto che, da quando aveva dato il suo assenso al progetto, la lista dei motivi per cui invece avrebbe dovuto rifiutare cresceva di giorno in giorno.
«Via Veneto» annunciò il conducente, strappandola al filo delle sue riflessioni. «L’albergo non è lontano. È molto bello, c’è già stata prima?»
«Sì.» Dall’espressione delusa che si dipinse sul viso dell’uomo, Natalia capì che aveva sperato in una risposta più articolata, magari che desse l’avvio a una vera conversazione. Ma come poteva parlare a uno sconosciuto di quello che provava per essere stata costretta a vendere il suo centro benessere di Niroli - famoso per le cure termali - ai proprietari di quell’hotel di Venezia?
Vero, aveva scelto personalmente l’acquirente. E vero, era certa che i nuovi gestori, Maya e Howard, avrebbero mantenuto gli standard stabiliti da lei, ma questo non significava che non soffrisse per la perdita della sua creatura. Dunque, perché vi aveva rinunciato? Perché aveva rinunciato alla vita che si era costruita con tanta fatica per contrarre un matrimonio di stato? Forse per diventare una principessa? Natalia sorrise al pensiero, esponendo una fila di denti perfetti che contrastavano con le labbra rosse e piene, e strappando così un’ulteriore occhiata di ammirazione al conducente del battello.
Un’occhiata che non le fece alcun effetto. A ventinove anni, era ormai abituata al modo in cui gli uomini reagivano alla sua bellezza.
Eppure non si era mai innamorata. E ora che era in procinto di sposare l’erede al trono di Niroli, probabilmente stava rinunciando a ogni possibilità futura di farlo. Dopotutto non era così ingenua da credere che un matrimonio fra due estranei, organizzato da un sovrano il cui unico scopo era assicurare la sopravvivenza della sua corona, potesse per miracolo trasformarsi in una duratura e appassionata storia d’amore.
L’unico motivo per cui aveva assecondato il piano del re era il profondo amore che nutriva non per un uomo, bensì per la sua patria, così come gli interessi del suo futuro sposo erano tutti per il trono di Niroli, sicuramente non per lei.
Stava iniziando a convincersi che, nella sua follia, aveva accettato di sposare il principe Kadir solo per assicurarsi che quest’ultimo avrebbe regnato su Niroli con saggezza ed equità.
Se solo avesse potuto confidarsi con qualcuno...
Ma non poteva. Il re era stato irremovibile su quel punto. Nessuno doveva sapere.
Mentre la barca si avvicinava al molo privato dell’elegante albergo, Natalia si girò per prendere il proprio bagaglio. Un uomo che stava attraversando con passo spedito la piccola piazza adiacente all’hotel attirò la sua attenzione, non fosse altro per l’imponenza del suo fisico. Notava sempre gli uomini - pochi, in realtà - che la superavano in altezza, e quello sicuramente era uno di loro: altissimo, spalle larghe, fisico scolpito nonostante dovesse essere più vicino ai quaranta che ai trenta. I capelli neri rilucevano accarezzati dai raggi del sole. La pelle del viso era abbronzata e, per quanto la distanza le impedisse di notare il colore degli occhi, non le sfuggirono la perfezione del suo viso, gli zigomi alti e la linea forte delle mascelle.
Un vero uomo, si disse.
Quasi avesse percepito il suo sguardo, lo sconosciuto si fermò e si girò verso di lei. Natalia ancora non poteva distinguere i dettagli, ma si rese conto che, se le era sembrato bello di profilo, visto di faccia era addirittura stupendo.
Doveva essere il caldo a darle quella sensazione di capogiro, decise, e non il fatto che lui la stesse guardando... Perché l’aveva guardata, si disse quando lo sconosciuto riprese a camminare.
Dimostrare tanto interesse per un altro uomo non era il migliore atteggiamento che una donna in procinto di sposarsi potesse avere, rimproverò se stessa mentre la barca attraccava al molo.
Come poteva sposare un uomo se ne desiderava sessualmente un altro? Sessualmente? Natalia scosse la testa. Doveva essere impazzita. Lo aveva solo ammirato per qualche istante, e adesso l’uomo era sparito e le probabilità di incontrarlo di nuovo erano pressoché inesistenti. Giusto?
Appena Natalia mise piede nel grande atrio, Maya corse ad abbracciarla.
«Non sai quanto abbiamo apprezzato la tua disponibilità» disse la donna. «Sei stata gentile a offrirci il tuo aiuto per le pratiche di compravendita, noi volevamo che tutto procedesse senza intoppi e ci sono ancora tante cose che dobbiamo sapere sulla tua attività. Ma non osavamo sperare di vederti qui, a Venezia.»
Provando un lieve senso di colpa, Natalia ricambiò l’abbraccio. Naturalmente non poteva spiegarle il vero motivo della sua presenza in Italia, cioè che re Giorgio le aveva ordinato di allontanarsi da Niroli fin quando il nuovo erede al trono si fosse insediato sull’isola. Solo allora le sarebbe stato permesso di rientrare per essere presentata al suo futuro sposo e per dare l’annuncio - in pompa magna, ovviamente - dell’imminente matrimonio.
«Perché non posso rimanere qui?» aveva domandato al re. «Sarò molto impegnata comunque, devo occuparmi del futuro della mia attività.»
«Tu sei una donna» aveva sottolineato il sovrano, «dunque non posso permetterti di restare laddove saresti tentata di continuo di venir meno al giuramento di riservatezza che ti ho chiesto di fare.»
Il tono sdegnoso con cui il monarca aveva pronunciato le parole tu sei una donna l’aveva irritata, ma conoscendolo bene, aveva reputato inutile sottolineare il fatto. Subito dopo, Maya e Howard l’avevano contattata per chiederle di tornare a Venezia, in modo da poter finalizzare i termini del contratto di compravendita. In particolare, desideravano acquistare anche i diritti di una speciale lozione a base di fango vulcanico che aveva reso famose le terme di Niroli.
In verità, per quanto la mentalità antiquata di re Giorgio la infastidisse, aveva provato una certa compassione per l’anziano uomo quando l’aveva convocata per farle l’inaspettata proposta. Tutti i suoi eredi maschi si erano dimostrati inadeguati alla successione o avevano rifiutato il trono per privilegiare la loro vita privata, e lei aveva compreso i contrastanti sentimenti che provava il re. Gioia, perché aveva appena scoperto l’esistenza di un figlio illegittimo, nato da una fugace relazione che aveva intrattenuto circa quarant’anni prima con una principessa araba. E ansia, perché offrire il trono a quel figlio era un salto nel vuoto, in quanto un principe straniero poteva rivelarsi del tutto inadatto a regnare sulla piccola isola europea di Niroli.
Dal canto suo, non poteva negare di essere stata lusingata, molto lusingata, per essere stata scelta dal re come moglie del futuro sovrano. In lei re Giorgio aveva visto, così le aveva spiegato, forza d’animo e altre virtù che lo inducevano a pensare alla sua prima e mai dimenticata moglie, la compianta regina Sofia.
Il popolo di Niroli aveva amato molto Sofia, e nessuno aveva dimenticato il modo in cui si era prodigata per il bene dell’isola. Da ragazzina, lei aveva indugiato sul sogno di poter tornare indietro nel tempo per conoscerla e aiutarla nella sua missione, ricordò Natalia. Ora le era stata data l’opportunità di continuare il lavoro della regina e, eccitata a quella prospettiva, non aveva riflettuto sufficientemente sul fatto che sposare uno sconosciuto era un prezzo troppo alto da pagare, anche per la realizzazione di un sogno.
Non era mai stata innamorata, così si era detta, e non prevedeva di conoscere un giorno il sentimento che a detta di tutti faceva muovere il mondo. Dunque, l’idea di un matrimonio fra due persone che condividevano gli stessi scopi non le era sembrata poi tanto inaccettabile. Ciò nonostante, aveva avuto i suoi dubbi. Diventare la moglie di un re comportava automaticamente per lei l’obbligo di dargli un erede, e questo naturalmente implicava fare sesso con lui. Si era tranquillizzata però quando re Giorgio, con orgoglio, le aveva detto che il principe arabo gli assomigliava molto, e poiché il re era ancora molto attraente nonostante l’età avanzata, lei aveva concluso che il suo futuro marito doveva essere un uomo dall’aspetto gradevole.
Del suo carattere però non si era parlato, rifletté Natalia in quel momento. Chissà se era il tipo d’uomo che lei poteva ammirare e rispettare... Ma comunque, in caso contrario, non avrebbe mai lasciato il futuro della sua adorata patria nelle sue mani, giusto? No, decise, avrebbe fatto tutto ciò che sarebbe stato in suo potere nelle vesti di regina per compensare i suoi difetti.
Chi la conosceva come una donna d’affari di successo, dotata di una mentalità aperta e proiettata verso il domani, senza dubbio avrebbe provato sconcerto una volta che la notizia fosse diventata di dominio pubblico, rifletté. I suoi amici