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Una volta ancora: Harmony Collezione
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E-book152 pagine2 ore

Una volta ancora: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Fare i bagagli, salire su un aereo e atterrare nell'elegante Ginevra. A Hilary è accaduto tutto in poche ore, per un motivo assurdo: il suo ex marito, il seducente Roel, la rivuole. Immediatamente. Quando Hilary scopre il motivo di tanta urgenza, rimane allibita. Costretta a partire con Roel per la sua villa al mare, deve fingere che quattro anni non siano passati. Ma quella che all'inizio sembra una recita faticosa, si trasforma giorno dopo giorno in un gioco appassionato.
LinguaItaliano
Data di uscita10 ago 2016
ISBN9788858953198
Una volta ancora: Harmony Collezione
Autore

Lynne Graham

Lynne Graham vive in una bellissima villa nelle campagne dell'Irlanda del Nord.Lynne ama occuparsi della casa e del giardino, soprattutto nel periodo che lei considera il più magico dell'anno, il Natale.

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    Anteprima del libro

    Una volta ancora - Lynne Graham

    successivo.

    1

    «Naturalmente non gli rinnoverà il contratto. La Banca Sabatino non ha posto per operatori finanziari incapaci.» Roel Sabatino aggrottò la fronte. Era un banchiere internazionale e un uomo molto occupato, per cui considerava quella conversazione una perdita del suo preziosissimo tempo.

    Stefan, il suo direttore generale, si schiarì la gola. «Pensavo che, forse, una breve chiacchierata con Rawlinson potesse aiutarlo a rimettersi in carreggiata» azzardò.

    «Non credo nelle brevi chiacchierate e non concedo seconde opportunità» ribatté Roel glaciale. «La reputazione della banca si basa sulla sua capacità di creare profitto.»

    Roel Sabatino, plurimiliardario svizzero e nono discendente di una famiglia di banchieri, era conosciuto a livello mondiale come uno dei più grandi esperti di economia globale. Era un uomo di successo, intelligente, bello, ma purtroppo non era molto rinomato per la sua comprensione umana verso i dipendenti che avevano problemi personali; era temuto e ammirato allo stesso tempo per la sua spietata mancanza di sentimenti.

    Malgrado ciò, Stefan Weber fece un ultimo sforzo in difesa dello sfortunato membro del suo staff. «Il mese scorso la moglie di Rawlinson lo ha lasciato...» spiegò.

    «Sono il suo datore di lavoro, non il suo confidente» tagliò corto Roel. «La sua vita privata non m'interessa.» Una volta chiarito il punto, lasciò l'ufficio e raggiunse il parcheggio delle auto con il suo ascensore privato. Mentre saliva sulla sua Ferrari curvò la bocca in una smorfia di disprezzo. Che razza di uomo poteva mai permettere a una donna di interferire con la sua professione al punto di compromettere un'ottima carriera? Una persona debole e priva di qualsiasi autodisciplina, decise Roel sprezzante scuotendo orgoglioso la sua testa scura.

    Un maschio che si lamentava dei propri problemi personali e che per quello si aspettava un trattamento speciale era una bestemmia per Roel Sabatino. Per lui la vita era una continua sfida e, grazie a una infanzia tristemente austera. lo sapeva meglio di chiunque altro.

    Sua madre se n'era andata quando era molto piccolo e con lei era scomparsa qualsiasi manifestazione di affetto o tenerezza. All'età di cinque anni era stato messo in collegio, dal quale poteva tornare a casa solo se i suoi risultati scolastici soddisfacevano le alte aspettative di suo padre. Era stato allevato per essere un uomo duro, privo di emozioni, e fin da subito aveva imparato a non chiedere e a non sperare nei favori di qualcuno.

    Il telefono dell'auto suonò mentre attraversava il centro trafficato di Ginevra all'ora di punta. Si pentì di non avere preso la limousine condotta dal suo autista personale. La telefonata era da parte del suo avvocato, Paul Correro. Era a lui che si rivolgeva quando doveva trattare questioni personali riservate.

    «Credo sia mio dovere ricordarti che è arrivato il momento di porre fine a una certa faccenda» gli rammentò Paul.

    Roel e Paul avevano studiato insieme all'università dove erano diventati grandi amici.

    «Sputa il rospo» lo sollecitò lui.

    Paul esitò. «Veramente speravo che affrontassi tu per primo l'argomento. Sono passati ormai quattro anni. Non pensi che sia ora di sciogliere il tuo matrimonio di convenienza?»

    Preso alla sprovvista, Roel pigiò il piede sul freno e la Ferrari si arrestò di colpo. Alle sue spalle cominciò un concerto di clacson impazienti che misero a dura prova il suo orgoglio.

    La voce modulata di Paul, che era ignaro dell'effetto che aveva avuto sull'amico la sua dichiarazione, continuò: «Pensavo di combinare un appuntamento questa settimana, visto che lunedì prossimo andrò in vacanza».

    «Questa settimana per me è impossibile» ribatté istantaneamente Roel. «Me ne ero del tutto dimenticato. Mi hai colto di sorpresa.»

    «Non credo sia possibile» commentò Paul.

    «È meglio se ti richiamo io più tardi. In questo momento mi trovo imbottigliato nel traffico.» Roel concluse in fretta la telefonata e strinse le labbra.

    Paul aveva avuto ragione a sollevare la questione del matrimonio che aveva dovuto contrarre quattro anni prima. Non aveva avuto altra scelta. Come era potuto sfuggirgli dalla mente di rescindere quell'inconsistente legame? Be', in fondo conduceva una vita molto impegnata e non aveva certo il tempo di pensare a quella ridicola situazione in cui si era trovato per aggirare le ultime volontà testamentarie di suo nonno.

    Clemente Sabatino era stato un lavoratore indefesso ma quando si era ritirato dalla banca, a sessantacinque anni, si era innamorato alla follia di una donna che aveva la metà dei suoi anni. L'aveva sposata e aveva abbracciato la filosofia New Age. Quel suo inaccettabile comportamento aveva allontanato definitivamente il nonno dal padre conservatore di Roel.

    Quattro anni prima Clemente era morto e lui era rimasto esterrefatto allorché il notaio gli aveva letto le sue ultime volontà.

    Clemente aveva stabilito che, se il nipote non si fosse sposato entro una certa data, Castello Sabatino, dimora avita della famiglia, sarebbe andata allo Stato.

    Sebbene Roel fosse cresciuto disprezzando qualunque forma di sentimentalismo, non aveva potuto fare a meno di ricordare alcuni momenti felici trascorsi in quel luogo. Avrebbe potuto comprare qualsiasi altro castello antico, ma quello aveva sempre avuto un posto particolare nel suo cuore. I Sabatino vi avevano abitato per secoli e la possibilità di perderlo per sempre lo aveva sconvolto.

    Qualche mese più tardi, mentre si trovava a Londra per affari, aveva approfittato di una pausa per farsi tagliare i capelli. Malgrado fosse in un luogo pubblico, aveva telefonato a Paul con il cellulare per discutere gli insormontabili problemi creati dal testamento del nonno. Aveva parlato in italiano pensando così di garantirsi una certa privacy. Ma si era sbagliato; la sua parrucchiera si era intromessa in quella conversazione privata e si era offerta come moglie di facciata per consentirgli di conservare Castello Sabatino.

    Era stato in questo modo che Hilary Ross aveva stretto un accordo di matrimonio con lui. Quanti anni aveva adesso?, si chiese Roel. Ventitré l'ultimo San Valentino, rammentò senza esitazioni. Era pronto a scommettere che non sembrava più adulta di una teenager. Era una ragazza piccola ma graziosa, e con tutte le curve al posto giusto. Il giorno in cui l'aveva conosciuta era vestita di nero, e nero era anche il trucco da vampiro sul viso, ricordò con un sorriso. Strano come potesse essere incredibilmente sexy un vampiro, rifletté distratto. Prima che il semaforo diventasse verde prese dalla tasca il portafoglio ed estrasse la foto istantanea che lei gli aveva dato firmandosi: tua moglie Hilary. Dietro gli aveva scritto il suo numero di telefono.

    «Qua... qualcosa per ricordarmi» aveva balbettato, pur sapendo che Roel non avrebbe cercato di contattarla se non per motivi strettamente legali. Baciami, lo aveva implorato poi in silenzio, solo con i suoi grandi occhi.

    Determinato fino all'ultimo, lui aveva resistito alla tentazione improvvisa che lo aveva sopraffatto. Avevano sottoscritto un accordo che non prevedeva per nessuna ragione il sesso. Paul era stato chiaro al riguardo; se avessero consumato il matrimonio, Hilary Ross avrebbe potuto avanzare pretese di tipo economico.

    Roel sbuffò e si disse che doveva essersi immaginato quel suo irresistibile desiderio di baciarla. Che fascino poteva mai esercitare su di lui una simile ragazza? Aveva lasciato la scuola a sedici anni, era una giovane ignorante della classe operaia... una parrucchiera! Una piccola parrucchiera che non arrivava al metro e sessanta, senza interessi culturali o sofisticatezze.

    Abbassò lo sguardo sulla fotografia. Non era bella, ricordò a se stesso rabbuiandosi perché permetteva alla sua mente di perdere tempo in simili pensieri. Le sopracciglia erano troppo dritte e folte, e il naso un po' largo. Però i suoi occhi erano vivi e brillanti, il sorriso sincero e radioso.

    «Nel periodo in cui lavoravo come apprendista spendevo ogni penny che guadagnavo in scarpe» gli aveva confidato lei spontaneamente un giorno. «E quando mia nonna e mio nonno si conobbero seppero subito, prima ancora di parlarsi, che erano destinati l'uno all'altro. In realtà non potevano parlare perché la nonna non sapeva una parola di inglese e il nonno una di italiano. Non credi che sia terribilmente romantico?»

    Roel non si era preso neppure la briga di risponderle e si era opposto a ogni suo tentativo di flirtare con lui. Era uno snob, sia dal punto di vista intellettuale sia sociale, e Hilary Ross non apparteneva al suo mondo, senza contare che la consuetudine dei maschi Sabatino era di sposare donne interessate e troppo intelligenti, e lui non avrebbe rischiato di seguire le orme di suo padre e di suo nonno commettendo lo stesso cruciale errore. Pertanto aveva soppresso quello che aveva riconosciuto come una inappropriata e pericolosa attrazione verso una ragazza inadeguata. Eppure non poteva dimenticare l'ultima volta che aveva visto la sua finta moglie; l'allegria dei suoi occhi, il sorriso coraggioso che voleva comunicargli a tutti i costi che prima o poi avrebbe trovato un uomo che credeva nell'amore. Chissà se aveva scovato questo mitico maschio?

    Perso in questi pensieri, Roel svoltò a un incrocio ed ebbe soltanto una frazione di secondo per reagire nel momento in cui una bambina si buttò in mezzo alla strada all'inseguimento di un cane. Frenò di colpo ruotando il volante per evitare la piccola, e andò a sbattere con la Ferrari contro il muro dalla parte opposta della strada. Avrebbe anche potuto cavarsela se avesse avuto la possibilità di uscire dall'auto prima che un altro veicolo gli finisse addosso. Quella seconda collisione gli provocò un dolore acuto alla base del collo che gli fece perdere completamente conoscenza.

    Venne trasportato in ospedale mentre teneva ancora stretta tra le dita la fotografia di Hilary, che si rifiutava di lasciare. La sorella di suo padre, Bautista, fu chiamata d'urgenza al Pronto Soccorso.

    Un'imperiosa bruna, vestita in un modo poco consono a una signora di sessant'anni, arrivò furibonda per essere stata disturbata. Roel sarebbe stato bene! Roel era indistruttibile; tutti i maschi Sabatino lo erano. A parte il colpo alla testa non aveva ferite gravi. Il giorno dopo lei sarebbe dovuta partire per Milano per assistere all'inaugurazione di una mostra in compagnia del suo fidanzato Dieter, ed era determinata a non cambiare i propri programmi.

    Soltanto dieci giorni prima avevano avuto un'accesa discussione, quando il nipote aveva saputo che il giovane e avvenente scultore non era altro che un cacciatore di vecchie ereditiere. In quella circostanza Roel era stato molto sgradevole. Perché mai Dieter non avrebbe potuto volerla per se stessa? Bautista era sicura di essere ancora una donna di una certa avvenenza, dotata di una personalità esplosiva. Quattro divorzi non erano riusciti a minare la sua fiducia nell'amore e nel matrimonio.

    Quando alla fine un medico la informò che il nipote, sebbene avesse ripreso conoscenza, sebrava soffrire di una temporanea amnesia, il suo senso di frustrazione divenne incontenibile.

    «Sa se sua moglie è già stata avvisata?» le chiese a quel punto il dottore.

    «Mio nipote non è sposato.»

    Con uno sguardo di sorpresa l'altro le porse una fotografia stropicciata. «E

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