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Passione e pericolo: Harmony Collezione
Passione e pericolo: Harmony Collezione
Passione e pericolo: Harmony Collezione
E-book162 pagine2 ore

Passione e pericolo: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

La giovane Carly lavora come organizzatrice di eventi presso l'agenzia Prêt à Party. In occasione di un'importante festa privata a Saint Tropez incontra il milionario italiano Riccardo Salvatore, un uomo che si è fatto da solo. Lui in ogni donna vede solo un'arrampicatrice sociale che punta alla sua ricchezza. Per colpa di un malinteso, non riesce a fidarsi di Carly, nonostante la forte attrazione che prova nei suoi confronti. I due sono costretti a lavorare fianco a fianco e Riccardo inizia a vedere qualcosa in lei, qualcosa che non ha visto in nessun'altra...

LinguaItaliano
Data di uscita10 apr 2014
ISBN9788858921210
Passione e pericolo: Harmony Collezione
Autore

Penny Jordan

Scrittrice inglese, attiva da parecchi anni nell'area della narrativa romantica, è notissima e molto apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.

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    Anteprima del libro

    Passione e pericolo - Penny Jordan

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Bedding His Virgin Mistress

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2005 Penny Jordan

    Traduzione di Valentina D’Antoni

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2011 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5892-121-0

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

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    1

    Osservando con discrezione il party di cui si stava occupando come socia di una delle agenzie di organizzazione eventi più prestigiose del paese, Carly si chiese quanto avrebbe dovuto aspettare prima di andarsene. Era il quarantesimo compleanno di un banchiere che aveva scelto di festeggiare al CoralPink, il nightclub londinese per eccellenza.

    Non era il posto che avrebbe scelto Carly, ma non spettava a lei decidere.

    La moglie del suo cliente sembrava tutt’altro che compiaciuta dall’attenzione che il marito stava rivolgendo a una ragazza, una vera bomba sexy. Sul tavolo c’erano già sei bottiglie di champagne vuote.

    Carly si rese conto, scoraggiata, che la libido degli uomini cominciava a crescere e i nervi delle mogli a saltare in maniera inquietante.

    Aveva esitato sin dall’inizio quando le era stato assegnato quel lavoro, sapeva che non era il suo genere. Preferiva eventi come quello che aveva gestito durante il fine settimana: un’allegra festa a sorpresa per l’ottantesimo compleanno di una nonna organizzata dalla sua famiglia. Carly aveva dovuto mettere in atto alcune delicate strategie finanziarie per assicurarsi che tutte le loro richieste rientrassero nel modesto budget che avevano a disposizione ed era stata fiera del risultato finale.

    La moglie di Mike Lucas, invece, sarebbe esplosa se lui non avesse immediatamente smesso di flirtare con la ragazza che aveva agguantato. Carly si alzò e si diresse verso di lui intenzionata a smorzare la tensione prima che la situazione le sfuggisse di mano.

    Riccardo non capiva perché si fosse lasciato convincere a partecipare. L’interesse per l’affare che gli era stato proposto e che lo aveva portato in quel locale era già svanito. Quel contesto rappresentava tutto ciò che detestava: uomini ricchi e immorali inseguiti da donne avide e spregiudicate. Una descrizione sintetica e perfetta, decise con cinismo.

    La sua attenzione fu catturata da un tavolo poco lontano dove un gruppo di uomini sulla quarantina, obesi e sudati per via del clima bollente del club e delle ragazze poco vestite che affollavano la sala parlavano ad alta voce. Avevano mogli e compagne più giovani ma tutt’altro che coetanee delle ragazze che erano intenti a guardare. A parte una. Era più giovane delle altre, ma era comunque una donna. Proprio mentre Riccardo la guardava, lei si alzò e fece il giro del tavolo. Uno degli uomini stava palpando una brunetta dalle gambe lunghe per la quale aveva appena ordinato l’ennesima bottiglia di champagne.

    «Mike...» Carly sorrise mentre si sporgeva, infilandosi strategicamente tra lui e la ragazza.

    «Ciao, bellezza. Vuoi dello champagne?» Mike Lucas l’afferrò attirandola sulle sue ginocchia e mettendole una mano sul seno.

    Di colpo, Carly si irrigidì e lo fulminò con lo sguardo ma Mike era troppo ubriaco per accorgersene. Continuando a sogghignare, attirò a sé anche l’altra ragazza. A lei, al contrario di Carly, quelle attenzioni piacevano.

    «Guardate cos’ho qui» gridò Mike rivolto agli amici con una mano sul seno di Carly e una su quello dell’altra. Ubriaco, le scosse con fare maldestro. «Ehi, che ne dite di una cosetta a tre, ragazzi?»

    Riccardo scrutava quella scenetta disgustosa. Non era la prima volta che vedeva delle donne vendere il proprio corpo. Era cresciuto nei bassifondi di Napoli e quelle donne viziate, con i loro vestiti firmati e i loro gioielli Cartier, erano, per quanto lo riguardava, molto più disprezzabili delle prostitute dei vicoli napoletani.

    Spinse indietro la sedia e si alzò, lasciando un mazzetto di banconote sul tavolo.

    L’uomo che lo aveva invitato al club stava parlando con qualcuno, ma Riccardo non si avvicinò per congedarsi prima di andarsene.

    Da milionario quale era, non aveva bisogno di osservare i convenevoli che regolano il comportamento di uomini meno facoltosi.

    Riccardo studiò i giornali che, uno dei suoi quattro segretari personali, gli aveva lasciato sulla scrivania. Li lesse bevendo la seconda delle sue rituali tazze di caffè nero, forte e intenso. Alcuni gusti cambiano, ma altri non si possono rinnegare.

    Riccardo non era particolarmente bello, ma era un uomo di potere e, in quanto tale, richiamava l’attenzione degli altri. Soprattutto delle donne, immediatamente consapevoli di quell’aura di rude e provocante sessualità maschile che emanava.

    Prese il primo giornale e gli diede una rapida occhiata con aria sprezzante e superficiale fin quando non trovò quel che cercava. Mentre scorreva la declamata e aggiornata Lista dei Ricchi, un sorrisetto cinico rivelò i suoi denti bianchi in contrasto con la calda tonalità della pelle che tradiva le sue origini italiane.

    Non dovette scorrerla a lungo per trovare il suo nome. Si potevano contare sulle dita di una mano quelli che precedevano il suo.

    Riccardo Salvatore, multimilionario. Fortuna stimata in... A Riccardo sfuggì un sorriso malizioso alla vista della cifra piuttosto inferiore al suo patrimonio reale.

    Sotto il suo nome un paio di righe lo descrivevano onestamente come un trentaduenne single e, ingiustamente, come un uomo che doveva la sua fortuna all’eredità lasciatagli dallo zio.

    Nell’articolo si spiegava poi che, in segno di riconoscenza per le sue donazioni benefiche, forse gli sarebbe stato conferito il cavalierato.

    A quel punto Riccardo sorrise proprio.

    Un cavalierato! Niente male per uno rimasto orfano dei genitori. La sua giovane madre italiana e il padre inglese erano morti in un incidente ferroviario e lui si era ritrovato a vivere praticamente solo nei malfamati quartieri di Napoli.

    Era stato difficile crescere in un ambiente a volte violento, ma di tanto in tanto Riccardo aveva l’impressione di rispettare e stimare di più i compagni della sua gioventù che le attuali frequentazioni.

    Legami familiari e amicizie non avevano mai fatto parte della sua vita, ma non ne sentiva la mancanza. Gli piaceva la solitudine e la conseguente libertà dalle esigenze degli altri. Aveva imparato da giovane a sopravvivere, ascoltando e osservando, e a decidere le regole su come vivere la sua vita. Traeva forza da ciò che aveva dentro piuttosto che da ciò che gli altri pensavano di lui.

    Aveva solo diciotto anni quando, competitivo e ambizioso, aveva giocato d’azzardo e aveva vinto i soldi che gli avevano permesso di comprare la sua prima nave porta container.

    Lasciò il giornale sulla scrivania, prese la cartella con scritto Possibili acquisizioni e diede una rapida occhiata al contenuto. Riccardo era sempre all’erta sulle nuove possibili acquisizioni da aggiungere al suo portfolio e Prêt à Party calzava a pennello.

    Era venuto a conoscenza dell’agenzia tramite un suo conoscente, ovvero un amico di famiglia della giovane proprietaria.

    Sapendo chi era Marcus Canning, era rimasto piuttosto sorpreso che un uomo così finanziariamente astuto non avesse colto il potenziale di quell’affare.

    Riccardo era un cacciatore di natura e, come gli altri, amava sentir crescere l’adrenalina durante la caccia quasi quanto gli piaceva l’inevitabile conclusione.

    Quella di Prêt à Party sarebbe stata solo una piccola battuta di caccia, ma i preparativi sarebbero stati curati nei minimi dettagli.

    La classica via di accesso per ottenere informazioni dettagliate non era tra le sue preferite. Metteva in guardia tutti gli altri possibili cacciatori e poi, in ogni caso, preferiva seguire i suoi metodi e il suo istinto.

    La prima cosa da fare era trovare una buona idea per valutare la società in termini di efficienza, profitto e vulnerabilità.

    La persona più adatta con cui parlarne era, senza dubbio, la proprietaria, Lucy Blayne, ma difficilmente questa avrebbe fornito informazioni a un possibile acquirente. Motivo per il quale aveva deciso di presentarsi come un potenziale cliente.

    Il tipo esigente che vuole sapere ogni singolo particolare sulla gestione del lavoro prima di affidare l’incarico. Il tipo di cliente che insiste per vedere all’opera le capacità organizzative di Prêt a Party.

    Ovviamente, affinché le sue insolite esigenze fossero soddisfatte, avrebbe dovuto presentare a Lucy Blayne un’offerta molto allettante. Ed era esattamente ciò che avrebbe fatto.

    «Carly! Grazie al cielo sei tornata! Qui è un vero inferno!»

    Entrando nel caotico ufficio di Prêt à Party in Sloane Street, una delle zone più esclusive di Londra, Carly ammise che dovevano essere sommersi dal lavoro se la sua ex compagna di classe e attuale capo, Lucy Blayne, non poteva neanche chiederle come fosse andata la serata.

    Una ragazza dall’aria terrorizzata, una nuova impiegata, cercava di domare il telefono che non smetteva di squillare, mentre un’altra coppia era impegnata a rassicurare i clienti che era tutto sotto controllo.

    «Siamo impegnatissimi! Nick ci sta portando un sacco di nuovi clienti» annunciò Lucy entusiasta.

    Carly restò in silenzio. Aveva fatto del suo meglio per non farle capire quanto non le piacesse Nick, e di certo non poteva dirle il perché. Lucy era profondamente innamorata del marito e Carly sapeva quanto l’avrebbe ferita sapere che lui le aveva fatto delle avance appena pochi giorni dopo che Lucy lo aveva fatto entrare nella società.

    «Oh!» La nuova ragazza, giovane e carina, sembrava scioccata e quasi le cadde il telefono dalle mani.«È il duca di Ryle» dichiarò a Lucy con fare teatrale. «Vuole parlare con te.»

    Lucy alzò gli occhi. «Non sparire, c’è qualcosa di importante di cui ti devo parlare» disse in fretta a Carly prima di rispondere in tono allegro: «Zio Charles, che piacere sentirti! Come sta zia Jane?».

    Sorridendo per rassicurare la giovane, arrossita e agitata, Carly si mosse adagio tra le scrivanie strapiene e tirò un sospiro di sollievo mettendo piede nel suo piccolo angolo di pace. Un appunto sulla scrivania catturò la sua attenzione. Fece una smorfia e lo lesse:

    ATTENZIONE! Lucy è nel pallone! Julia.

    Loro tre, Lucy, Julia e Carly erano andate a scuola insieme. Julia, come Carly, era stata fortemente in dubbio quando Lucy aveva annunciato che intendeva aprire un’agenzia per organizzare eventi.

    Ma Lucy sapeva essere molto convincente quando voleva. E poi, come aveva sottolineato Julia, nessuna di loro aveva un lavoro e Lucy, grazie al suo fondo fiduciario, poteva permettersi sia di metter in piedi l’agenzia sia di pagar loro uno stipendio rispettabile. Quindi semplicemente non potevano rifiutare.

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