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Note d'argento
Note d'argento
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E-book76 pagine57 minuti

Note d'argento

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Info su questo ebook

La signorina Livia Lanteri è l'inflessibile proprietaria di un negozio di pegni e dalla sua porta entrano compratori o giocatori disperati. Ma, qualche giorno prima di Natale, entra anche Mattia Minard. Sono passati dieci anni da quando uscì da quel negozio, disperato e sconfitto, e il tempo trascorso non ha sanato l'antica ferita. Come non ha sanato quella di Livia. Ma, a Natale, il suono di una campanella d'argento, il valzer che si leva da un carillon possono infrangere muri vecchi di anni e portare il dono della verità agli amanti divisi.
"Ombre Rosa" è una collana e insieme un viaggio alla riscoperta di un'intera generazione di scrittrici italiane che, tra gli anni Settanta e gli anni Duemila, hanno posto le basi del romanzo rosa italiano contemporaneo. In un'era in cui finalmente si colgono i primi segnali di un processo di legittimazione di un genere letterario svalutato in passato da forti pregiudizi di genere, lo scopo della collana è quello di volgere indietro lo sguardo all'opera di quelle protagoniste nell'ombra che, sole, hanno reso possibile arrivare fino a questo punto, ridando vita alle loro più belle storie d'amore.
LinguaItaliano
Data di uscita20 mag 2024
ISBN9788727061351
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    Anteprima del libro

    Note d'argento - Roberta Ciuffi

    Note d'argento

    Cover image: MidJourney

    Copyright ©2000, 2024 Roberta Ciuffi and SAGA Egmont

    All rights reserved

    ISBN: 9788727061351 

    1st ebook edition

    Format: EPUB 3.0

    No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.

    www.sagaegmont.com

    Saga is a subsidiary of Egmont. Egmont is Denmark’s largest media company and fully owned by the Egmont Foundation, which donates almost 13,4 million euros annually to children in difficult circumstances.

    Bagni, Toscana, 1880 

    Affannata, con una mano stretta sul petto dentro il quale il cuore sembrava sul punto di esplodere per lo sforzo, la ragazzina correva lungo il marciapiede ricoperto di neve. Le suole degli stivaletti a tratti slittavano, facendola scivolare avanti o indietro, e lei lanciava dei gridolini e agitava le braccia per ritrovare l'equilibrio. Poi, per qualche istante, si fermava premendo più forte la mano sul petto.

    «Oh, uff. Mi farà morire di crepacuore, quella là

    E borbottando riprendeva la corsa.

    Giunta all'angolo, si fermò per compiere gli ultimi metri a un'andatura che le consentisse di tornare a respirare normalmente. Passando davanti a una vetrina, notò allarmata la propria aria congestionata, i riccioli che spuntavano disordinati dalla cuffietta, lo scialle di traverso sul cappotto un po' logoro.

    «Oh, misericordia» borbottò, cercando di sistemare quella confusione nel poco tempo che le restava.

    Non c'era niente che quella là detestasse di più di una commessa dall'aria trasandata e non importava se la colpa era della miseria che le passava alla fine di ogni settimana come salario.

    La carrozza postale la superò mentre stava per raggiungere il negozio. Il ragazzo a cassetta soffiò con forza nella tromba e poi gridò, con l'allegria di chi non ha un pensiero al mondo: «Buona giornata, Fiammetta!» Poi, incurante dello scappellotto che gli inferse l'altro postiglione: «Buona giornata, alla più bella ragazza del mondo!»

    Alcuni passanti risero e altri la indicarono quasi fosse un animale allo zoo. Fiammetta si mise le mani sulla bocca, come se in questo modo potesse ridurre al silenzio quegli sconsiderati.

    La porta del negozio si aprì, accompagnata dal suono della campanella d'argento, e una mano si sporse all'esterno afferrandola per la manica del cappotto.

    «Ma che diavolo stai combinando, si può sapere?» sibilò Gina, tirandola dentro e affrettandosi a richiudere la porta. «Sei di nuovo in ritardo, sei in disordine, e ti metti ad amoreggiare per la strada?»

    «Non stavo amoreggiando, era lui che… Oh Signore, quella là ha già chiesto di me?» chiese, sfilandosi scialle e cappotto con una mano e sciogliendo il fiocco della cuffia con l'altra. «Non sono riuscita a fare prima, non sono riuscita proprio… Mia madre aveva la tosse, stamattina, e ho dovuto prepararle il decotto di malva e miele.»

    «Sei fortunata che è occupata con un venditore per l'ordine di Natale. Sta chiusa nello studio di sopra da mezz'ora… e tu sei in ritardo di trentacinque minuti. Per cui, sei arrivata trenta minuti fa. Non farmi pentire…»

    Gina, una quarantenne pettoruta, le agitò un dito minaccioso davanti al naso. Fiammetta annuì, spaventata. Sapeva che la collega non contava molto più di lei nella ditta 'Eredi Malagutti, cadeaux e pegni', ma i propri inconvenienti con il tempo e con l'equilibrio degli oggetti la ponevano in una penosa condizione di sudditanza. Aveva bisogno che Gina nascondesse i suoi ritardi, le dicesse dove riporre le cose di cui lei, dopo aver spolverato, dimenticava la collocazione, riaggiustasse quelle che le cadevano dalle mani. Oh, perché era così maldestra? E perché tra tanti lavori possibili aveva trovato proprio quello per cui aveva meno attitudine, che richiedeva sicurezza, cura e competenza? E con una padrona in grado di farle tremare le gambe con un solo sguardo…

    Radunando gli indumenti in una palla disordinata, li scaraventò in uno sgabuzzino separato dalla sala da una tenda verde scuro. Sentì dei rumori provenire dall'alto ed emise un gridolino tra i denti. Corse al bancone, si chinò e, recuperato il piumino che costituiva il suo principale strumento di lavoro, cominciò ad agitarlo sugli scaffali che ricoprivano ogni parete del negozio, colmi degli oggetti più disparati.

    «Piano, sciocca, o romperai quel Capodimonte!»

    Il sibilo di Gina precedette di poco l'apparizione della signorina Livia in cima alla rampa che portava al primo piano, dove si trovava la sua abitazione privata e, per mancanza di spazio, anche l'ufficio. Un uomo magro e piccolo, interamente vestito di marrone e dal contegno nervoso le stava di lato, badando a restare un po' arretrato.

    «Allora siamo intesi, signor Zanni. Mi aspetto di ricevere quei carillon al massimo tra due giorni.»

    «Cinque, signorina Lanteri.»

    «Due» ribadì spietata la donna, scendendo i gradini senza guardarlo. «O dovrò annullare l'ordine. Sarebbero dovuti arrivare già da una settimana.»

    «Lo so e me ne scuso infinitamente.»

    L'uomo estrasse un fazzoletto dalla tasca e si asciugò la fronte, che non sembrava aver bisogno di quel tipo di attenzione.

    «Fiammetta!»

    La ragazzina si gelò con il piumino in mano, le spalle ancora rivolte alla scala. «Sì, signorina?»

    «Accompagna il signor Zanni alla porta. E cautela con quel Capodimonte: è molto costoso.»

    La donna risalì la scala e tornò al piano superiore, mentre il rappresentante di articoli da regalo arrivava al piano del negozio e si avviava all'uscita. Certo di non essere visto, scambiò con le due commesse uno sguardo di disperazione, con le palpebre spalancate e un'alzata di sopracciglio, e quindi, scortato dalla ragazzina, raggiunse la porta. Il tintinnio della campanella d'argento annunciò la sua uscita.

    «Quella là

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