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Sedotta dal piacere: Harmony Collezione
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E-book159 pagine2 ore

Sedotta dal piacere: Harmony Collezione

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Info su questo ebook

Il nuovo incarico di Lydia Holmes è fare da guardia del corpo - e che corpo! - ad Antonio Santini, milionario che ha ricevuto l'ennesima minaccia. Abituato ad affrontare ogni tipo di rischio e sorpresa, Antonio Santini non avrebbe mai pensato che essere seguito giorno e notte potesse essere così piacevole. E poi, fingere di essere una vera coppia non è tanto difficile, se invece di recitare si può semplicemente dare libero sfogo ai propri istinti...
LinguaItaliano
Data di uscita10 lug 2020
ISBN9788830517134
Sedotta dal piacere: Harmony Collezione
Autore

Carol Marinelli

Nata e cresciuta in Inghilterra, ha conosciuto il marito durante una vacanza in Australia.

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    Anteprima del libro

    Sedotta dal piacere - Carol Marinelli

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    Taken for His Pleasure

    Harlequin Mills & Boon Modern Romance

    © 2006 The Sal Marinelli Family Trust

    Traduzione di Velia De Magistris

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2007 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3051-713-4

    1

    «Fortunata te» ripeté Maria per l’ennesima volta, mentre era aggrappata al sacco per l’allenamento contro il quale la sua amica si stava accanendo.

    I riccioli rossi di Lydia erano da tempo sfuggiti alla coda di cavallo in cui li aveva costretti, e ondeggiavano al ritmo dei poderosi colpi che stava sferrando. Le braccia snelle e lunghe si muovevano con un’impressionante sveltezza, vorticando in quell’esercizio che le era utile a rafforzare i muscoli, ma soprattutto a sfogare la rabbia e la frustrazione.

    «Proprio fortunata! Coraggio, Lydia, colpisci con più forza!» si autoincitò Lydia. «Sono stanca» ammise poi, il respiro affannoso. Appoggiò le mani sulle ginocchia e scosse la testa. «E fortunata non è proprio l’aggettivo che userei per descrivermi, visto che sono imprigionata qui dentro, e che non ho un giorno di riposo da settimane.»

    Anche se non c’era nessuno nei paraggi, Lydia aveva parlato a bassa voce. Si sfilò i guantoni e portò la bottiglia alle labbra per bere un lungo sorso d’acqua.

    «Ma di cosa ti lamenti? Restare incollata ad Antonio Santini è la mia idea di sogno impossibile che si trasforma in realtà. Pensa invece come devo sentirmi io!» esclamò Maria, prendendo la bottiglia dalle mani di Lydia. «Costretta a fingere di essere l’assistente della sua vecchia, grassa segretaria personale! Oh, ma perché non hanno affidato a me il compito di proteggere Santini?»

    Lydia respinse una ciocca di capelli che le era ricaduta sugli occhi e sorrise. «Immagino che nessuno avrebbe potuto credere che io fossi italiana, dal momento che le uniche parole che conosco in questa lingua sono pizza e spaghetti» commentò.

    «Io sarei stata più che disposta a farmi tingere i capelli di rosso pur di condividere la stanza da letto con Antonio Santini» insistette Maria. «Ancora non riesco a credere che hanno scelto te come sua fidanzata, e non me.»

    E in effetti, Maria stava dicendo la verità... Era davvero incredibile che lei fosse stata considerata quella più adatta per trasformarsi nell’amante di Antonio Santini durante la permanenza di quest’ultimo in Australia, pensò Lydia. Perché Antonio Santini preferiva donne minute, eleganti e distaccate.

    Lei non rispondeva a nessuno di quei tre requisiti.

    Vero, aveva un fisico snello e tonico, ma sfiorava il metro e ottanta di altezza, anzi, nei giorni in cui la sua massa di ricci era particolarmente ribelle, lo superava anche. I jeans e le magliette di cotone erano praticamente la sua seconda pelle, e per quello che riguardava l’atteggiamento distaccato... Ebbene, non era certo un attributo fondamentale per una detective. Non eccedeva con la birra, non usava un linguaggio scurrile come invece facevano alcune delle sue colleghe, ma non si tirava mai indietro quando si trattava di esprimere la sua opinione.

    «Sorridi, Lydia!» la esortò Maria. «Questa mattina ti comporti in modo davvero strano. Siamo ospiti in uno dei migliori alberghi di Melbourne, possiamo usufruire di tutte le strutture a nostro piacimento, e tu non fai altro che borbottare» aggiunse, poi, notando con la coda dell’occhio un uomo immerso nella grande piscina che confinava con la palestra, spostò immediatamente la conversazione su un altro argomento. «Che ne pensi di fare una sauna?» propose.

    Sul punto di rispondere di no, entrare in sauna non era proprio la sua massima aspirazione alle sei del mattino, Lydia cambiò idea. La sauna era uno dei punti di incontro che i detective avevano scelto alfine di parlare con la certezza di non essere ascoltati da orecchie indiscrete. «Si, è proprio quello che mi ci vuole» confermò, fingendo un entusiasmo che era ben lungi da provare.

    «Come sta Angelina?» si informò quando, avvolte in teli di spugna bianchi, richiusero la porta della piccola stanza alle loro spalle.

    «Efficiente come sempre» replicò Maria. «E loquace, troppo. Sai, sembra impossibile che tutta la sua squadra lo preceda nei suoi spostamenti per verificare che ogni cosa sia come lui la gradisce, ma è così.»

    «Per noi è un bene» sottolineò Lydia. «È stata proprio Angelina a scoprire cosa sta succedendo.»

    «Sì, ma non credo si tratti di un vero problema. Un mazzo di fiori recapitato in albergo prima del suo arrivo... Potrebbe essere un omaggio di una vecchia fiamma.»

    «Ne dubito, considerando che in due occasioni gli hanno mandato dei fiori, e due volte è stato coinvolto in incidenti potenzialmente mortali» obbiettò Lydia. «Una strana coincidenza, non credi? E non dimenticare tutte le telefonate anonime che sta ricevendo. È logico che i Federali siano in allerta. Immagini la pubblicità negativa nel caso gli accadesse qualcosa?»

    «Sì» confermò Maria scrollando le spalle. «Però continuo a pensare che sia un’esagerazione, detective di esperienza trasformati in guardie del corpo, Kevin costretto a stare tutto il giorno dietro al bancone del bar preparando cocktail... Mi sembra davvero troppo.»

    «Se Santini riuscirà a concludere il suo accordo, il turismo avrà degli incredibili incentivi. Non sono sorpresa se hanno incaricato noi di proteggerlo.»

    «Adoro questo posto» dichiarò Maria dopo aver versato acqua fredda sui carboni in modo da far aumentare ulteriormente la temperatura. «Avremo un aspetto fantastico quando la missione sarà terminata... Non senti tutti i pori della pelle che si aprono?»

    «Tutto questo vapore servirà solo a farmi diventare i capelli ancora più ricci» brontolò Lydia, pericolosamente vicina alle lacrime. Prese posto sulla panca e nascose il viso in un asciugamano. «Avrei davvero desiderato un paio di serate libere» azzardò. «Ho delle cose da fare.»

    «E cosa?» Maria sorrise. «Sai anche tu che a un detective non è permesso avere una vita privata.»

    «Volevo solo un po’ di tempo da dedicare a me stessa. Sai, ascoltare musica, mangiare cioccolata, compatirmi.»

    Vedere la sua amica, in genere così sicura di se stessa, tanto triste, la indusse ad accorrere al suo fianco. «Ma cosa ti succede?» domandò Maria con tono gentile. «Si tratta di Graham?»

    Lydia annuì. «Ci siamo lasciati» mormorò alzando il viso.

    «Ma se eravate così felici!» esclamò Maria, un’espressione incredula sul viso.

    «E lo siamo stati, fin quando abbiamo evitato di affrontare l’argomento lavoro.» Lydia tirò un profondo respiro e chiuse gli occhi. «Purtroppo, con un’attività come la nostra non resta molto tempo per discutere di altro. Pensavo che Graham fosse diverso. Pensavo che, essendo entrambi nella polizia, si rendesse conto che non mi avrebbe mai trovato ad accoglierlo sulla soglia della porta al termine di una lunga giornata tutta profumata e magari avvolta in una sexy vestaglia di pizzo...»

    «Graham non si aspettava questo da te» la interruppe Maria. «Quell’uomo ti adora! E adora anche i tuoi jeans.»

    «Lo credevo anche io. Ma nelle ultime settimane ha iniziato a comportarsi in modo davvero bizzarro. Mentre io ero impegnata in quell’appostamento ai trafficanti di droga, lui continuava a telefonarmi con le scuse più ridicole.»

    «Era preoccupato» ragionò Maria. «La tua missione era molto pericolosa, anche io stavo sui carboni ardenti.»

    «Ma tu non mi chiamavi ogni ora, tanto meno alle due del mattino per domandarmi se qualcuno aveva dato da mangiare al mio pesce rosso!»

    «Il tuo pesce rosso è morto l’anno scorso.»

    «Esatto. E poi una volta siamo andati a cena da sua madre, e mi ha chiesto di indossare qualcosa di elegante...»

    «Di elegante?»

    Lydia annuì. «E dire che non ero in jeans o in tuta. Aveva scelto un vestito nero. Non solo, ma voleva che durante la cena io evitassi di far cenno al lavoro.»

    «Perché noi abbiamo un lavoro difficile» insistette Maria. «È difficile accettarlo per chi ci vuole bene, soprattutto per chi conosce esattamente i rischi che corriamo. Pensa che mio padre e i miei fratelli a volte fingono persino di non sapere che io sono una detective... Sì, sono proprio la vergogna della famiglia» sospirò, strappando così un debole sorriso alla sua amica. «Allora, chi è stato a decidere?»

    «Io» rispose Lydia, indecisa se rivelare o meno la grande novità, quella che aveva sancito la fine della relazione fra lei e Graham. «Sono stata proposta per una promozione.»

    Maria sgranò gli occhi, un ampio sorriso che le illuminava gli occhi, perché erano ottime amiche oltre a essere colleghe, e perché sapevano entrambe quanto fosse difficile avanzare di grado in una carriera che era ancora appannaggio quasi esclusivo degli uomini. «Ispettore Lydia Holmes» affermò, abbracciandola con slancio.

    «Non è ancora sicuro» l’ammonì Lydia. «Ma Graham lo ha scoperto, e d’improvviso tutti quei piccoli screzi, quei piccoli litigi che avevamo avuto ultimamente hanno assunto proporzioni gigantesche, diventando irrisolvibili.»

    «È geloso del tuo successo?»

    Lydia rise, una risata priva di allegria. «Lui afferma il contrario. Insiste nel dire di essere solo preoccupato per me. Dice che non crede che sua moglie debba vivere così, e non pensa che...»

    «Aspetta un attimo» la interruppe Maria, la cui mente acuta non aveva omesso di cogliere il punto più importante di quel discorso. «Dunque tu hai ricevuto una promozione e una proposta di matrimonio?»

    «Una promozione o una proposta di matrimonio» puntualizzò Lydia. «Apparentemente è vero, non si può avere tutto nella vita!»

    «Oh» sospirò Maria. Quello era un problema comune a tutte le poliziotte del mondo. Potevano essere prese in considerazione come amanti, ma la cruda realtà era che il loro lavoro non le rendeva ambite come mogli. «Cosa farai?»

    «Cosa ho già fatto» la corresse Lydia. «Ho interrotto la mia storia con Graham.»

    «Allora speriamo che ne sia valsa la pena. Voglio dire, speriamo che la promozione diventi effettiva al più presto, con tutto quello che ti è costato.»

    «Non è questo il punto. Le cose comunque non funzionavano più bene fra Graham e me. Se lui non riesce ad accettarmi per quella che sono, allora non siamo destinati a restare insieme.»

    «Per lo meno ti stai consolando in grande stile» scherzò Maria. «Un salone di bellezza a tua disposizione e un incarico al fianco di Antonio Santini. Ora sei single, ragazza mia. Cosa ci sarebbe di più soddisfacente di una relazione con lui?»

    «Antonio Santini non è interessato alle relazioni» replicò Lydia, finalmente con un sorriso sulle labbra. «Forse non hai letto i giornali che ho letto io l’altra sera... Apparentemente la missione di quell’uomo è fare strage di cuori. La lista delle sue ex fidanzate è davvero impressionante, attrici, principesse, super modelle, mogli di famosi calciatori... E tutte hanno versato fiumi di lacrime per lui.»

    «È davvero così tremendo?»

    «Anche peggio» confermò Lydia. «E io sono costretta a proteggerlo... Mi auguro che si comporti bene.»

    «In caso contrario, potresti sempre passarlo a me. Sono più che disposta a intrattenerlo.»

    «Sì, saresti molto più brava di me in questa occasione» ammise Lydia. «Sei più adatta ad Antonio Santini.»

    «Non sono certa che questo sia un complimento» borbottò Maria con tono incerto. «Se stai alludendo al fatto che una volta mi sono fatta ritoccare le labbra...»

    «Sto alludendo al fatto che sei uno schianto» la interruppe Lydia, «così bella che nessuno si sorprenderebbe vedendoti al braccio di Antonio Santini. Io

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