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Passione a San Valentino (eLit): eLit
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Passione a San Valentino (eLit): eLit
E-book110 pagine1 ora

Passione a San Valentino (eLit): eLit

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Info su questo ebook

La prima: passarlo ancora una volta da sola. Escluso!

La seconda: scendere in strada, fermare il primo uomo decente che passa e invitarlo a cena. Rischioso, da tenere come ultima risorsa.

La terza: accettare la corte del suo capo, Rafael Ransome, un uomo tanto sexy quanto arrogante. Mmh, si può fare!

D'altronde, non ci sarebbe nulla di male... si tratterebbe di una sola sera, ed eventualmente di una notte di fuoco. Rafael è un playboy incallito e certo non è alla ricerca di una relazione stabile. E lei di sicuro non vuole lasciarsi coinvolgere da un uomo che non conosce il significato della parola impegno. Ma il giorno di San Valentino tutto può succedere, anche scoprire che, nella vita, è lecito correre qualche rischio.
LinguaItaliano
Data di uscita31 gen 2017
ISBN9788858965979
Passione a San Valentino (eLit): eLit
Autore

Kim Lawrence

Autrice inglese, rivela nei suoi romanzi la propria passione per le commedie brillanti.

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    Anteprima del libro

    Passione a San Valentino (eLit) - Kim Lawrence

    successivo.

    1

    Le porte dell'ascensore si stavano chiudendo con un fruscio quando Maggie Coe vi s'infilò.

    «È tutto il giorno che ti corro dietro, Rafe!» esclamò senza fiato. «Devo parlarti di una cosa importante.»

    Rafael Ransome non considerava l'ascensore il luogo ideale per discutere d'affari, soprattutto se stava rientrando a casa dopo aver passato dodici ore filate a convincere un intransigente funzionario di una ditta di componenti elettronici sull'orlo del fallimento che assegnare un aumento del cinquanta per cento di paga a se stesso e all'intero staff dirigenziale, e contemporaneamente spedire a casa gli operai, non era la miglior strategia per assicurare all'impresa un futuro di successo!

    A novantanove persone su cento sarebbe bastato guardarlo in faccia per capire che non era il momento giusto per esporgli un problema, ma Maggie Coe non faceva di sicuro parte di quel gruppo.

    Rafael si passò una mano sulla mascella ispida e fece una smorfia. Dal punto di vista professionale, aveva una grande stima di Maggie, ma la sua efficientissima segretaria diventava una vera spina nel fianco quando tutto ciò che desideravi era una doccia calda e una bibita fredda.

    «Sembra che tu possa disporre di me per i prossimi sessanta secondi.» Più o meno quanto, a detta di sua madre, duravano le sue relazioni.

    Nonostante quell'inizio scoraggiante, Maggie ci mise un attimo a catturare tutta la sua attenzione.

    «Dunque, in pratica, lei si limiterebbe a smistare la posta.» Come sempre, Rafael andò dritto al sodo. «Giusto?»

    Maggie annuì, troppo soddisfatta di sé per cogliere la nota di gelida disapprovazione nella voce del capo. «E leccare i francobolli» aggiunse con un sorrisetto.

    Sollevò gli occhi convinta che Rafe la stesse osservando pieno d'ammirazione perché lei aveva trovato la soluzione ideale a un fastidioso problema... ovvero Natalie Warner, una dipendente che non sembrava afferrare quali fossero le sue priorità.

    Alla Ransome & Ransome non sapevano che farsene di un'impiegata che arrivava in ritardo appena la figlia prendeva un raffreddore, sebbene riuscisse a recuperare regolarmente il tempo perso, lavorando alla fine oltre il dovuto.

    Inoltre, il fatto che non si lamentasse mai, nemmeno quando le veniva assegnata una quantità assurda di compiti a dir poco noiosi, di certo non agevolava il suo rapporto con Maggie. Quest'ultima era più che mai convinta che, dimostrandosi eccessivamente tolleranti con Natalie, l'azienda rischiava di creare un pericoloso precedente, col risultato che, come aveva fatto presente al signor Ransome, chiunque avrebbe cominciato ad andare e venire a suo piacimento.

    In breve, sarebbe scoppiata l'anarchia.

    Benché incapace di decifrare la sua espressione, Maggie non dubitava che un uomo come Rafael Ransome, che credeva fermamente nell'efficienza e che non esitava a rendersi impopolare pur di ottenerla, condividesse il suo punto di vista.

    L'ascensore terminò la sua corsa, ma Rafe pigiò il pulsante che bloccava le porte e si girò di nuovo verso la sua assistente.

    «Non ti sembra che smistare la posta e leccare francobolli rappresenti uno spreco per una persona con le sue capacità?» le chiese. Chiunque lo conoscesse almeno un po' non si sarebbe fatto ingannare dal suo tono distaccato, ma Maggie era beatamente ignara dei segnali di pericolo che lo sguardo del boss le stava inviando.

    «Be', spero che se ne renderà conto» rispose, pungente.

    Rafael corrugò la fronte. Tendenzialmente, per Maggie era tutto o bianco o nero, anche se, nel complesso, la si poteva definire una persona equilibrata. La sua ostilità nei confronti di Natalie Warner era un fatto quasi personale, e questo non era da lei.

    La verità era che Natalie aveva il potere di esasperare chiunque le stesse intorno.

    E, per quanto lo riguardava, quella donna l'aveva di sicuro colpito. Non sotto il profilo personale, naturalmente. Era sua buona norma non mischiare mai gli affari con i sentimenti. Solo che non sopportava di vedere sprecato il talento, e Natalie Warner ne possedeva a quintali.

    Anche se, per qualche strana ragione nota a lei soltanto, pareva decisa a non sfruttarne neanche un grammo.

    «Dunque speri che si senta umiliata e che dia le dimissioni...?» Anche un bambino avrebbe capito la tattica di Maggie.

    «Sta a lei decidere. Ma diciamo pure che non farei niente per dissuaderla.»

    Sembrava così compiaciuta che Rafael dovette farsi violenza per placare la rabbia che, tutt'a un tratto, sentiva ribollirgli dentro. Ironia della sorte, Natalie Warner non avrebbe provato un briciolo di gratitudine nei suoi confronti, se fosse venuta a sapere di aver risvegliato il suo istinto di protezione.

    L'immagine di un visetto a forma di cuore gli si parò davanti agli occhi e il suo volto assunse una espressione vaga. Natalie Warner non gli arrivava neanche alla spalla e sembrava più delicata di una statuina di porcellana... Ma guai a chi si fosse fatto ingannare dalla sua apparente fragilità!

    L'uomo, la cui indole cavalleresca fosse stata ridestata dal suo aspetto esteriore, avrebbe fatto meglio a reprimerla, a meno che non volesse ricevere una sfuriata in cambio dei suoi sforzi. Rafael l'aveva vista in azione e aveva provato pena per lo sprovveduto che le aveva offerto una mano.

    Rafael ammirava le donne indipendenti e coraggiose. Le apprezzava, ma si guardava bene dal farsi coinvolgere emotivamente da loro. In questa fase della sua vita non c'era spazio per una relazione che richiedesse un particolare impegno.

    Ma Natalie Warner non era solo una donna che sapeva di poter contare su se stessa. Era il tipo di ragazza permalosa e testarda che, pur di non darsi per vinta, non avrebbe chiesto un bicchier d'acqua nemmeno se fosse stata avvolta dalle fiamme.

    «Hai considerato che, se volesse farcela pagare, potrebbe accusarci di fare del mobbing?»

    Maggie si affrettò a rassicurarlo spiegandogli che aveva pensato anche a quell'evenienza. «Non c'è pericolo perché la sua qualifica rimarrebbe la stessa, e anche la paga. Sulla carta il contenuto del suo lavoro resterebbe invariato.» La donna si strinse nelle spalle. «Non potrebbe accusarci di nulla.»

    Alla faccia della sorellanza di cui sentiva tanto parlare.

    «Non ti frena neppure il fatto che sia una madre single?»

    Questa volta anche Maggie percepì la freddezza nella sua voce. E impallidì sotto lo sguardo di disapprovazione di Rafael.

    «Se mi frena?» ripeté confusa mentre cercava rapidamente di formulare una risposta. Stava diventando palese che, lungi dall'essere compiaciuto della bravura della segretaria, inspiegabilmente, Rafael era in collera con lei... e, come sempre, riusciva a essere devastante nonostante non perdesse un grammo del suo proverbiale aplomb. «In che senso?» indagò Maggie, nel disperato tentativo di mantenere un contegno davanti alla disapprovazione del suo capo che ammirava con sincerità.

    «Non fare l'ingenua con me, Maggie» ribatté lui strascicando le parole, un'espressione d'impazienza stampata sul bel volto dai lineamenti regolari.

    «Hai detto tu stesso che non c'è spazio per il sentimentalismo sul posto di lavoro» gli rammentò sull'orlo della disperazione. «Vuoi che rimanga dov'è?»

    Era una domanda troppo diretta, alla quale Rafe non sapeva proprio come rispondere.

    Paradossalmente, avrebbe dormito sonni più tranquilli se avesse lasciato Maggie libera di sistemare Natalie Warner in un angusto sgabuzzino... Quella ragazza gli dava più noia di una spina nel fianco... Rafe sospirò. Benché fosse tentato di farlo, non poteva permettere una cosa del genere. Non sarebbe stato corretto sotto tutti i punti di vista. Si passò una mano fra i capelli consapevole che questa era una di quelle volte in cui si rammaricava di essere una brava persona!

    «Non ti permetterò di relegare Natalie Warner in un angolo, Maggie.» Scandì le sue istruzioni in modo che non ci fossero malintesi. «Non voglio che venga trasferita in un altro reparto, se non dietro una mia personale richiesta.»

    Vide lo stupore dipingersi sul volto di Maggie e si rammaricò di non aver omesso l'aggettivo personale.

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