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Ufficiale e gentiluomo: Harmony Collezione
Ufficiale e gentiluomo: Harmony Collezione
Ufficiale e gentiluomo: Harmony Collezione
E-book140 pagine1 ora

Ufficiale e gentiluomo: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Sempre il mare, uomo libero, amerai... È ciò che pensa Margie Donobue quando incontra per la prima volta Hunter Cabot, ufficiale della marina in congedo temporaneo e impenitente playboy. Durante la sua assenza, lei si è occupata della dimora di famiglia, dichiarando al vicinato di essere sua moglie per mettere a tacere le malelingue. Gestire quella strana situazione si sta rivelando più complicato del previsto perché, nonostante i continui litigi, l'attrazione tra loro è potente e inarrestabile come il mare in burrasca e, quando il giorno lascia spazio alla notte, il richiamo dei sensi è più forte del canto ammaliatore delle sirene.

LinguaItaliano
Data di uscita10 feb 2014
ISBN9788858919293
Ufficiale e gentiluomo: Harmony Collezione
Autore

Maureen Child

Maureen Child ha al suo attivo più di novanta tra romanzi e racconti d'amore. È un'autrice molto amata non solo dal pubblico ma anche dalla critica, infatti è stata nominata per ben cinque volte come migliore autrice per il prestigioso premio Rita.

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    Anteprima del libro

    Ufficiale e gentiluomo - Maureen Child

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    An Officer and a Millionaire

    Silhouette Desire

    © 2009 Maureen Child

    Traduzione di Eleonora Motta

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-5891-929-3

    www.eHarmony.it

    Questo ebook contiene materiale protetto da copyright e non può essere copiato, riprodotto, trasferito, distribuito, noleggiato, licenziato o trasmesso in pubblico, o utilizzato in alcun altro modo ad eccezione di quanto è stato specificamente autorizzato dall’editore, ai termini e alle condizioni alle quali è stato acquistato o da quanto esplicitamente previsto dalla legge applicabile. Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata di questo testo così come l’alterazione delle informazioni elettroniche sul regime dei diritti costituisce una violazione dei diritti dell’editore e dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla Legge 633/1941 e successive modifiche.

    Questo ebook non potrà in alcun modo essere oggetto di scambio, commercio, prestito, rivendita, acquisto rateale o altrimenti diffuso senza il preventivo consenso scritto dell’editore. In caso di consenso, tale ebook non potrà avere alcuna forma diversa da quella in cui l’opera è stata pubblicata e le condizioni incluse alla presente dovranno essere imposte anche al fruitore successivo.

    1

    Hunter Cabot, ufficiale delle forze speciali degli Stati Uniti d’America, aveva una ferita da proiettile in via di guarigione, una licenza di trenta giorni e, a quanto pareva, una moglie che non aveva mai conosciuto.

    Nel tragitto verso casa, a Springville in California, fece una sosta alla stazione di servizio di Charlie Evans per fare rifornimento di carburante.

    E proprio lì iniziarono i suoi guai.

    «Hunter, vecchio mio, è bello rivederti. Margie non ci ha avvertito del tuo ritorno.»

    «Margie?» domandò lui, appoggiandosi al paraurti anteriore del suo pickup nero, con una smorfia causata dal dolore al fianco.

    Charlie, suo compagno di liceo, scosse la testa sorridendo e prese a riempirgli il serbatoio. «Immagino che la tua mogliettina non vedesse l’ora di averti tutto per sé, eh?»

    «Mia...» Hunter non riusciva nemmeno a pronunciare la parola. Lui non aveva nessuna moglie. «Senti, Charlie...»

    «Come biasimarla?» commentò l’altro, con una strizzatina d’occhio, terminando l’operazione e avvitando il tappo. «Sei sempre impegnato in qualche missione speciale da qualche parte, nel mondo. Deve essere dura per lei.»

    Mai ricevuto una lamentela da parte di una donna, considerò Hunter con un guizzo d’orgoglio, mentre l’amico continuava il suo monologo come un fiume in piena.

    «Scommetto che Margie è ansiosa di vederti. Ci ha raccontato tutto della vostra luna di miele a Bali.»

    «Charlie...»

    «Ehi, amico, non c’è bisogno che tu aggiunga una parola.»

    Che cosa avrebbe potuto dire? Hunter scosse la testa, pagò il carburante e se ne andò. Forse Charlie, a forza di respirare i fumi della benzina, si era bruciato il cervello.

    Purtroppo, però, non era così.

    Fermo al semaforo di Main Street, volse casualmente lo sguardo fuori dal finestrino e sorrise alla signora Harker, sua insegnante delle elementari, che adesso doveva avere circa cent’anni. Mentre la vecchia signora attraversava sulle strisce pedonali davanti a lui, si fermò e agitò una mano rugosa.

    «Hunter Cabot, hai una moglie meravigliosa. Mi auguro che tu la tenga di gran conto.»

    Accigliato, si limitò ad annuire all’unica maestra che era mai stata in grado di tenergli testa, incutendogli un terrore senza precedenti.

    Stava iniziando a stizzirsi davvero. Che fossero tutti impazziti in città?

    Proseguendo verso casa, dovette sopportare altri commenti sulla sua deliziosa mogliettina, fino a quando non imboccò l’ampio viale che conduceva alla villa dei Cabot. Finalmente avrebbe scoperto cosa diavolo stesse accadendo.

    Afferrò la sacca da viaggio dal sedile posteriore e si precipitò in casa, travolgendo la governante che gli stava andando incontro battendo le mani, per la gioia di vederlo.

    «Hunter!»

    «Scusa, Sophie!» gridò da sopra la spalla, affrontando i gradini dello scalone due alla volta. «Ho assolutamente bisogno di una doccia. Più tardi parleremo.»

    Percorse il lungo corridoio con passo deciso verso le proprie stanze. Una volta entrato, gettò con malagrazia la sacca per terra e si fermò, impietrito. Nel suo bagno, si udiva scorrere l’acqua della doccia.

    Sua moglie?

    Collera, mista a curiosità, prese a ribollirgli nelle viscere, e gli annebbiò la mente spingendo a spalancare la porta del bagno.

    Lo accolse un muro di vapore e la voce di una donna che canticchiava. Margie, la sua presunta moglie, era anche stonata.

    Be’, visto che erano sposati... Hunter aprì la doccia e rimase a fissare un sinuoso corpo femminile nudo, grondante d’acqua.

    Lei si voltò di scatto, con un gridolino di spavento, cercando inutilmente di nascondere tutte quelle curve esposte allo sguardo dell’uomo.

    Hunter sorrise, malizioso. «Ciao, piccola. Sono tornato a casa.»

    «Chi... cosa... come...»

    «Su, tesoro, ti sembra questo il modo di dare il benvenuto a tuo marito?» commentò strascicando le parole, divertito per la sua espressione sconvolta.

    «Io...»

    Fantastico. Gli occhi spalancati, il fiato grosso. L’aveva messa terribilmente a disagio e incapace di trovare una via d’uscita a quell’incresciosa situazione.

    Per quel che lo riguardava, la signorina non sarebbe andata da nessuna parte, almeno fino a quando non avesse risposto ad alcune domande. E se fosse esistito il modo di metterla ancor più in imbarazzo, Hunter non avrebbe esitato a metterlo in pratica. Quella donna meritava la corte marziale. Come aveva osato farsi passare per sua moglie?

    L’acqua continuava a scorrere e il vapore riempì tutta la stanza. Con una rapida occhiata alla mensola, Hunter notò una sfilza di vasetti e barattoli di lozioni da corpo di ogni tipo. Roba da donne. Inoltre, gli asciugamani neri, che tanto amava, erano stati sostituiti da altri di colore blu.

    E da quando c’era un vaso di fiori sul tavolino da toeletta di marmo?

    Non c’era che dire, la ragazza si era sistemata proprio bene in casa sua. Il che significava che aveva imbrogliato suo nonno, insinuandosi nel suo fragile cuore e accattivandosi le sue simpatie. Trattenne a stento l’impulso di metterle le mani addosso.

    Comunque fosse, adesso il gioco era finito. Poco importava se fosse maledettamente attraente.

    Fece un passo in avanti e fu avvolto dalla deliziosa fragranza del suo bagnoschiuma. Gelsomino, ne era certo. Era imbattibile a riconoscere gli aromi, specialmente sulla pelle di una donna.

    Una donna. Era trascorso diverso tempo dall’ultima volta che si era avvicinato a una rappresentante del gentil sesso. Impegnato in una missione dopo l’altra, non ne aveva avuto occasione. Ora, però, la vicinanza di un corpo femminile nudo, bagnato e profumato, gli stava risvegliando ogni singola cellula. Era tanto infuriato quanto eccitato.

    Lei, invece, lo stava fissando terrorizzata come se si trovasse di fronte un cobra. Bella recita, non c’era che dire. Era davvero un’abile bugiarda.

    «Allora, neanche un bacio?» la sfidò Hunter, serrando le distanze. Se lei avesse abbassato un braccio avrebbe potuto godere pienamente dello spettacolo offerto dal suo seno alto e pieno. «Non ti sono mancato, tesoro?»

    Se mai fosse stato possibile, lei spalancò ancora di più gli occhi e scosse i riccioli rosso scuro, spruzzando minuscole gocce d’acqua intorno a sé e sul viso di Hunter.

    «Stai lontano da me, pervertito!»

    Lui rise, divertito. «Pervertito? Sono solo un marito che desidera salutare come si deve la propria moglie.»

    «Ma quali saluti!» esclamò lei e, con una mossa fulminea, riuscì ad agguantare il telo di spugna blu, appeso appena fuori dalla doccia e vi si avvolse tutta.

    Che peccato. Hunter si stava godendo lo spettacolo. Lo consolò il pensiero che, almeno, sua moglie possedeva un corpo spettacolare e gli aveva risvegliato il desiderio di esplorare delle morbide curve femminili.

    Erigendosi in tutta la sua poco elevata statura, lei lo fissò con gelidi occhi color smeraldo ma, di certo, non poteva competere con il sangue freddo di un ufficiale delle forze speciali della marina.

    Era giunta l’ora di scoprire le carte.

    «Chi diavolo sei?» ruggì Hunter.

    Lei inclinò la testa da un lato, continuando a gocciolare acqua e strinse ancora più forte la barriera difensiva dell’asciugamano.

    «Chi sono?» ribatté col fiato corto. «Mi trovo nel mio bagno, a godermi una fantastica doccia pensando agli affari miei, quando...» Trattenne il respiro, colta da un’improvvisa illuminazione. «Tu sei... Come ho fatto a non riconoscerti? Mi hai spaventato a tal punto che...»

    Hunter alzò le sopracciglia con espressione pigra e vagamente infastidita. «Bimba, se ti ho intimorito, è solo colpa tua. Immaginati come mi sono sentito quando ho scoperto che tutti gli abitanti di questa dannatissima città sapevano che avevo una moglie di cui io non conoscevo nemmeno l’esistenza.»

    «Santo cielo!»

    «Ottengo un permesso di un mese per rimettermi, controllare che mio nonno stia bene e, sorpresa sorpresa, tutti quelli che incontro non fanno altro che parlarmi di mia moglie e di quanto sarà felice di vedermi.»

    «Be’, non sono affatto felice» sottolineò lei con tono sgarbato. «Sono irritata. E anche seccata.»

    Hunter avanzò di un passo, incombendo sulla sua figura minuta, costringendola a sollevare la testa.

    «Oh, come mi dispiace. Saresti tu quella

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